Religioni
Festa liturgica di Sant'Antonio Abate. Ieri la benedizione degli animali
Padre Pasquale Rago: «I falò segno di una luce che sostiene il nostro cammino»
Giovinazzo - sabato 18 gennaio 2025
11.34
Nonostante il freddo pungente della serata del 17 gennaio, festa liturgica in onore di Sant'Antonio Abate, un numero considerevole di fedeli ha partecipato, con fede rinnovata, alla messa svoltasi nella splendida chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Il freddo ha lasciato il posto al calore emozionale che l'antica devozione, fortemente sentita e radicata nella nostra città, ha trasmesso in tutti i presenti grazie alla cura posta dalla Confraternita che ogni anno organizza il suddetto momento celebrativo. Nell'omelia padre Pasquale Rago, che ha officiato la celebrazione, ha delineato la figura del santo, la sua mission e tutto quello che ha attuato nella sua vita quotidiana rivolta alla cura di chi ne aveva bisogno e delle creature animali.
«In questo giorno affidiamo all'abate Antonio i nostri amici animali- ha affermato padre Pasquale Rago. Rivolgiamo la nostra preghiera affinché il Signore sia accanto a noi e ai piccoli esseri viventi. Serve sostenere l'uomo che ponga attenzione al creato, perché la natura va sempre rispettata e curata. Sant'Antonio ha testimoniato la dedizione a Cristo attraverso la sua opera di misericordia e umiltà, di aiuto per gli uomini e per gli esseri viventi. L'abate Antonio ci insegna a non essere attaccati alle cose terrene, inoltre, lui è famoso per la lotta contro lo spirito del male. Il santo originario dell'Egitto, ha molti simboli che contraddistinguono la sua vita semplice e l'opera di taumaturgo che ha svolto. I fuochi, i falò che dir si voglia, sono segno di una luce che sostiene il nostro cammino. A gennaio il giorno si è allungato e accendere il fuoco fa sì che il Signore ci dia quella luce e la forza di rinascere a vita nuova», ha concluso l'assistente spirituale della Confraternita della piccola e antica chiesa Santa Maria di Costantinopoli. Dopo la messa, padre Pasquale Rago e i confratelli hanno curato l'atteso momento della benedizione degli animali domestici, un incontro molto partecipato che ha rappresentato un elemento fondamentale dell'operato di Sant' Antonio che è il loro protettore.
Le parole del priore Carmine Palermo
Ecco cosa ci ha detto il priore della Confraternita di Maria SS di Costantinopoli, Carmine Palermo: «Sono molto contento che in tanti hanno risposto al nostro invito. Come ogni anno si rinnova questo rito della benedizione degli animali in onore di Sant' Antonio abate. Io credo che non sono gli animali ad avere bisogno della benedizione ma necessitano di protezione visto che spesso sono maltrattati. Rivolgo questo pensiero a tutti i volontari che si prendono cura degli animali abbandonati. Accanto a questo momento di fede vissuta e condivisa voglio ricordare che domenica 19 gennaio proporremo un accurato allestimento dell'altare dedicato al santo; ci saranno anche le visite guidate con approfondimenti sull'arte sacra custodita con cura nella chiesa. Posso dire di essere onorato per questa rinascita, una vita nuova che la chiesa sta vivendo da quando è stata riaperta al culto. Ogni primo martedì del mese alle ore 19.00 sarà celebrata una Messa in onore di Santa Maria di Costantinopoli, titolare della chiesa e dell' omonima Confraternita. Sarà questa un'occasione per raccogliersi in preghiera in un posto molto suggestivo. Tanta è l'attenzione di turisti e visitatori che si complimentano per la bellezza artistica racchiusa in questo luogo sacro. A noi tocca custodire questo scrigno nel rispetto di ciò che hanno creato i nostri predecessori. La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli deve proseguire nel suo percorso di rinascita nell'ambito religioso e delle festività tradizionali antiche radicate sia in questo luogo sia nel centro storico».
La festa liturgica lascia il posto ai festeggiamenti che affondano le radici nella tradizione popolare di Giovinazzo e nel folklore. E allora, buona festa dei fuochi di Sant' Antonio abate a tutti
«In questo giorno affidiamo all'abate Antonio i nostri amici animali- ha affermato padre Pasquale Rago. Rivolgiamo la nostra preghiera affinché il Signore sia accanto a noi e ai piccoli esseri viventi. Serve sostenere l'uomo che ponga attenzione al creato, perché la natura va sempre rispettata e curata. Sant'Antonio ha testimoniato la dedizione a Cristo attraverso la sua opera di misericordia e umiltà, di aiuto per gli uomini e per gli esseri viventi. L'abate Antonio ci insegna a non essere attaccati alle cose terrene, inoltre, lui è famoso per la lotta contro lo spirito del male. Il santo originario dell'Egitto, ha molti simboli che contraddistinguono la sua vita semplice e l'opera di taumaturgo che ha svolto. I fuochi, i falò che dir si voglia, sono segno di una luce che sostiene il nostro cammino. A gennaio il giorno si è allungato e accendere il fuoco fa sì che il Signore ci dia quella luce e la forza di rinascere a vita nuova», ha concluso l'assistente spirituale della Confraternita della piccola e antica chiesa Santa Maria di Costantinopoli. Dopo la messa, padre Pasquale Rago e i confratelli hanno curato l'atteso momento della benedizione degli animali domestici, un incontro molto partecipato che ha rappresentato un elemento fondamentale dell'operato di Sant' Antonio che è il loro protettore.
Le parole del priore Carmine Palermo
Ecco cosa ci ha detto il priore della Confraternita di Maria SS di Costantinopoli, Carmine Palermo: «Sono molto contento che in tanti hanno risposto al nostro invito. Come ogni anno si rinnova questo rito della benedizione degli animali in onore di Sant' Antonio abate. Io credo che non sono gli animali ad avere bisogno della benedizione ma necessitano di protezione visto che spesso sono maltrattati. Rivolgo questo pensiero a tutti i volontari che si prendono cura degli animali abbandonati. Accanto a questo momento di fede vissuta e condivisa voglio ricordare che domenica 19 gennaio proporremo un accurato allestimento dell'altare dedicato al santo; ci saranno anche le visite guidate con approfondimenti sull'arte sacra custodita con cura nella chiesa. Posso dire di essere onorato per questa rinascita, una vita nuova che la chiesa sta vivendo da quando è stata riaperta al culto. Ogni primo martedì del mese alle ore 19.00 sarà celebrata una Messa in onore di Santa Maria di Costantinopoli, titolare della chiesa e dell' omonima Confraternita. Sarà questa un'occasione per raccogliersi in preghiera in un posto molto suggestivo. Tanta è l'attenzione di turisti e visitatori che si complimentano per la bellezza artistica racchiusa in questo luogo sacro. A noi tocca custodire questo scrigno nel rispetto di ciò che hanno creato i nostri predecessori. La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli deve proseguire nel suo percorso di rinascita nell'ambito religioso e delle festività tradizionali antiche radicate sia in questo luogo sia nel centro storico».
La festa liturgica lascia il posto ai festeggiamenti che affondano le radici nella tradizione popolare di Giovinazzo e nel folklore. E allora, buona festa dei fuochi di Sant' Antonio abate a tutti