Politica
Elezioni politiche, Benedetto Grillo: «Ho sempre lavorato per il nostro territorio»
La replica del candidato alla Camera per Azione nel collegio Uninominale P04
Giovinazzo - lunedì 19 settembre 2022
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«Accolgo l'appello del dott. Abbaticchio il quale, in un post su Facebook di qualche giorno fa, ha chiesto – ancora una volta – un confronto con quelli che lui chiama "colleghi di competizione" su alcuni temi di questa campagna elettorale. Ritengo giusto confrontarmi sulla questione, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate da due miei concittadini e amministratori locali della Città di Molfetta» scrive così Benedetto Grillo, candidato alla Camera per Azione nel collegio Uninominale P04.
«È piacevole rispondergli ancora perché egli – che è, evidentemente, tanto occupato da non avere il tempo di accorgersi che ho già risposto alle sue domande rilasciando un'intervista pubblica – stimola sempre il confronto, che è il bello della politica.
Dall'inizio della campagna elettorale leggo nei suoi post affermazioni che mi qualificano come un soggetto estraneo al territorio, pur essendo io nato a Terlizzi da genitori molfettesi ed essendo cresciuto e vivendo – tuttora – a Molfetta.
È, questo, un macroscopico errore o è una scelta precisa, quella di far credere agli elettori che egli sia l'unico a conoscere il territorio e ad essersi impegnato per esso? Lo chiedo affinché, anche su questo tema, ci sia un confronto chiaro.
Anche perché le dichiarazioni rilasciate, in data odierna, da alcuni consiglieri comunali di Molfetta, denotano la precisa volontà di ignorare che esiste un candidato molfettese, che opera sul territorio e ne conosce punti di forza e problematiche, al fine di appoggiare un candidato non molfettese.
Non mi dilungo sul fatto che, in queste elezioni, ci sia poca presenza di candidati capaci di conoscere la nostra bella terra, ma va anche detto che il PD locale – che è stato al governo di questa città nella passata consiliatura ed ha cercato di mandare a casa l'attuale sindaco, rischiando di far perdere tutti quei finanziamenti che lo stesso Abbaticchio sostiene di aver intercettato per questa comunità – è, all'esito democratico delle ultime elezioni amministrative, un partito costituente l'opposizione.
Pare che, quindi, la politica molfettese non impari dai propri errori.
Inoltre, nei post del dott. Abbaticchio si parla di "silenzio" in questa campagna elettorale, di non meglio precisati "patti" con i leader politici, di arroccamenti dietro gli slogan nazionali e di "professione" degli altri candidati.
Effettivamente, nel passaggio sulla mia professione ha ragione, io sono – anche – un direttore di orchestra, e sono fiero di esserlo.
Ma più leggo il suo post e più ritengo che il dott. Abbaticchio non conosca l'importanza sociale di questa professione, visto che è grazie ad essa che, da oltre vent'anni, vivo a stretto contatto con giovani del nostro territorio.
È grazie ad essa che ho capito l'importanza che la cultura riveste in una società in cui ogni giovane ha diritto ad una vita serena, nella quale soltanto facendo cultura e formazione si possono tenere giovani e meno giovani lontani dalla strada, dalla criminalità e dalle dipendenze nocive.
È grazie ad essa che ho scelto di fare la mia parte in questa competizione elettorale, perché sono un figlio di questa terra e, fino ad oggi, ben prima di scendere in prima persona in campo politico, ho sempre lavorato per il nostro territorio, per le persone che ci lavorano e che danno lustro ai nostri Comuni e li rendono famosi in Italia e nel resto del mondo.
Cito, quanto al tema del lavoro, l'attività svolta in rappresentanza e a tutela dei lavoratori stagionali delle bande musicali da giro pugliesi e quella diretta alla valorizzazione delle bande musicali da giro, sino ad arrivare – grazie alla sinergia di tutte le forze politiche della Regione Puglia – alla nascita del primo provvedimento a salvaguardia e tutela del patrimonio immateriale delle bande musicali, primo nel suo genere in Italia.
Negli ultimi due anni, mentre la pandemia imperversava e bloccava il mondo del lavoro, ho lavorato al fianco di categorie di lavoratori affinché fosse loro riconosciuta la dignità che è propria di ogni essere umano, costituzionalmente garantita nel nostro Paese, a prescindere dalla tipologia di lavoro svolta.
Quanto al tema della cultura, nei miei anni di attività artistica ho lavorato sinergicamente con le scuole, gli Enti locali e le istituzioni militari, perché anche attraverso l'arte e la musica si può insegnare la legalità ai nostri giovani e perché sono convinto che la più ampia forma di contrasto alla criminalità sia quella di prevenzione, e non quella di repressione.
