Eventi e cultura
Fabio Scaravilli tra gli attori de "Il grande spirito" proiettato stasera a Levante
Parte la rassegna "Cinema sotto le stelle". Noi abbiamo sentito il ragazzo giovinazzese che ha lavorato con Sergio Rubini
Giovinazzo - giovedì 11 luglio 2019
18.51
Il programma dell'Estate Giovinazzese promosso dal Comune di Giovinazzo proporrà questa sera, 11 luglio, in Piazzale Aereonautica Militare, la prima proiezione del ciclo "Cinema sotto le stelle", dedicata a "Il grande spirito", ultimo lavoro cinematografico del regista pugliese Sergio Rubini, nel quale ha recitato come attore non protagonista un giovane giovinazzese: Fabio Scaravilli.
Un'esperienza avvincente è stata per lui perché si è trattato di un ruolo d'azione: il suo personaggio è un malavitoso, braccio destro di un boss. Possiamo con certezza affermare che Fabio Scaravilli, seppur alla sua prima esperienza, è stato molto bravo.
In passato Scaravilli è stato runner in varie produzioni di film, perché svolge il lavoro di bodyguard privato e in questo ruolo è stato accompagnatore della troupe del film " Tulips" con Giancarlo Giannini.
Aver lavorato sul set, accanto a nomi di spessore come lo stesso Rubini e Rocco Papaleo, è stata un'esperienza di grande rilievo per lui. "Il grande spirito" è un film della Fandango, casa di produzione diretta dal produttore Domenico Procacci, originario di Santo Spirito. Per scoprire com'è andata e com'è nata questa collaborazione abbiamo sentito Fabio Scaravilli.
Fabio, come è nata questa esperienza?
La produzione cercava uno stuntman e quindi sono stato chiamato da Azzurra Martino, attrice e collaboratrice per i casting.
Cercavano un fisico palestrato, una figura da lottatore, ed io sono lottatore professionista di MMA- Mixed Martial Arts.
Il mio personaggio è Radek (in dialetto chiamato anche "'u slav" ndr) dalla fisicità simile ad un uomo dell' Europa dell'est, un malavitoso. All'inizio non pensavo di potercela fare, per essere attori tutti studiano. Per me è stata una "manna dal cielo " perché di là è cominciato tutto! Mi ritengo fortunato e privilegiato.
Lavorare con un importante attore e regista come Sergio Rubini e con Rocco Papaleo cosa ti ha insegnato?
Ad essere umile. Rocco Papaleo ha un carattere amabile, è divertente, è come lo si vede nei film, è se stesso, non recita. Sergio Rubini è molto esigente, serio, è un grande professionista, con lui c'è tutto da imparare solo osservandolo. Il mio ruolo non è stato semplice, è stata la prima vera esperienza in questo ambito, ma mi ritengo soddisfatto.
Esperienza elettrizzante che di sicuro ti è piaciuta, pensi di continuare?
Sì sì mi è piaciuta, mi ha entusiasmato. Collaboro come stuntman con un'agenzia di Roma molto importante che si chiama EAStunt, faccio parte della loro squadra. Sono tutti professionisti e lavorano per molte produzioni cinematografiche.
L'agenzia è di Emiliano Novelli e il coordinatore per il film "Il grande spirito " è stato Samuele Brancato, che mi ha insegnato tanto e seguito passo dopo passo per istruirmi su cose che non sapevo fare e che non avevo mai provato a fare prima.
Un ricordo di questa esperienza che porterai con te?
Tante nuove amicizie, anche con gli attori pugliesi che sono nel cast: Geno Diana, Bianca Guaccero, Ivana Lotito, un'attrice di Corato che ha recitato anche in "Gomorra", con tutti insomma. È stata una esperienza entusiasmante, divertente anche aver parlato il dialetto barese, poiché nella pellicola io sono braccio destro del boss interpretato da Geno Diana.
Stai lavorando ad altri film?
