Cronaca
Fiamme a San Pietro Pago nell'impianto Daneco
Il rogo si è scatenato in un deposito della frazione secca. Tre squadre dei Vigili del Fuoco in azione
Giovinazzo - martedì 4 agosto 2015
19.12
Un incendio di vaste proporzioni, che solo dopo oltre 8 ore i soccorritori sono riusciti a contenere e a domare, è scoppiato intorno alle ore 12.30 all'interno della discarica di Giovinazzo, in località San Pietro Pago, gestita dalla Daneco Impianti. Nessuno tra i dipendenti è rimasto ferito o intossicato.
A dare l'allarme è stato proprio uno dei dipendenti, che si è accorto di quanto stava accadendo. Il centralino del 115 è stato preso subito d'assalto: all'interno dello stabilimento sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco. Tre squadre (provenienti dal Distaccamento di Molfetta e dai Comandi Provinciali di Bari e Barletta, nda) hanno agito via terra, mentre per via aerea si è reso necessario l'intervento di un elicottero con cestello, che ha effettuato alcuni lanci d'acqua.
A dare manforte agli uomini in divisa anche gli addetti della Daneco Impianti con le loro ruspe, gli escavatori e i loro camion. Un lavoro, il loro, che è terminato a sera inoltrata, che si è concentrato sullo spostamento di diverse tonnellate di rifiuti, prima per consentire di intervenire in profondità e poi per ricoprire di terra gli abbancamenti allo scopo di soffocare qualsiasi altro eventuale focolaio.
Ancora ignote le cause del rogo, che ha provocato una colonna di fumo visibile da tutta la città e dalla strada provinciale 88, e che si è sviluppato all'interno di un deposito a cielo aperto in cui era stoccata la frazione secca e disidratata dei rifiuti, pronta per essere smaltita altrove.
Nel sito di Giovinazzo, infatti, il flusso di sopravaglio, derivante dai rifiuti solidi urbani e successivamente tritovagliato e separato, non resta in discarica, ma viene trasportato in altri impianti privati di rifiuti speciali regolarmente autorizzati. E le fiamme hanno interessato proprio la parte secca, aggredendo in poche ore circa 700 tonnellate di rifiuti.
I caschi rossi, affiancati da numerose pattuglie dei Carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Molfetta, della Polizia Locale e del Consorzio Guardie Campestri, hanno dovuto anche stabilire in tempi brevissimi se il rogo (il cui fumo non ha provocato problemi di visibilità per l'atterraggio e il decollo degli aerei dallo scalo di Palese, nda) abbia provocato emissioni tossiche.
I Vigili del Fuoco, infatti, hanno effettuato campionamenti sull'aria all'interno della discarica e nell'intera area rurale, nelle zone interessate dall'incendio. «Ad ora i traccianti ricercati non hanno evidenziato criticità», fa sapere la squadra specialistica, incaricata di effettuare ulteriori e più approfonditi campionamenti nelle prossime ore.
Intanto Palazzo di Città ha già provveduto «a chiedere di bloccare - fa sapere il primo cittadino Tommaso Depalma - qualunque attività in discarica, in attesa che vengano effettuate tutte le verifiche del caso per capire come si evolverà la questione. Inoltre chiederemo all'Ambito Territoriale Ottimale un incontro teso a prendere decisioni forti e definitive su un collasso gestionale dei rifiuti che in troppi continuano a far finta di non vedere».
A dare l'allarme è stato proprio uno dei dipendenti, che si è accorto di quanto stava accadendo. Il centralino del 115 è stato preso subito d'assalto: all'interno dello stabilimento sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco. Tre squadre (provenienti dal Distaccamento di Molfetta e dai Comandi Provinciali di Bari e Barletta, nda) hanno agito via terra, mentre per via aerea si è reso necessario l'intervento di un elicottero con cestello, che ha effettuato alcuni lanci d'acqua.
A dare manforte agli uomini in divisa anche gli addetti della Daneco Impianti con le loro ruspe, gli escavatori e i loro camion. Un lavoro, il loro, che è terminato a sera inoltrata, che si è concentrato sullo spostamento di diverse tonnellate di rifiuti, prima per consentire di intervenire in profondità e poi per ricoprire di terra gli abbancamenti allo scopo di soffocare qualsiasi altro eventuale focolaio.
Ancora ignote le cause del rogo, che ha provocato una colonna di fumo visibile da tutta la città e dalla strada provinciale 88, e che si è sviluppato all'interno di un deposito a cielo aperto in cui era stoccata la frazione secca e disidratata dei rifiuti, pronta per essere smaltita altrove.
Nel sito di Giovinazzo, infatti, il flusso di sopravaglio, derivante dai rifiuti solidi urbani e successivamente tritovagliato e separato, non resta in discarica, ma viene trasportato in altri impianti privati di rifiuti speciali regolarmente autorizzati. E le fiamme hanno interessato proprio la parte secca, aggredendo in poche ore circa 700 tonnellate di rifiuti.
I caschi rossi, affiancati da numerose pattuglie dei Carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Molfetta, della Polizia Locale e del Consorzio Guardie Campestri, hanno dovuto anche stabilire in tempi brevissimi se il rogo (il cui fumo non ha provocato problemi di visibilità per l'atterraggio e il decollo degli aerei dallo scalo di Palese, nda) abbia provocato emissioni tossiche.
I Vigili del Fuoco, infatti, hanno effettuato campionamenti sull'aria all'interno della discarica e nell'intera area rurale, nelle zone interessate dall'incendio. «Ad ora i traccianti ricercati non hanno evidenziato criticità», fa sapere la squadra specialistica, incaricata di effettuare ulteriori e più approfonditi campionamenti nelle prossime ore.
Intanto Palazzo di Città ha già provveduto «a chiedere di bloccare - fa sapere il primo cittadino Tommaso Depalma - qualunque attività in discarica, in attesa che vengano effettuate tutte le verifiche del caso per capire come si evolverà la questione. Inoltre chiederemo all'Ambito Territoriale Ottimale un incontro teso a prendere decisioni forti e definitive su un collasso gestionale dei rifiuti che in troppi continuano a far finta di non vedere».