Attualità
Discarica, il Sindaco risponde a LED
Tommaso Depalma illustra sui social network la riprofilatura dei lotti della discarica
Giovinazzo - martedì 15 marzo 2016
14.26
«Vogliamo ulteriormente vederci chiaro, perciò invitiamo il Sindaco ad approfondire ed informare tempestivamente, possibilmente in un'assise pubblica, la cittadinanza sulla questione».
A scriverlo, nei giorni scorsi, è stato il Laboratorio di Energie Democratiche cittadino, indignato per la notizia data dal primo cittadino riguardo alla necessità di allineare la quota altimetrica del VI lotto con le quote dei lotti I, II e III, per poter provvedere alla chiusura e alla rigenerazione della discarica di San Pietro Pago. La risposta di Tommaso Depalma ai tanti interrogativi di LED non si è fatta attendere ed è arrivata, come da abitudine, tramite social network.
«La "riprofilatura" dei tre lotti (I, II e III) – scrive il Sindaco - è stata proposta dalla commissione A.I.A. della Regione Puglia in quanto, a loro dire, tale operazione si rende necessaria, perché diversamente non si può rigenerare tutto il macro lotto composto dal famoso "panettone" del brillante tandem Vendola - Natalicchio (o viceversa...) del VI lotto (circa 530.000 mc. di rifiuti) e i tre lotti adiacenti oggetto della discussione.
In buona sostanza a detta dei tecnici regionali serve avere un unico livello fra i lotti I, II, III e VI per poi fare un'unica chiusura e rigenerazione totale come previsto dal progetto iniziale. Quindi tutta la "caciara" messa su ad arte dai soliti noti di fine 2014 - scrive ironico -, sulla tenuta delle guaine a tutela della falda, viene clamorosamente smentita e smontata dai tecnici regionali che sono coloro che hanno competenza a decidere. Detto ciò, anche noi riteniamo scellerata la scelta di utilizzare materiali più pesanti per riprofilare i tre lotti, aumentando comunque un rischio che potrebbe essere più mitigato».
Ma di quali materiali si parla? «I materiali indicati dai tecnici regionali, che hanno competenza e delega a tali decisioni, sono terreno vegetale e/o materiali inerti di altro tipo (stabilizzato ecc) che certamente hanno un peso maggiore della frazione secca dei rifiuti che era una delle precedenti proposte tecniche messe sul tavolo della discussione».
«Di conseguenza, significa che se fosse adottata questa decisione arriveranno nel sito circa 50.000 mc di materiale, trasportato su camion, mentre la frazione secca del rifiuto l'avremmo già avuta direttamente in discarica, così come la loppa trovata nel V lotto, già presente in quel sito. Ma anche in questo caso si è deciso che quel materiale rinvenuto dovrà essere trasportato in altre discariche. Quindi altri camion da mettere in movimento».
«Si è anche stabilito – prosegue Depalma - che i rifiuti abbancati per via della mia famosa ordinanza di inizio novembre 2014, superata dalla revoca del 12 gennaio 2015, non saranno portati via dalla loro attuale ubicazione. Quindi anche in questo caso il nostro comportamento è stato in assoluto rispetto delle autorizzazioni ricevute all'epoca».
«Infine segnalo che l'ARPA non ha sciolto le sue riserve in quel tavolo tecnico e l'ASL di conseguenza si è riservata di decidere in base alle risultanze dell' ARPA. Il solito giochetto delle tre carte... ».
«Per quanto ci riguarda - conclude il primo cittadino - ho fatto verbalizzare che, pur essendo il nostro ente solo partecipante a quella conferenza di servizi ma non legittimato dalla legge a dare indicazioni operative, intendevamo segnalare come questa ipotesi operativa danneggerà la nostra città, per via dell'arrivo su gomma di oltre 50.000 mc di materiali e soprattutto per il notevole aggravio di costi che tale procedura comporterebbe a danno delle tasche di tutti i cittadini dell'A.T.O., e che secondo noi questa condotta potrebbe profilare responsabilità di carattere giuridico in tema di danni economici prodotti alla collettività. Su questa nostra precisa presa di posizione, è stato risposto e scritto che quel tavolo non considera costi e impatto economico, ma solo valutazioni tecnico – giuridiche, e che secondo loro tutto è in armonia con le leggi vigenti».
Con questo post, pubblicato ieri nel gruppo Facebook "Comune di Giovinazzo - Cittadini in rete", il Sindaco ritiene di aver risposto ai quesiti posti da LED che lamentava: «dalla solita democrazia partecipata e sbandierata ci siamo ritrovati, con l'ennesima social-informazione, a decisioni compiute».
