Eventi e cultura
"Festival in... Porto" ha fatto centro
Ieri sera la performance degli Achtung Babies
Giovinazzo - martedì 11 agosto 2015
15.05
La promozione e la diffusione di attività musicali, di concerti, di spettacoli e di manifestazioni artistiche sono gli elementi cardine sui quali si fonda da tantissimi anni l'attività organizzativa dell'associazione culturale "Amici della Musica".
La 12^ edizione del "Festival in... Porto" ha dato piena conferma di tutto ciò raggiungendo ampiamente gli obiettivi previsti: presenza di pubblico rilevato intorno con migliaia di persone a sera. La tre giorni "live" ha proposto tre differenti tipologie di bella e buona musica in omaggio ad alcune tra le eccellenze della musica italiana ed internazionale. La qualità delle esecuzioni è stata di alto valore stilistico nel rispetto della fedeltà rispetto ai repertori originali.
A nostro modesto parere è stato molto piacevole scoprire la cura e l'attenzione posta con spiccato talento da Cinzia Bellini e dai Viale Mazzini nell'interpretare scenicamente e vocalmente la voce di Mina, il suo essere passionale, in una bella scaletta di successi intramontabili. Il risultato è stato semplicemente splendido.
Una bella scoperta di sicuro sono stati gli Area Medina, band campana di musicisti professionisti che ha tributato un omaggio meraviglioso a quello che a tutti gli effetti è giù divenuto il mito di Pino Daniele. La voce particolarissima di Fabrizio Trapani, molto curata e molto simile alla timbrica espressiva del compianto Pino, ha letteralmente stregato il numeroso pubblico. La passione e la dedizione rivolta dalla band al blues ed al sound del cantautore partenopeo sono giunti diretti al cuore.
La serata ha presentato un ospite a sorpresa: sul palco, infatti, è stato presente (come raccontato dal nostro portale) Agostino Marangolo per un saluto ed un ricordo, uno dei batteristi ed amici nella gloriosa carriera di Pino Daniele, tra gli altri quello che suonò nel doppio "live Sciò" in pezzi meravigliosi tra cui "Viento 'e terra"e "Chillo è nu buono guaglione", solo per ricordarne alcuni.
Nella terza ed ultima serata, a tutto rock-pop, protagonisti assoluti sul palco, hanno suonato gli Achtung Babies, la più importante cover band internazionale degli U2. Nell'anima della band romana, nata nel 1993, batte forte il sound della mitica formazione irlandese. Il nome si rifà al settimo album "Achtung Baby", che gli U2 pubblicarono nel novembre del 1991.
I brani meravigliosi ed intramontabili, estratti dalla lunga e prestigiosa carriera discografica del gruppo di Dublino, hanno risuonato in una euforica piazza Vittorio Emanuele II, dando il giusto tributo alle note a tinte forti del rock ed all'adrenalina pura che gli Achtung Babies hanno scatenato in un pubblico entusiasta. Molto bella e curata la voce, l'espressività e la mimica del cantante Chris e dei suoi amici: Edo alla chitarra, Luca al basso, Stefano alla batteria. Il rock da loro eseguito rigorosamente live ha espresso grinta da vendere e tanta passione per gli U2.
Rispettosi e fedeli del sound, dello stile e della musicalità dei pezzi originali degli U2, hanno eseguito alcuni brani dal disco "Songs of Innocence" tra cui "Ordinary Love", dedicato a Nelson Mandela. La scaletta, tra gli altri, ha proposto anche "I will follow", "Sunday bloody Sunday" (meravigliosa canzone dedicata ad una delle tragedie più grandi del conflitto nord-irlandese, ndr), "Pride-In the name of love", "Until the end of the world", "Mysterious way", "Desire" e "Miss Sarajevo" con il cantante ad impersonare Luciano Pavarotti nel ricordo di quel celebre duetto tra il tenore e Bono Vox al "Pavarotti and Friends", e poi ancora "Angel of Harlem", "One", "Where the streets have no name".
È stato un piacere ascoltare questo bellissimo tributo alla band irlandese ora in tour (pochi giorni fa a New York al Madison Square Garden) in giro per il mondo e che sarà in Italia a Torino il 4 e 5 settembre prossimi. Lo show è stato vissuto intensamente grazie alle splendide esecuzioni di quattro ragazzi che, senza entrare in crisi d'identità, hanno saputo rendere un omaggio fedele e stilisticamente di ottima fattura degli U2.
