Politica
Discarica, l'affondo di Ruggero Iannone
Il consigliere di Forza Italia: «Bisogna scongiurare un disastro ambientale»
Giovinazzo - venerdì 20 marzo 2015
05.00
Ancora veleni, prese di posizioni e reazioni forti sulla vicenda del possibile ampliamento della discarica di San Pietro Pago. Il Consiglio Comunale monotematico, tenutosi presso l'Auditorium "Don Tonino Bello" il 9 gennaio scorso, sembrava aver messo una pietra tombale sulla vicenda, col ritiro dell'ordinanza sindacale che di fatto autorizzava quell'operazione. Ma così sembra proprio non essere.
Ci ha scritto Ruggero Iannone, consigliere comunale di Forza Italia e uomo di spicco del partito di Silvio Berlusconi in città, per rendere nota una vicenda. L'ex esponente di Alleanza Nazionale scrive: «Da oltre un mese (16 febbraio 2015) giace, sulla scrivania del Sindaco e del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Giovinazzo, l'istruttoria sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e l'Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla sopraelevazione dei lotti I, II, III presentata dalla Daneco S.p.a., svolta dalla Città Metropolitana di Bari Servizio Edilizia Pubblica Territorio e Ambiente (ex Provincia di Bari)». La notizia, secondo quanto scritto dal consigliere di opposizione sarebbe giunta a lui «in maniera incidentale».
Iannone racconta che le risultanze di quella istruttoria sarebbero, a detta sua, sconvolgenti. «Al punto 1 del detto parere - evidenzia - si afferma testualmente che "il rivestimento impermeabile di fondo del I, II e III lotto non risulta conforme a quanto previsto dal decreto legislativo 36/03 che stabilisce requisiti minimi non derogabili". Lascio a i cittadini - prosegue - ogni considerazione circa l'operato di chi, con la sua celeberrima ordinanza sindacale, ha permesso che sui lotti I, II e III e su quel rivestimento impermeabile di fondo fossero abbancati altri rifiuti».
«Al punto 2 - ricorda Iannone - l'organo tecnico della Città Metropolitana dichiara che addirittura "non sono disponibili informazioni in merito all'integrità del rivestimento impermeabile di fondo in grado di escludere la presenza di fenomeni erosivi locali". È inutile ribadire che - specifica l'esponente forzista -, in tali drammatiche condizioni, il nostro cittadino dal 6 novembre 2014 al 9 gennaio 2015, vale a dire per oltre sessanta giorni, ha permesso che fossero depositati rifiuti».
Nella nota pervenutaci in redazione, Ruggero Iannone sottolinea come «il Servizio Territorio della Città Metropolitana non può far altro che prendere atto che non sono note neanche le caratteristiche della barriera geologica e che non v'è alcuna prova che attualmente il sistema di raccolta di percolato, la cui realizzazione risale alla fine degli anni '80, sia funzionante. In altri termini - affonda - allo stato, non è dato sapere neanche se il percolato prodotto dai nuovi rifiuti immessi in discarica, grazie all'ordinanza sindacale, sia correttamente irreggimentato o finisca in falda o in altri non precisati luoghi».
«Dulcis in fundo - chiosa amaro Iannone - al punto 5 si attesta che non è dato sapere neanche come sia gestito il biogas prodotto dai rifiuti e quindi le osservazioni si concludono col dire che "Tutto quanto premesso si ritiene che la proposta di sopraelevazione del I, II, e III lotto non sia compatibile"».
Poi la considerazione preoccupata sul futuro da un punto di vista ambientale: «Inoltre - continua l'esponente azzurro - l'organo tecnico dell'ex Provincia di Bari valuta la situazione della discarica di San Pietro Pago così preoccupante che, in sede di conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed Autorizzazione Integrata Ambientale (sia per la gestione operativa di copertura definitiva sia per la gestione post operativa) la Regione Puglia dovrà richiedere alla Daneco S.p.a. idonee garanzie finanziarie per l'astronomico importo di oltre 26 milioni di euro. L'ingente importo richiesto lascia presagire - ammonisce - lo spettro di un vero e proprio disastro ambientale».
Ed ancora: «Secondo la Città Metropolitana di Bari - continua Iannone - Daneco S.p.a. dovrà essere obbligata a contabilizzare su specifici registri il percolato estratto da ogni singolo lotto. È evidente - si suppone nella missiva - che con questa richiesta si vuole verificare la quantità del percolato prodotto dai lotti, temendo che lo stesso non sia correttamente irreggimentato».
Ruggero Iannone completa la sua lettera con la speranza, di cui si fa portavoce, di un nuovo incontro tra primo cittadino, il comitato contro "Per la salute pubblica, no alla discarica" e tutta la cittadinanza «per discutere sulla necessità di procedere ad emettere, questa volta sì correttamente, una ordinanza contingibile ed urgente, per effettuare operazioni di carotaggio di verifica della impermeabilità del fondo dei lotti e, più in generale, per scongiurare il disastro ambientale».
