Eventi e cultura
"Enzuccio" tra noi
Serata in San Felice per ricordare Vincenzo Aniello parlando di sport e legalità
Giovinazzo - venerdì 20 maggio 2016
06.00
«Con un'altra donna potevo competere. Con il pallone no». A dirlo, in una Sala San Felice gremita all'inverosimile, Myriam Massari, moglie di Vincenzo Aniello, uomo di sport a cui Giovinazzo stamane, alle ore 10.00, intitolerà il campo di calcio a 5 outdoor presso il "De Pergola".
"Enzuccio", come lo chiamavano gli amici, i tantissimi amici che da calciatore, allenatore ed educatore si era fatto strada facendo, sarebbe stato orgoglioso di una comunità che gli ha reso omaggio, insieme ai suoi cari. Una comunità che ne ha riconosciuto, finalmente, lo spessore umano, consegnandolo alla storia di questa cittadina.
Ieri sera in Sala San Felice c'erano anche il Presidente del CONI Puglia, Elio Sannicandro, bravo nel ripercorrere l'iter con cui si è giunti alla realizzazione del campetto, ed una delegazione dell'FC Bari 1908, guidata da Michele Cellamare, responsabile Area Solidale del sodalizio biancorosso, e da Nikola Jakimovski, laterale in forza alla squadra di mister Andrea Camplone. Ad accoglierli un commosso presidente del Consiglio Comunale, Vito Favuzzi, ed il sindaco Tommaso Depalma, oltre all'assessore allo Sport, Gaetano Depalo, che ha fortemente voluto questo evento intitolato "Il gioco legale".
«Lo sport, quello di mio marito Vincenzo - ha detto la signora Massari -, era quello pulito, senza combine, fatto di passione, genuino e senza interessi». Vincenzo Aniello fu l'uomo che riuscì a portare Giovinazzo alla ribalta nazionale del calcio a 5, senza mai vantarsene, ma vivendo quella passione e lo spogliatoio quasi fosse «una seconda famiglia, forse una famiglia aggiuntiva», come ricordato sul finale da una emozionatissima Fabiana, sua figlia, oggi attrice ed, a tempo perso, portierona di cui il papà andrebbe orgogliosa.
E se la vita di Aniello ero lo sport ed il calcio, quella vita è stata spesa per i valori del rispetto delle regole e dell'amore per il gruppo, visto come unico mezzo per raggiungere obiettivi importanti. E di obiettivi importanti hanno anche parlato Michele Cellamare e Nikola Jakimovski. Il primo impegnatissimo in un percorso che ha portato l'FC Bari 1908 a vincere il premio "fair play", come società calcistica italiana maggiormente impegnata nell'azione educativa, nel rapporto con le scuole, nella diffusione dei sani principi dello sport. Jakimovski, che ha ammesso di sentirsi a suo agio nei panni di esterno difensivo nonostante nasca con propensione offensiva, incalzato dalle nostre domande e da quelle dei giovani tifosi presenti in sala San Felice, ha ribadito come il pubblico barese sia «uno dei migliori in Italia» e che per lui, proveniente dalla militanza nel Varese e nel Como, dopo essere arrivato dalla Macedonia, «l'esperienza a Bari è qualcosa di grandissimo. Qui si respira passione, amore quasi, tra città e squadra. I baresi - ha concluso - amano la squadra come un uomo ama una donna».
Aria di festa e tanta scaramanzia, quando si è accennato alla possible serie A. Così il sindaco, Tommaso Depalma, ha virato, ringraziando la società di Strada Torrebella, ricordando che quest'oggi ci sarà il presidente Gianluca Paparesta (impegnato a Bari in una importantissima riunione societaria, ndr) a scoprire la targa in onore di "Enzuccio" Aniello. Con lui anche Simone Farina, Ambasciatore FIFA ed osservatore dell'Aston Villa, l'uomo che, quando giocava nel Gubbio, rifiutò di prender soldi per combinare un incontro ed è oggi icona di legalità a livello mondiale.
Quella legalità che attecchisce grazie all'aggregazione «nelle periferie troppo a lungo dimenticate. Lo sport - ha ricordato l'assessore Depalo - diviene così motivo di incontro, di crescita e veicolo per il trasferimento di valori sani». Quasi a ricordare che i giovanissimi che si approcciano al calcio non devono essere spinti a credere che possano diventare tutti Pelè, ci ha pensato la dirigente scolastica, Carmela Rossiello, intervenuta su invito di Favuzzi. Lo sport è quindi valore aggiunto e non ossessione per arrivare ad un obiettivo effimero, troppe volte nella testa dei genitori e non nelle corde dei figli.
Un messaggio ripreso dallo stesso Cellamare, il quale ha ricordato che su 7.000 ragazzi visionati nell'Academy biancorossa, solo 3 in media arrivano ad essere dei professionisti. Il dirigente biancorosso ha poi anticipato una sorpresa: il Bari ospiterà al San Nicola, nella prossima stagione, le classi delle scuole giovinazzesi.