L'edizione 2015 di "Festival in... Porto" si è conclusa a nostro parere con successo, testimoniato dall'appassionata attenzione di pubblico, grazie alle differenti sfumature della musica live che ha saputo coinvolgere, appassionare e farci sognare.
La 12^ edizione del "Festival in... Porto" ha dato piena conferma di tutto ciò raggiungendo ampiamente gli obiettivi previsti: presenza di pubblico rilevato intorno con migliaia di persone a sera. La tre giorni "live" ha proposto tre differenti tipologie di bella e buona musica in omaggio ad alcune tra le eccellenze della musica italiana ed internazionale. La qualità delle esecuzioni è stata di alto valore stilistico nel rispetto della fedeltà rispetto ai repertori originali.
A nostro modesto parere è stato molto piacevole scoprire la cura e l'attenzione posta con spiccato talento da Cinzia Bellini e dai Viale Mazzini nell'interpretare scenicamente e vocalmente la voce di Mina, il suo essere passionale, in una bella scaletta di successi intramontabili. Il risultato è stato semplicemente splendido.
Una bella scoperta di sicuro sono stati gli Area Medina, band campana di musicisti professionisti che ha tributato un omaggio meraviglioso a quello che a tutti gli effetti è giù divenuto il mito di Pino Daniele. La voce particolarissima di Fabrizio Trapani, molto curata e molto simile alla timbrica espressiva del compianto Pino, ha letteralmente stregato il numeroso pubblico. La passione e la dedizione rivolta dalla band al blues ed al sound del cantautore partenopeo sono giunti diretti al cuore.
La serata ha presentato un ospite a sorpresa: sul palco, infatti, è stato presente (come raccontato dal nostro portale) Agostino Marangolo per un saluto ed un ricordo, uno dei batteristi ed amici nella gloriosa carriera di Pino Daniele, tra gli altri quello che suonò nel doppio "live Sciò" in pezzi meravigliosi tra cui "Viento 'e terra"e "Chillo è nu buono guaglione", solo per ricordarne alcuni.
Nella terza ed ultima serata, a tutto rock-pop, protagonisti assoluti sul palco, hanno suonato gli Achtung Babies, la più importante cover band internazionale degli U2. Nell'anima della band romana, nata nel 1993, batte forte il sound della mitica formazione irlandese. Il nome si rifà al settimo album "Achtung Baby", che gli U2 pubblicarono nel novembre del 1991.
I brani meravigliosi ed intramontabili, estratti dalla lunga e prestigiosa carriera discografica del gruppo di Dublino, hanno risuonato in una euforica piazza Vittorio Emanuele II, dando il giusto tributo alle note a tinte forti del rock ed all'adrenalina pura che gli Achtung Babies hanno scatenato in un pubblico entusiasta. Molto bella e curata la voce, l'espressività e la mimica del cantante Chris e dei suoi amici: Edo alla chitarra, Luca al basso, Stefano alla batteria. Il rock da loro eseguito rigorosamente live ha espresso grinta da vendere e tanta passione per gli U2.
Rispettosi e fedeli del sound, dello stile e della musicalità dei pezzi originali degli U2, hanno eseguito alcuni brani dal disco "Songs of Innocence" tra cui "Ordinary Love", dedicato a Nelson Mandela. La scaletta, tra gli altri, ha proposto anche "I will follow", "Sunday bloody Sunday" (meravigliosa canzone dedicata ad una delle tragedie più grandi del conflitto nord-irlandese, ndr), "Pride-In the name of love", "Until the end of the world", "Mysterious way", "Desire" e "Miss Sarajevo" con il cantante ad impersonare Luciano Pavarotti nel ricordo di quel celebre duetto tra il tenore e Bono Vox al "Pavarotti and Friends", e poi ancora "Angel of Harlem", "One", "Where the streets have no name".
È stato un piacere ascoltare questo bellissimo tributo alla band irlandese ora in tour (pochi giorni fa a New York al Madison Square Garden) in giro per il mondo e che sarà in Italia a Torino il 4 e 5 settembre prossimi. Lo show è stato vissuto intensamente grazie alle splendide esecuzioni di quattro ragazzi che, senza entrare in crisi d'identità, hanno saputo rendere un omaggio fedele e stilisticamente di ottima fattura degli U2.
L'edizione 2015 di "Festival in... Porto" si è conclusa a nostro parere con successo, testimoniato dall'appassionata attenzione di pubblico, grazie alle differenti sfumature della musica live che ha saputo coinvolgere, appassionare e farci sognare.