Eventi e cultura
Foibe, Giovinazzo celebra il "Giorno del Ricordo" alla scuola "Marconi"
Il Sindaco Depalma: «Dovere di ogni amministrazione ricordare». Rai 3 trasmetterà "Red Land" ma è già polemica
Giovinazzo - giovedì 7 febbraio 2019
06.00
L'Auditorium della scuola secondaria di primo grado "Guglielmo Marconi", ospiterà domani, 8 febbraio, un incontro tra istituzioni, giornalisti e studenti del Liceo "Matteo Spinelli" per celebrare il "Giorno del Ricordo" in memoria di tutte le vittime istriano-giuliano-dalmate uccise nelle foibe e per non dimenticare l'esodo di quelle popolazioni che scappavano dalla repressione titina.
Alle ore 11.00 ci sarà un incontro introdotto dalla Consigliera comunale di Forza Italia, Antonella Marzella, a cui parteciperà il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, nonché rappresentante del Comitato 10 febbraio in Puglia, Michele De Feudis. Con loro ci saranno anche il Sindaco, Tommaso Depalma, l'Assessore alle Politiche Educative, Michele Sollecito, e l'Assessore alla Cultura, Anna Vacca.
«Il "Giorno del Ricordo" è ormai dal 2004 una solennità civile italiana, una ricorrenza annuale per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata - commenta il sindaco, Tommaso Depalma -. È dovere di ogni Amministrazione far sì che queste ricorrenze non cadano nel vuoto ma producano occasioni di incontro, studio e riflessione. Siamo certi che onorare la memoria sia un dovere al quale nessuno si può sottrarre».
Nel primo dopoguerra, i comunisti jugoslavi uccisero e scaraventarono negli inghiottitoi carsici (foibe) tipici di quelle zone migliaia di persone, con l'unica colpa di essere italiani. Quella repressione così violenta, oltre a produrre un numero ancora oggi imprecisato di vittime civili (secondo stime ufficiose tra le 10.000 e le 12.000), portò all'esodo di oltre 300.000 persone che cercarono di rifarsi una vita in varie regioni italiane. Nelle foibe e per la repressione slava morirono non solo ex fascisti (molto pochi per la verità) ma anche donne, ragazzi, sacerdoti, partigiani bianchi e alcuni socialisti.
La letteratura ed il teatro solo negli ultimi anni hanno "sdoganato" il silenzio assordante su una delle pagine più buie della storia del nostro Paese, nonostante un tentativo di ritorno di rigurgiti negazionisti manifestatisi nelle ultime settimane.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito con la legge n.92 del 30 marzo 2004, sotto la presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi, in seguito alla proposta di legge presentata nel febbraio 2003 da una nutrita schiera di parlamentari di vari partiti politici.
Domani sera, 8 febbraio, non senza polemiche, Rai 3 trasmetterà in prima serata il film "Red Land - Rosso Istria" del regista italo-argentino Maximiliano Hernando Bruno, pellicola che racconta la tragica fine di Norma Cossetto, la cui triste fine forse meglio di altre storie incarna la brutalità di quei tragici avvenimenti.
Alle ore 11.00 ci sarà un incontro introdotto dalla Consigliera comunale di Forza Italia, Antonella Marzella, a cui parteciperà il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, nonché rappresentante del Comitato 10 febbraio in Puglia, Michele De Feudis. Con loro ci saranno anche il Sindaco, Tommaso Depalma, l'Assessore alle Politiche Educative, Michele Sollecito, e l'Assessore alla Cultura, Anna Vacca.
«Il "Giorno del Ricordo" è ormai dal 2004 una solennità civile italiana, una ricorrenza annuale per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata - commenta il sindaco, Tommaso Depalma -. È dovere di ogni Amministrazione far sì che queste ricorrenze non cadano nel vuoto ma producano occasioni di incontro, studio e riflessione. Siamo certi che onorare la memoria sia un dovere al quale nessuno si può sottrarre».
Nel primo dopoguerra, i comunisti jugoslavi uccisero e scaraventarono negli inghiottitoi carsici (foibe) tipici di quelle zone migliaia di persone, con l'unica colpa di essere italiani. Quella repressione così violenta, oltre a produrre un numero ancora oggi imprecisato di vittime civili (secondo stime ufficiose tra le 10.000 e le 12.000), portò all'esodo di oltre 300.000 persone che cercarono di rifarsi una vita in varie regioni italiane. Nelle foibe e per la repressione slava morirono non solo ex fascisti (molto pochi per la verità) ma anche donne, ragazzi, sacerdoti, partigiani bianchi e alcuni socialisti.
La letteratura ed il teatro solo negli ultimi anni hanno "sdoganato" il silenzio assordante su una delle pagine più buie della storia del nostro Paese, nonostante un tentativo di ritorno di rigurgiti negazionisti manifestatisi nelle ultime settimane.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito con la legge n.92 del 30 marzo 2004, sotto la presidenza della Repubblica di Carlo Azeglio Ciampi, in seguito alla proposta di legge presentata nel febbraio 2003 da una nutrita schiera di parlamentari di vari partiti politici.
Domani sera, 8 febbraio, non senza polemiche, Rai 3 trasmetterà in prima serata il film "Red Land - Rosso Istria" del regista italo-argentino Maximiliano Hernando Bruno, pellicola che racconta la tragica fine di Norma Cossetto, la cui triste fine forse meglio di altre storie incarna la brutalità di quei tragici avvenimenti.