Cronaca
«Fruitori di stupefacenti, ma non spacciatori»
L'avvocato Tedeschi chiede l'annullamento delle ordinanze per i suoi assistiti
Giovinazzo - domenica 8 novembre 2015
«Dalle indagini espletate si rileva che i soggetti implicati risultano essere fruitori occasioni e non soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti».
Precisa questo l'avvocato Tiziano Tedeschi nei confronti di un 19enne e di un 27enne, coinvolti nell'attività info-investigativa sullo spaccio al minuto di sostanze stupefacenti che ha portato il Giudice per le indagini preliminari, Alessandra Susca, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, ad emettere sette ordinanze applicative della misura cautelare del divieto di dimora e di accesso nel territorio di Giovinazzo.
Secondo il penalista, «le indagini non hanno portato ad acquisire elementi utili per identificare i soggetti che, invece, operano in modo attivo nell'attività di spaccio di sostanze stupefacenti a Giovinazzo. Inoltre il provvedimento adottato dall'Autorità Giudiziaria - prosegue - penalizza fortemente i soggetti che indagati che, essendo nella stragrande maggioranza dei casi soggetti impossidenti, non sono nelle condizioni di poter reperire un'altra dimora fuori da Giovinazzo».
«Per rendere meglio l'idea di quanto sta avvenendo - continua Tedeschi - uno degli indagati, peraltro incensurato, è costretto a dormire in luoghi di fortuna e a mangiare alla Caritas. E questa circostanza rende meglio l'idea dello "spessore" dei soggetti implicati, tutti dichiaratamente vittime in quanto fruitori delle sostanze stupefacenti».
Da qui, la richiesta di annullare le ordinanze applicative della misura cautelare del divieto di dimora e di accesso nel territorio giovinazzese per entrambi. La decisione del Tribunale del Riesame di Bari sull'istanza di revoca della misura cautelare avanzata dall'avvocato Tedeschi è attesa per domani.
Precisa questo l'avvocato Tiziano Tedeschi nei confronti di un 19enne e di un 27enne, coinvolti nell'attività info-investigativa sullo spaccio al minuto di sostanze stupefacenti che ha portato il Giudice per le indagini preliminari, Alessandra Susca, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, ad emettere sette ordinanze applicative della misura cautelare del divieto di dimora e di accesso nel territorio di Giovinazzo.
Secondo il penalista, «le indagini non hanno portato ad acquisire elementi utili per identificare i soggetti che, invece, operano in modo attivo nell'attività di spaccio di sostanze stupefacenti a Giovinazzo. Inoltre il provvedimento adottato dall'Autorità Giudiziaria - prosegue - penalizza fortemente i soggetti che indagati che, essendo nella stragrande maggioranza dei casi soggetti impossidenti, non sono nelle condizioni di poter reperire un'altra dimora fuori da Giovinazzo».
«Per rendere meglio l'idea di quanto sta avvenendo - continua Tedeschi - uno degli indagati, peraltro incensurato, è costretto a dormire in luoghi di fortuna e a mangiare alla Caritas. E questa circostanza rende meglio l'idea dello "spessore" dei soggetti implicati, tutti dichiaratamente vittime in quanto fruitori delle sostanze stupefacenti».
Da qui, la richiesta di annullare le ordinanze applicative della misura cautelare del divieto di dimora e di accesso nel territorio giovinazzese per entrambi. La decisione del Tribunale del Riesame di Bari sull'istanza di revoca della misura cautelare avanzata dall'avvocato Tedeschi è attesa per domani.