Sì, nell'ultimo film di Carlo Verdone "Si vive una volta sola" sono tornato al ruolo di stuntman in una scena girata a Monopoli accanto a lui e a Rocco Papaleo. Anche in questa occasione sono stato chiamato tramite l'agenzia EAStunt. Tra i miei nuovi impegni la partecipazione a due film tv della Rai in altrettante scene d'azione: in un film sono un camionista nazista, nell'altro un poliziotto in servizio, impegnato in un arresto in centro a Bari. E infine lavorerò in un film dal titolo "L'amore non si sa" del regista Marcello Di Noto con protagonista Antonio Folletto.
Un'esperienza avvincente è stata per lui perché si è trattato di un ruolo d'azione: il suo personaggio è un malavitoso, braccio destro di un boss. Possiamo con certezza affermare che Fabio Scaravilli, seppur alla sua prima esperienza, è stato molto bravo.
In passato Scaravilli è stato runner in varie produzioni di film, perché svolge il lavoro di bodyguard privato e in questo ruolo è stato accompagnatore della troupe del film " Tulips" con Giancarlo Giannini.
Aver lavorato sul set, accanto a nomi di spessore come lo stesso Rubini e Rocco Papaleo, è stata un'esperienza di grande rilievo per lui. "Il grande spirito" è un film della Fandango, casa di produzione diretta dal produttore Domenico Procacci, originario di Santo Spirito. Per scoprire com'è andata e com'è nata questa collaborazione abbiamo sentito Fabio Scaravilli.
Fabio, come è nata questa esperienza?
La produzione cercava uno stuntman e quindi sono stato chiamato da Azzurra Martino, attrice e collaboratrice per i casting.
Cercavano un fisico palestrato, una figura da lottatore, ed io sono lottatore professionista di MMA- Mixed Martial Arts.
Il mio personaggio è Radek (in dialetto chiamato anche "'u slav" ndr) dalla fisicità simile ad un uomo dell' Europa dell'est, un malavitoso. All'inizio non pensavo di potercela fare, per essere attori tutti studiano. Per me è stata una "manna dal cielo " perché di là è cominciato tutto! Mi ritengo fortunato e privilegiato.
Lavorare con un importante attore e regista come Sergio Rubini e con Rocco Papaleo cosa ti ha insegnato?
Ad essere umile. Rocco Papaleo ha un carattere amabile, è divertente, è come lo si vede nei film, è se stesso, non recita. Sergio Rubini è molto esigente, serio, è un grande professionista, con lui c'è tutto da imparare solo osservandolo. Il mio ruolo non è stato semplice, è stata la prima vera esperienza in questo ambito, ma mi ritengo soddisfatto.
Esperienza elettrizzante che di sicuro ti è piaciuta, pensi di continuare?
Sì sì mi è piaciuta, mi ha entusiasmato. Collaboro come stuntman con un'agenzia di Roma molto importante che si chiama EAStunt, faccio parte della loro squadra. Sono tutti professionisti e lavorano per molte produzioni cinematografiche.
L'agenzia è di Emiliano Novelli e il coordinatore per il film "Il grande spirito " è stato Samuele Brancato, che mi ha insegnato tanto e seguito passo dopo passo per istruirmi su cose che non sapevo fare e che non avevo mai provato a fare prima.
Un ricordo di questa esperienza che porterai con te?
Tante nuove amicizie, anche con gli attori pugliesi che sono nel cast: Geno Diana, Bianca Guaccero, Ivana Lotito, un'attrice di Corato che ha recitato anche in "Gomorra", con tutti insomma. È stata una esperienza entusiasmante, divertente anche aver parlato il dialetto barese, poiché nella pellicola io sono braccio destro del boss interpretato da Geno Diana.
Stai lavorando ad altri film?
Sì, nell'ultimo film di Carlo Verdone "Si vive una volta sola" sono tornato al ruolo di stuntman in una scena girata a Monopoli accanto a lui e a Rocco Papaleo. Anche in questa occasione sono stato chiamato tramite l'agenzia EAStunt. Tra i miei nuovi impegni la partecipazione a due film tv della Rai in altrettante scene d'azione: in un film sono un camionista nazista, nell'altro un poliziotto in servizio, impegnato in un arresto in centro a Bari. E infine lavorerò in un film dal titolo "L'amore non si sa" del regista Marcello Di Noto con protagonista Antonio Folletto.