In attesa di una eventuale replica dell'Amministrazione, ci pare di poter condividere l'auspicio di un blocco unico, composto dalle istituzioni locali, dalle associazioni e dai cittadini che continui a portare avanti gli interessi dell'intera comunità giovinazzese, senza distinzioni di bandiere o ideologie. Solo così si potrà far chiarezza completa e si potrà intraprendere la strada che porta ad una autentica salvaguardia della salute pubblica. Se ne continui a discutere senza lasciare che l'oblio cali su questa vicenda. Ne avremo tutti giovamento.
Ci ha scritto Ruggero Iannone, consigliere comunale di Forza Italia e uomo di spicco del partito di Silvio Berlusconi in città, per rendere nota una vicenda. L'ex esponente di Alleanza Nazionale scrive: «Da oltre un mese (16 febbraio 2015) giace, sulla scrivania del Sindaco e del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Giovinazzo, l'istruttoria sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e l'Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla sopraelevazione dei lotti I, II, III presentata dalla Daneco S.p.a., svolta dalla Città Metropolitana di Bari Servizio Edilizia Pubblica Territorio e Ambiente (ex Provincia di Bari)». La notizia, secondo quanto scritto dal consigliere di opposizione sarebbe giunta a lui «in maniera incidentale».
Iannone racconta che le risultanze di quella istruttoria sarebbero, a detta sua, sconvolgenti. «Al punto 1 del detto parere - evidenzia - si afferma testualmente che "il rivestimento impermeabile di fondo del I, II e III lotto non risulta conforme a quanto previsto dal decreto legislativo 36/03 che stabilisce requisiti minimi non derogabili". Lascio a i cittadini - prosegue - ogni considerazione circa l'operato di chi, con la sua celeberrima ordinanza sindacale, ha permesso che sui lotti I, II e III e su quel rivestimento impermeabile di fondo fossero abbancati altri rifiuti».
«Al punto 2 - ricorda Iannone - l'organo tecnico della Città Metropolitana dichiara che addirittura "non sono disponibili informazioni in merito all'integrità del rivestimento impermeabile di fondo in grado di escludere la presenza di fenomeni erosivi locali". È inutile ribadire che - specifica l'esponente forzista -, in tali drammatiche condizioni, il nostro cittadino dal 6 novembre 2014 al 9 gennaio 2015, vale a dire per oltre sessanta giorni, ha permesso che fossero depositati rifiuti».
Nella nota pervenutaci in redazione, Ruggero Iannone sottolinea come «il Servizio Territorio della Città Metropolitana non può far altro che prendere atto che non sono note neanche le caratteristiche della barriera geologica e che non v'è alcuna prova che attualmente il sistema di raccolta di percolato, la cui realizzazione risale alla fine degli anni '80, sia funzionante. In altri termini - affonda - allo stato, non è dato sapere neanche se il percolato prodotto dai nuovi rifiuti immessi in discarica, grazie all'ordinanza sindacale, sia correttamente irreggimentato o finisca in falda o in altri non precisati luoghi».
«Dulcis in fundo - chiosa amaro Iannone - al punto 5 si attesta che non è dato sapere neanche come sia gestito il biogas prodotto dai rifiuti e quindi le osservazioni si concludono col dire che "Tutto quanto premesso si ritiene che la proposta di sopraelevazione del I, II, e III lotto non sia compatibile"».
Poi la considerazione preoccupata sul futuro da un punto di vista ambientale: «Inoltre - continua l'esponente azzurro - l'organo tecnico dell'ex Provincia di Bari valuta la situazione della discarica di San Pietro Pago così preoccupante che, in sede di conclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed Autorizzazione Integrata Ambientale (sia per la gestione operativa di copertura definitiva sia per la gestione post operativa) la Regione Puglia dovrà richiedere alla Daneco S.p.a. idonee garanzie finanziarie per l'astronomico importo di oltre 26 milioni di euro. L'ingente importo richiesto lascia presagire - ammonisce - lo spettro di un vero e proprio disastro ambientale».
Ed ancora: «Secondo la Città Metropolitana di Bari - continua Iannone - Daneco S.p.a. dovrà essere obbligata a contabilizzare su specifici registri il percolato estratto da ogni singolo lotto. È evidente - si suppone nella missiva - che con questa richiesta si vuole verificare la quantità del percolato prodotto dai lotti, temendo che lo stesso non sia correttamente irreggimentato».
Ruggero Iannone completa la sua lettera con la speranza, di cui si fa portavoce, di un nuovo incontro tra primo cittadino, il comitato contro "Per la salute pubblica, no alla discarica" e tutta la cittadinanza «per discutere sulla necessità di procedere ad emettere, questa volta sì correttamente, una ordinanza contingibile ed urgente, per effettuare operazioni di carotaggio di verifica della impermeabilità del fondo dei lotti e, più in generale, per scongiurare il disastro ambientale».
In attesa di una eventuale replica dell'Amministrazione, ci pare di poter condividere l'auspicio di un blocco unico, composto dalle istituzioni locali, dalle associazioni e dai cittadini che continui a portare avanti gli interessi dell'intera comunità giovinazzese, senza distinzioni di bandiere o ideologie. Solo così si potrà far chiarezza completa e si potrà intraprendere la strada che porta ad una autentica salvaguardia della salute pubblica. Se ne continui a discutere senza lasciare che l'oblio cali su questa vicenda. Ne avremo tutti giovamento.