Un impegno ufficiale che arriva dopo una serata ricca di emozioni, lacrime, ma anche di tanti sorrisi. Quelli del mondo sportivo giovinazzese che ha reso omaggio all'amico, all'uomo, al marito ed al padre esemplare.
"Enzuccio" c'era, ne siamo certi, ed avrà apprezzato schermendosi, come era suo costume.
"Enzuccio", come lo chiamavano gli amici, i tantissimi amici che da calciatore, allenatore ed educatore si era fatto strada facendo, sarebbe stato orgoglioso di una comunità che gli ha reso omaggio, insieme ai suoi cari. Una comunità che ne ha riconosciuto, finalmente, lo spessore umano, consegnandolo alla storia di questa cittadina.
Ieri sera in Sala San Felice c'erano anche il Presidente del CONI Puglia, Elio Sannicandro, bravo nel ripercorrere l'iter con cui si è giunti alla realizzazione del campetto, ed una delegazione dell'FC Bari 1908, guidata da Michele Cellamare, responsabile Area Solidale del sodalizio biancorosso, e da Nikola Jakimovski, laterale in forza alla squadra di mister Andrea Camplone. Ad accoglierli un commosso presidente del Consiglio Comunale, Vito Favuzzi, ed il sindaco Tommaso Depalma, oltre all'assessore allo Sport, Gaetano Depalo, che ha fortemente voluto questo evento intitolato "Il gioco legale".
«Lo sport, quello di mio marito Vincenzo - ha detto la signora Massari -, era quello pulito, senza combine, fatto di passione, genuino e senza interessi». Vincenzo Aniello fu l'uomo che riuscì a portare Giovinazzo alla ribalta nazionale del calcio a 5, senza mai vantarsene, ma vivendo quella passione e lo spogliatoio quasi fosse «una seconda famiglia, forse una famiglia aggiuntiva», come ricordato sul finale da una emozionatissima Fabiana, sua figlia, oggi attrice ed, a tempo perso, portierona di cui il papà andrebbe orgogliosa.
E se la vita di Aniello ero lo sport ed il calcio, quella vita è stata spesa per i valori del rispetto delle regole e dell'amore per il gruppo, visto come unico mezzo per raggiungere obiettivi importanti. E di obiettivi importanti hanno anche parlato Michele Cellamare e Nikola Jakimovski. Il primo impegnatissimo in un percorso che ha portato l'FC Bari 1908 a vincere il premio "fair play", come società calcistica italiana maggiormente impegnata nell'azione educativa, nel rapporto con le scuole, nella diffusione dei sani principi dello sport. Jakimovski, che ha ammesso di sentirsi a suo agio nei panni di esterno difensivo nonostante nasca con propensione offensiva, incalzato dalle nostre domande e da quelle dei giovani tifosi presenti in sala San Felice, ha ribadito come il pubblico barese sia «uno dei migliori in Italia» e che per lui, proveniente dalla militanza nel Varese e nel Como, dopo essere arrivato dalla Macedonia, «l'esperienza a Bari è qualcosa di grandissimo. Qui si respira passione, amore quasi, tra città e squadra. I baresi - ha concluso - amano la squadra come un uomo ama una donna».
Aria di festa e tanta scaramanzia, quando si è accennato alla possible serie A. Così il sindaco, Tommaso Depalma, ha virato, ringraziando la società di Strada Torrebella, ricordando che quest'oggi ci sarà il presidente Gianluca Paparesta (impegnato a Bari in una importantissima riunione societaria, ndr) a scoprire la targa in onore di "Enzuccio" Aniello. Con lui anche Simone Farina, Ambasciatore FIFA ed osservatore dell'Aston Villa, l'uomo che, quando giocava nel Gubbio, rifiutò di prender soldi per combinare un incontro ed è oggi icona di legalità a livello mondiale.
Quella legalità che attecchisce grazie all'aggregazione «nelle periferie troppo a lungo dimenticate. Lo sport - ha ricordato l'assessore Depalo - diviene così motivo di incontro, di crescita e veicolo per il trasferimento di valori sani». Quasi a ricordare che i giovanissimi che si approcciano al calcio non devono essere spinti a credere che possano diventare tutti Pelè, ci ha pensato la dirigente scolastica, Carmela Rossiello, intervenuta su invito di Favuzzi. Lo sport è quindi valore aggiunto e non ossessione per arrivare ad un obiettivo effimero, troppe volte nella testa dei genitori e non nelle corde dei figli.
Un messaggio ripreso dallo stesso Cellamare, il quale ha ricordato che su 7.000 ragazzi visionati nell'Academy biancorossa, solo 3 in media arrivano ad essere dei professionisti. Il dirigente biancorosso ha poi anticipato una sorpresa: il Bari ospiterà al San Nicola, nella prossima stagione, le classi delle scuole giovinazzesi.
Un impegno ufficiale che arriva dopo una serata ricca di emozioni, lacrime, ma anche di tanti sorrisi. Quelli del mondo sportivo giovinazzese che ha reso omaggio all'amico, all'uomo, al marito ed al padre esemplare.
"Enzuccio" c'era, ne siamo certi, ed avrà apprezzato schermendosi, come era suo costume.