Politica
Discarica, de Gennaro al Consiglio: «"Spread" tra affermazioni Sindaco e realtà»
L'avvocato ha esposto le sue perplessità in Aula
Giovinazzo - venerdì 2 dicembre 2016
04.45
Dibattito animato ma civile, quello di ieri sera all'interno del Consiglio Comunale sulla discarica di San Pietro Pago e sull'ASI.
Il primo punto è stato analizzato anche da Daniele de Gennaro, candidato Sindaco di PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana ed Abbracciamo la Città, in Aula grazie al consenso accordatogli nei giorni scorsi dalla Conferenza dei Gruppi Consiliari a seguito di una sua richiesta di partecipazione come rappresentante di forze politiche.
Tante delle tappe amministrative che hanno portato alla chiusura del sito sono state ripercorse dall'avvocato giovinazzese, il quale ha sottolineato più volte l'esigenza di dare risposte sulla fuoriuscita di fumi dal sottosuolo in quell'area.
In particolare, de Gennaro ha fatto presente come sia utile al dibattito cittadino non guardare al passato, ma al «presente ed al futuro» di quella discarica, al suo destino prossimo, a ciò che l'Amministrazione comunale intende mettere in atto per scongiurare un pericolo ambientale. In apertura, de Gennaro ha ricordato che lo smaltimento dei rifiuti è cessato a San Pietro Pago dal «12 gennaio 2015, mentre nell'impianto transitorio le attività sono cessate a febbraio 2016», citando poi più passaggi di una determina dirigenziale regionale del 18 novembre scorso, pubblicata il 24 novembre, in cui l'Ente del lungomare Nazario Sauro fa espresso riferimento all'ipotesi «per cui non possono escludersi criticità» in relazione alla tenuta delle barriere geologiche e della cosiddetta barriera di captazione.
Insomma, vi sarebbe un rischio per l'ambiente certificato anche dai verbali di sequestro in cui il Corpo Forestale dello Stato (l'ipotesi è quella di disastro ambientale rientrante in quelle previste dall'art.452 bis del codice penale), ha riscontrato e quindi messo nero su bianco la fuoriuscita di «rifiuti liquidi e solidi sottoposti a processo termico di trasformazione». Per de Gennaro non c'è tempo da perdere, tanto più che, secondo l'avvocato, le relazioni dello stesso Ufficio Tecnico Comunale raccontano di un «rischio deflagrazione».
Questo, ha detto rivolgendosi al Sindaco, Tommaso Depalma, «comprova l'insufficienza dell'attività amministrativa, uno "spread" tra quanto rappresentato sui canali di comunicazione dal primo cittadino e quanto in realtà stava accadendo». Il problema dei problemi, però, starebbe nell'inerzia della Daneco Impianti, società che ha gestito il sito di San Pietro Pago e che oggi chiede al Comune di Giovinazzo 5 milioni di euro per mancati guadagni. Paradossale, secondo de Gennaro, visto che la stessa società ha un debito nei confronti dell'Ente di piazza Vittorio Emanuele II e che negli anni ha fornito garanzie tramite una società assicurativa rumena (City Insurance SA, oggetto di procedimenti in Italia e nel suo Paese), rivelatesi poi insoddisfacenti.
Un cane che si morde la coda, un «disastro annunciato a cui nemmeno sappiamo con quali risorse far fronte». Il candidato Sindaco di PVA, SI ed Abbracciamo la Città ha altresì rammentato l'ipotesi di una possibile "gara ponte" per la gestione provvisoria dei rifiuti, così come fatto dal Comune di Noicattaro anni addietro, mai presa in seria considerazione da Giovinazzo.
La chiosa di de Gennaro è stata quindi ricca di interrogativi, posti al primo cittadino, che ha poi risposto, all'assise comunale ed alla cittadinanza: «Mi chiedo e vi chiedo - ha detto -: Daneco può essere soggetto in grado di onorare il contratto? A quanto ammonta il suo debito verso il Comune di Giovinazzo? Questa Amministrazione - ha poi concluso - spero sia pronta a cercare soluzioni condivise per il futuro dei nostri figli, che servano ad affrontare seriamente la fase obbligatoria di post-gestione che durerà almeno 30 anni».
