Cronaca
Fine di un incubo: 39enne accusato di violenza sessuale, caso archiviato
L'uomo, residente a Giovinazzo, si è trovato alla sbarra per difendersi da ipotesi di reati terribili: disposta l'archiviazione
Giovinazzo - sabato 14 gennaio 2023
Nessuna prova. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, ha disposto l'archiviazione di un 39enne accusato di violenza sessuale ai danni di una 31enne. L'archiviazione è stata chiesta dal pubblico ministero Marcello Catalano perché «non vi sono elementi a sostenere l'accusa in giudizio».
La vicenda risale al 6 dicembre 2018 quando l'uomo, residente a Giovinazzo - già assolto dalle accuse di atti persecutori e lesioni personali ai danni della stessa vittima, di Molfetta ed ospite in una struttura di Barletta - avrebbe costretto la donna, «con violenza e minaccia», a salire a bordo della propria Lancia Delta, sino a Barletta, dove, arrivati in una via di campagna, l'avrebbe «fatta scendere e sdraiare per terra» per poter «consumare un rapporto sessuale contro la sua volontà».
Nei mesi precedenti, inoltre, l'avrebbe anche «molestata e minacciata, in modo da cagionarle un grave e perdurante stato di ansia e di paura», reati, quest'ultimi, per cui è stato assolto. Le indagini dei Carabinieri, che hanno confermato l'esistenza di contatti fra i due, hanno messo in luce come la donna sia «una persona con un passato complicato», mentre durante l'incidente probatorio il perito ha esaminato la donna «con esclusivo riferimento» alla presunta violenza di Barletta.
Alla base di queste analisi, «in cui - secondo l'accusa - non vi sono elementi sufficienti a sostenere l'accusa in giudizio», il gip di Trani ha accolto la richiesta della Procura e della difesa, rappresentata dall'avvocato Tiziano Tedeschi, e ha disposto l'archiviazione del caso. Per il 39enne, la fine di un vero incubo durato 5 anni.
La vicenda risale al 6 dicembre 2018 quando l'uomo, residente a Giovinazzo - già assolto dalle accuse di atti persecutori e lesioni personali ai danni della stessa vittima, di Molfetta ed ospite in una struttura di Barletta - avrebbe costretto la donna, «con violenza e minaccia», a salire a bordo della propria Lancia Delta, sino a Barletta, dove, arrivati in una via di campagna, l'avrebbe «fatta scendere e sdraiare per terra» per poter «consumare un rapporto sessuale contro la sua volontà».
Nei mesi precedenti, inoltre, l'avrebbe anche «molestata e minacciata, in modo da cagionarle un grave e perdurante stato di ansia e di paura», reati, quest'ultimi, per cui è stato assolto. Le indagini dei Carabinieri, che hanno confermato l'esistenza di contatti fra i due, hanno messo in luce come la donna sia «una persona con un passato complicato», mentre durante l'incidente probatorio il perito ha esaminato la donna «con esclusivo riferimento» alla presunta violenza di Barletta.
Alla base di queste analisi, «in cui - secondo l'accusa - non vi sono elementi sufficienti a sostenere l'accusa in giudizio», il gip di Trani ha accolto la richiesta della Procura e della difesa, rappresentata dall'avvocato Tiziano Tedeschi, e ha disposto l'archiviazione del caso. Per il 39enne, la fine di un vero incubo durato 5 anni.