Questi sono i miei temi, questa è la mia professione, questa è la mia scelta.
Con la certezza di poter proseguire la mia attività in favore dei cittadini e del nostro territorio oltre il 25 settembre, perché l'impegno sociale non inizia contemporaneamente alla campagna elettorale, ma si coltiva ogni giorno, in silenzio, con grandi sforzi e con altrettante soddisfazioni».
«È piacevole rispondergli ancora perché egli – che è, evidentemente, tanto occupato da non avere il tempo di accorgersi che ho già risposto alle sue domande rilasciando un'intervista pubblica – stimola sempre il confronto, che è il bello della politica.
Dall'inizio della campagna elettorale leggo nei suoi post affermazioni che mi qualificano come un soggetto estraneo al territorio, pur essendo io nato a Terlizzi da genitori molfettesi ed essendo cresciuto e vivendo – tuttora – a Molfetta.
È, questo, un macroscopico errore o è una scelta precisa, quella di far credere agli elettori che egli sia l'unico a conoscere il territorio e ad essersi impegnato per esso? Lo chiedo affinché, anche su questo tema, ci sia un confronto chiaro.
Anche perché le dichiarazioni rilasciate, in data odierna, da alcuni consiglieri comunali di Molfetta, denotano la precisa volontà di ignorare che esiste un candidato molfettese, che opera sul territorio e ne conosce punti di forza e problematiche, al fine di appoggiare un candidato non molfettese.
Non mi dilungo sul fatto che, in queste elezioni, ci sia poca presenza di candidati capaci di conoscere la nostra bella terra, ma va anche detto che il PD locale – che è stato al governo di questa città nella passata consiliatura ed ha cercato di mandare a casa l'attuale sindaco, rischiando di far perdere tutti quei finanziamenti che lo stesso Abbaticchio sostiene di aver intercettato per questa comunità – è, all'esito democratico delle ultime elezioni amministrative, un partito costituente l'opposizione.
Pare che, quindi, la politica molfettese non impari dai propri errori.
Inoltre, nei post del dott. Abbaticchio si parla di "silenzio" in questa campagna elettorale, di non meglio precisati "patti" con i leader politici, di arroccamenti dietro gli slogan nazionali e di "professione" degli altri candidati.
Effettivamente, nel passaggio sulla mia professione ha ragione, io sono – anche – un direttore di orchestra, e sono fiero di esserlo.
Ma più leggo il suo post e più ritengo che il dott. Abbaticchio non conosca l'importanza sociale di questa professione, visto che è grazie ad essa che, da oltre vent'anni, vivo a stretto contatto con giovani del nostro territorio.
È grazie ad essa che ho capito l'importanza che la cultura riveste in una società in cui ogni giovane ha diritto ad una vita serena, nella quale soltanto facendo cultura e formazione si possono tenere giovani e meno giovani lontani dalla strada, dalla criminalità e dalle dipendenze nocive.
È grazie ad essa che ho scelto di fare la mia parte in questa competizione elettorale, perché sono un figlio di questa terra e, fino ad oggi, ben prima di scendere in prima persona in campo politico, ho sempre lavorato per il nostro territorio, per le persone che ci lavorano e che danno lustro ai nostri Comuni e li rendono famosi in Italia e nel resto del mondo.
Cito, quanto al tema del lavoro, l'attività svolta in rappresentanza e a tutela dei lavoratori stagionali delle bande musicali da giro pugliesi e quella diretta alla valorizzazione delle bande musicali da giro, sino ad arrivare – grazie alla sinergia di tutte le forze politiche della Regione Puglia – alla nascita del primo provvedimento a salvaguardia e tutela del patrimonio immateriale delle bande musicali, primo nel suo genere in Italia.
Negli ultimi due anni, mentre la pandemia imperversava e bloccava il mondo del lavoro, ho lavorato al fianco di categorie di lavoratori affinché fosse loro riconosciuta la dignità che è propria di ogni essere umano, costituzionalmente garantita nel nostro Paese, a prescindere dalla tipologia di lavoro svolta.
Quanto al tema della cultura, nei miei anni di attività artistica ho lavorato sinergicamente con le scuole, gli Enti locali e le istituzioni militari, perché anche attraverso l'arte e la musica si può insegnare la legalità ai nostri giovani e perché sono convinto che la più ampia forma di contrasto alla criminalità sia quella di prevenzione, e non quella di repressione.
Questi sono i miei temi, questa è la mia professione, questa è la mia scelta.
Con la certezza di poter proseguire la mia attività in favore dei cittadini e del nostro territorio oltre il 25 settembre, perché l'impegno sociale non inizia contemporaneamente alla campagna elettorale, ma si coltiva ogni giorno, in silenzio, con grandi sforzi e con altrettante soddisfazioni».