Territorio
Discarica: la coda lunga delle polemiche
Il comitato "No alla discarica" risponde alla maggioranza
Giovinazzo - martedì 10 febbraio 2015
10.00
Dopo il dibattito cittadino del 30 gennaio scorso, continua il botta e risposta tra il sindaco Tommaso Depalma e il comitato "Per la salute pubblica, no alla discarica". E continua a suon di comunicati.
Da una parte tutti sono concordi che qualsiasi decisione sul futuro della discarica di San Pietro Pago, le divergenze sono nella ricostruzione dei fatti o ancor di più sul passato di quella discarica. E così dopo il comunicato già pubblicato a firma dei partiti che sostengono l'amministrazione comunale il comitato risponde con un nuovo documento. «Pretendendo chiarezza - è scritto - ma continuano a fare confusione continuando a rinvangare fatti del passato. Sull'attuale situazione, invece solo un fragoroso silenzio iniziato il 6 novembre e mai più rotto dalla maggior parte di loro, nemmeno in occasione del consiglio comunale del 9 gennaio e dell'assemblea pubblica del 30 gennaio». Per il comitato cittadino è singolare anche il comunicato dei partiti di maggioranza.
«Senza che nessuno dei loro esponenti abbia partecipato all'assemblea Ato del 23 gennaio - si legge - e in assenza di un qualsiasi verbale dell'incontro, parlano con fede messianica delle parole pronunciate in quell'occasione dal sindaco». In quella riunione il presidente Antonio Decaro ipotizzò una riapertura di San Pietro Pago dietro pressioni nei confronti dell'azienda che gestisce il sito, perché ottemperasse alla prescrizioni dell'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente. «È ancor più singolare - si legge ancora nel comunicato - la lettera del sindaco Depalma al presidente Decaro. In quella missiva Giovinazzo (con le sue firme, le sue marce, i suoi consigli comunali) non esiste. I giovinazzesi non esistono. Bel rispetto per i cittadini». In quella lettera Deplama cita come motivazioni alla revoca dell'ordinanza che ha di fatto riaperto la discarica solo l'assenza degli esponenti regionali e la sospensione del parere favorevole dell'Arpa.
«Il sindaco - lamenta il comitato - ha ignorato il movimento popolare che fin dall'inizio si è detto contrario all'ampliamento dei lotti I, II e III». Il comitato lamenta anche la decisione della maggioranza di respingere un emendamento proposto dal consigliere Vincenzo D'Amato che avrebbe nei fatti, sin dalle prime battute del consiglio comunale del 9 gennaio, fatto revocare l'ordinanza del sindaco. «Alla luce dei fatti - conclude il comunicato - ci sembra grossolano che egli venga ancora a raccontarci, che da primo cittadino, in questa vicenda, egli abbia parteggiato per la sua città. Di fronte a tale evidente e continuo travisamento della realtà, non si può sperare di instaurare un rapporto di fiducia con questa amministrazione».
Da una parte tutti sono concordi che qualsiasi decisione sul futuro della discarica di San Pietro Pago, le divergenze sono nella ricostruzione dei fatti o ancor di più sul passato di quella discarica. E così dopo il comunicato già pubblicato a firma dei partiti che sostengono l'amministrazione comunale il comitato risponde con un nuovo documento. «Pretendendo chiarezza - è scritto - ma continuano a fare confusione continuando a rinvangare fatti del passato. Sull'attuale situazione, invece solo un fragoroso silenzio iniziato il 6 novembre e mai più rotto dalla maggior parte di loro, nemmeno in occasione del consiglio comunale del 9 gennaio e dell'assemblea pubblica del 30 gennaio». Per il comitato cittadino è singolare anche il comunicato dei partiti di maggioranza.
«Senza che nessuno dei loro esponenti abbia partecipato all'assemblea Ato del 23 gennaio - si legge - e in assenza di un qualsiasi verbale dell'incontro, parlano con fede messianica delle parole pronunciate in quell'occasione dal sindaco». In quella riunione il presidente Antonio Decaro ipotizzò una riapertura di San Pietro Pago dietro pressioni nei confronti dell'azienda che gestisce il sito, perché ottemperasse alla prescrizioni dell'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente. «È ancor più singolare - si legge ancora nel comunicato - la lettera del sindaco Depalma al presidente Decaro. In quella missiva Giovinazzo (con le sue firme, le sue marce, i suoi consigli comunali) non esiste. I giovinazzesi non esistono. Bel rispetto per i cittadini». In quella lettera Deplama cita come motivazioni alla revoca dell'ordinanza che ha di fatto riaperto la discarica solo l'assenza degli esponenti regionali e la sospensione del parere favorevole dell'Arpa.
«Il sindaco - lamenta il comitato - ha ignorato il movimento popolare che fin dall'inizio si è detto contrario all'ampliamento dei lotti I, II e III». Il comitato lamenta anche la decisione della maggioranza di respingere un emendamento proposto dal consigliere Vincenzo D'Amato che avrebbe nei fatti, sin dalle prime battute del consiglio comunale del 9 gennaio, fatto revocare l'ordinanza del sindaco. «Alla luce dei fatti - conclude il comunicato - ci sembra grossolano che egli venga ancora a raccontarci, che da primo cittadino, in questa vicenda, egli abbia parteggiato per la sua città. Di fronte a tale evidente e continuo travisamento della realtà, non si può sperare di instaurare un rapporto di fiducia con questa amministrazione».