«Non serve nessun incontro pubblico - ribadisce Depalma -, perché i fatti sono tutti sul tavolo e chiunque può fare le dovute considerazioni. Con questo Sindaco - è la sfida lanciata -, gli armadi sono tutti aperti e le questioni cittadine sono a disposizione di tutti. È finito il tempo delle "Botteghe Oscure"».
A scriverlo, nei giorni scorsi, è stato il Laboratorio di Energie Democratiche cittadino, indignato per la notizia data dal primo cittadino riguardo alla necessità di allineare la quota altimetrica del VI lotto con le quote dei lotti I, II e III, per poter provvedere alla chiusura e alla rigenerazione della discarica di San Pietro Pago. La risposta di Tommaso Depalma ai tanti interrogativi di LED non si è fatta attendere ed è arrivata, come da abitudine, tramite social network.
«La "riprofilatura" dei tre lotti (I, II e III) – scrive il Sindaco - è stata proposta dalla commissione A.I.A. della Regione Puglia in quanto, a loro dire, tale operazione si rende necessaria, perché diversamente non si può rigenerare tutto il macro lotto composto dal famoso "panettone" del brillante tandem Vendola - Natalicchio (o viceversa...) del VI lotto (circa 530.000 mc. di rifiuti) e i tre lotti adiacenti oggetto della discussione.
In buona sostanza a detta dei tecnici regionali serve avere un unico livello fra i lotti I, II, III e VI per poi fare un'unica chiusura e rigenerazione totale come previsto dal progetto iniziale. Quindi tutta la "caciara" messa su ad arte dai soliti noti di fine 2014 - scrive ironico -, sulla tenuta delle guaine a tutela della falda, viene clamorosamente smentita e smontata dai tecnici regionali che sono coloro che hanno competenza a decidere. Detto ciò, anche noi riteniamo scellerata la scelta di utilizzare materiali più pesanti per riprofilare i tre lotti, aumentando comunque un rischio che potrebbe essere più mitigato».
Ma di quali materiali si parla? «I materiali indicati dai tecnici regionali, che hanno competenza e delega a tali decisioni, sono terreno vegetale e/o materiali inerti di altro tipo (stabilizzato ecc) che certamente hanno un peso maggiore della frazione secca dei rifiuti che era una delle precedenti proposte tecniche messe sul tavolo della discussione».
«Di conseguenza, significa che se fosse adottata questa decisione arriveranno nel sito circa 50.000 mc di materiale, trasportato su camion, mentre la frazione secca del rifiuto l'avremmo già avuta direttamente in discarica, così come la loppa trovata nel V lotto, già presente in quel sito. Ma anche in questo caso si è deciso che quel materiale rinvenuto dovrà essere trasportato in altre discariche. Quindi altri camion da mettere in movimento».
«Si è anche stabilito – prosegue Depalma - che i rifiuti abbancati per via della mia famosa ordinanza di inizio novembre 2014, superata dalla revoca del 12 gennaio 2015, non saranno portati via dalla loro attuale ubicazione. Quindi anche in questo caso il nostro comportamento è stato in assoluto rispetto delle autorizzazioni ricevute all'epoca».
«Infine segnalo che l'ARPA non ha sciolto le sue riserve in quel tavolo tecnico e l'ASL di conseguenza si è riservata di decidere in base alle risultanze dell' ARPA. Il solito giochetto delle tre carte... ».
«Per quanto ci riguarda - conclude il primo cittadino - ho fatto verbalizzare che, pur essendo il nostro ente solo partecipante a quella conferenza di servizi ma non legittimato dalla legge a dare indicazioni operative, intendevamo segnalare come questa ipotesi operativa danneggerà la nostra città, per via dell'arrivo su gomma di oltre 50.000 mc di materiali e soprattutto per il notevole aggravio di costi che tale procedura comporterebbe a danno delle tasche di tutti i cittadini dell'A.T.O., e che secondo noi questa condotta potrebbe profilare responsabilità di carattere giuridico in tema di danni economici prodotti alla collettività. Su questa nostra precisa presa di posizione, è stato risposto e scritto che quel tavolo non considera costi e impatto economico, ma solo valutazioni tecnico – giuridiche, e che secondo loro tutto è in armonia con le leggi vigenti».
Con questo post, pubblicato ieri nel gruppo Facebook "Comune di Giovinazzo - Cittadini in rete", il Sindaco ritiene di aver risposto ai quesiti posti da LED che lamentava: «dalla solita democrazia partecipata e sbandierata ci siamo ritrovati, con l'ennesima social-informazione, a decisioni compiute».
«Non serve nessun incontro pubblico - ribadisce Depalma -, perché i fatti sono tutti sul tavolo e chiunque può fare le dovute considerazioni. Con questo Sindaco - è la sfida lanciata -, gli armadi sono tutti aperti e le questioni cittadine sono a disposizione di tutti. È finito il tempo delle "Botteghe Oscure"».