Cronaca
Fine atroce per una gatta, trovata morta in via Bari. La foto shock
L'animale è stato trovato privo di vita in una pozza di olio esausto che fuoriusciva anche dalla bocca
Giovinazzo - venerdì 13 novembre 2020
Una gatta uccisa, seviziata con una crudeltà inaudita da chi ha avuto il coraggio di farlo. È accaduto a Giovinazzo, martedì sera. L'animale, una femmina, è stato trovato senza vita in località Ponte, all'esterno dell'autolavaggio Arcobaleno, in una vistosa pozza di lubrificante esausto che fuoriusciva anche dalla bocca.
A denunciare la ferocia di quest'episodio è un post su Facebook del titolare dell'attività che da 6 anni si prendeva cura della gatta. «Ciao mia cara micia ("Micetta" era il nome dell'animale, dotato di un microchip e sterilizzato, nda) - scrive -. Hanno fatto di te un gioco. Eri una bambolina». Se qualcuno lo amava, qualcun altro, in un mix di depravazione e crudeltà, dopo averlo attirato in una trappola, ha pensato di ucciderlo iniettandogli in bocca l'olio di scarto prodotto dalle auto. Un atto di pura malvagità che ha fatto scatenare l'indignazione di un'intera comunità. Il post, infatti, è divenuto virale con decine di condivisioni e di commenti indignati. Sulla barbara uccisione indagano i Carabinieri della locale Stazione, giunti sul posto per i rilievi di legge, che tenteranno di individuare il responsabile di un gesto vile e vigliacco, un terribile fatto di cronaca da far accapponare la pelle, anche attraverso la visione delle immagini delle telecamere di sicurezza.
I dettagli al momento sono pochi, ma spaventosi: sull'animale (l'olio è stato rinvenuto nella cavità orale, nda) sarà eseguito l'esame autoptico, mentre le indagini proseguono. Il commento che sorge spontaneo dopo questa terribile storia di violenza che ha indignato la città? Siamo noi le vere bestie, non gli animali.
A denunciare la ferocia di quest'episodio è un post su Facebook del titolare dell'attività che da 6 anni si prendeva cura della gatta. «Ciao mia cara micia ("Micetta" era il nome dell'animale, dotato di un microchip e sterilizzato, nda) - scrive -. Hanno fatto di te un gioco. Eri una bambolina». Se qualcuno lo amava, qualcun altro, in un mix di depravazione e crudeltà, dopo averlo attirato in una trappola, ha pensato di ucciderlo iniettandogli in bocca l'olio di scarto prodotto dalle auto. Un atto di pura malvagità che ha fatto scatenare l'indignazione di un'intera comunità. Il post, infatti, è divenuto virale con decine di condivisioni e di commenti indignati. Sulla barbara uccisione indagano i Carabinieri della locale Stazione, giunti sul posto per i rilievi di legge, che tenteranno di individuare il responsabile di un gesto vile e vigliacco, un terribile fatto di cronaca da far accapponare la pelle, anche attraverso la visione delle immagini delle telecamere di sicurezza.
I dettagli al momento sono pochi, ma spaventosi: sull'animale (l'olio è stato rinvenuto nella cavità orale, nda) sarà eseguito l'esame autoptico, mentre le indagini proseguono. Il commento che sorge spontaneo dopo questa terribile storia di violenza che ha indignato la città? Siamo noi le vere bestie, non gli animali.