Cronaca
Fanno saltare il bancomat. Un botto da 70mila euro
Il colpo alla Carime. Utilizzato l'esplosivo: le immagini della marmotta
Giovinazzo - mercoledì 28 settembre 2016
10.00
A colpo sicuro nella notte, svaligiano il bancomat della filiale della banca Carime di via Papa Giovanni XXIII, sottraendo un bottino di 70.000 euro.
Erano passate da poco le ore 04.30 quando un botto ha scosso la tranquilla notte di Giovinazzo: i malviventi, per sventrare il bancomat, hanno deciso di utilizzare la tecnica della marmotta, ovvero un parallelepipedo in ferro delle esatte dimensioni dell'apertura dell'erogatore, riempito di esplosivo e comandato a distanza.
Chirurgico l'intervento degli scassinatori, tutti a volto coperto e definiti dalle stesse forze dell'ordine degli «autentici professionisti», che, in barba ai sistemi di sicurezza interna e alle telecamere di videosorveglianza presenti all'esterno dell'istituto di credito (una delle quali è stata addirittura spostata, puntandola verso il soffitto, nda), hanno operato indisturbati.
Da quel momento l'operazione di scasso è stata fulminea: i banditi prima hanno forzato la fessura di erogazione delle banconote, poi all'interno hanno inserito un oggetto in ferro a forma di parallelepipedo (che ricorda una marmotta) utilizzato per mettere nel bancomat l'esplosivo. Infine è avvenuta la detonazione che ha mandato in frantumi lo sportello elettronico.
Si tratta di un'operazione ben rodata dai malviventi, fulminea ma rumorosa, al punto che la fragorosa esplosione ha svegliato i tanti inquilini che dormivano nei palazzi vicini, buttati giù dal letto dalla deflagrazione e dal suono dell'allarme. Pochi minuti dopo l'allarme sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, con le pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile, ed i militari della Stazione di Giovinazzo.
La vettura dei malviventi, però, con il loro bottino di 70.000 euro in contanti, cui vanno aggiunti i danni causati al bancomat e alla sede dell'istituto bancario, aveva già fatto perdere le sue tracce. Sul posto, per gli accertamenti tecnici di rito, sono giunti anche gli specialisti della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari.
Saranno i loro rilievi, con le immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza della banca Carime e di alcune attività commerciali vicine, a fornire elementi su quella che senza dubbio è una banda di professionisti, considerate anche la loro precisione e la velocità d'azione.
Erano passate da poco le ore 04.30 quando un botto ha scosso la tranquilla notte di Giovinazzo: i malviventi, per sventrare il bancomat, hanno deciso di utilizzare la tecnica della marmotta, ovvero un parallelepipedo in ferro delle esatte dimensioni dell'apertura dell'erogatore, riempito di esplosivo e comandato a distanza.
Chirurgico l'intervento degli scassinatori, tutti a volto coperto e definiti dalle stesse forze dell'ordine degli «autentici professionisti», che, in barba ai sistemi di sicurezza interna e alle telecamere di videosorveglianza presenti all'esterno dell'istituto di credito (una delle quali è stata addirittura spostata, puntandola verso il soffitto, nda), hanno operato indisturbati.
Da quel momento l'operazione di scasso è stata fulminea: i banditi prima hanno forzato la fessura di erogazione delle banconote, poi all'interno hanno inserito un oggetto in ferro a forma di parallelepipedo (che ricorda una marmotta) utilizzato per mettere nel bancomat l'esplosivo. Infine è avvenuta la detonazione che ha mandato in frantumi lo sportello elettronico.
Si tratta di un'operazione ben rodata dai malviventi, fulminea ma rumorosa, al punto che la fragorosa esplosione ha svegliato i tanti inquilini che dormivano nei palazzi vicini, buttati giù dal letto dalla deflagrazione e dal suono dell'allarme. Pochi minuti dopo l'allarme sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, con le pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile, ed i militari della Stazione di Giovinazzo.
La vettura dei malviventi, però, con il loro bottino di 70.000 euro in contanti, cui vanno aggiunti i danni causati al bancomat e alla sede dell'istituto bancario, aveva già fatto perdere le sue tracce. Sul posto, per gli accertamenti tecnici di rito, sono giunti anche gli specialisti della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari.
Saranno i loro rilievi, con le immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza della banca Carime e di alcune attività commerciali vicine, a fornire elementi su quella che senza dubbio è una banda di professionisti, considerate anche la loro precisione e la velocità d'azione.