Interrogativi pressanti a cui Tommaso Depalma ha voluto dare risposte, non sappiamo quanto soddisfacenti per i sostenitori di de Gennaro, che proviamo a riassumervi in un altro articolo che trovate sul nostro portale.
Il primo punto è stato analizzato anche da Daniele de Gennaro, candidato Sindaco di PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana ed Abbracciamo la Città, in Aula grazie al consenso accordatogli nei giorni scorsi dalla Conferenza dei Gruppi Consiliari a seguito di una sua richiesta di partecipazione come rappresentante di forze politiche.
Tante delle tappe amministrative che hanno portato alla chiusura del sito sono state ripercorse dall'avvocato giovinazzese, il quale ha sottolineato più volte l'esigenza di dare risposte sulla fuoriuscita di fumi dal sottosuolo in quell'area.
In particolare, de Gennaro ha fatto presente come sia utile al dibattito cittadino non guardare al passato, ma al «presente ed al futuro» di quella discarica, al suo destino prossimo, a ciò che l'Amministrazione comunale intende mettere in atto per scongiurare un pericolo ambientale. In apertura, de Gennaro ha ricordato che lo smaltimento dei rifiuti è cessato a San Pietro Pago dal «12 gennaio 2015, mentre nell'impianto transitorio le attività sono cessate a febbraio 2016», citando poi più passaggi di una determina dirigenziale regionale del 18 novembre scorso, pubblicata il 24 novembre, in cui l'Ente del lungomare Nazario Sauro fa espresso riferimento all'ipotesi «per cui non possono escludersi criticità» in relazione alla tenuta delle barriere geologiche e della cosiddetta barriera di captazione.
Insomma, vi sarebbe un rischio per l'ambiente certificato anche dai verbali di sequestro in cui il Corpo Forestale dello Stato (l'ipotesi è quella di disastro ambientale rientrante in quelle previste dall'art.452 bis del codice penale), ha riscontrato e quindi messo nero su bianco la fuoriuscita di «rifiuti liquidi e solidi sottoposti a processo termico di trasformazione». Per de Gennaro non c'è tempo da perdere, tanto più che, secondo l'avvocato, le relazioni dello stesso Ufficio Tecnico Comunale raccontano di un «rischio deflagrazione».
Questo, ha detto rivolgendosi al Sindaco, Tommaso Depalma, «comprova l'insufficienza dell'attività amministrativa, uno "spread" tra quanto rappresentato sui canali di comunicazione dal primo cittadino e quanto in realtà stava accadendo». Il problema dei problemi, però, starebbe nell'inerzia della Daneco Impianti, società che ha gestito il sito di San Pietro Pago e che oggi chiede al Comune di Giovinazzo 5 milioni di euro per mancati guadagni. Paradossale, secondo de Gennaro, visto che la stessa società ha un debito nei confronti dell'Ente di piazza Vittorio Emanuele II e che negli anni ha fornito garanzie tramite una società assicurativa rumena (City Insurance SA, oggetto di procedimenti in Italia e nel suo Paese), rivelatesi poi insoddisfacenti.
Un cane che si morde la coda, un «disastro annunciato a cui nemmeno sappiamo con quali risorse far fronte». Il candidato Sindaco di PVA, SI ed Abbracciamo la Città ha altresì rammentato l'ipotesi di una possibile "gara ponte" per la gestione provvisoria dei rifiuti, così come fatto dal Comune di Noicattaro anni addietro, mai presa in seria considerazione da Giovinazzo.
La chiosa di de Gennaro è stata quindi ricca di interrogativi, posti al primo cittadino, che ha poi risposto, all'assise comunale ed alla cittadinanza: «Mi chiedo e vi chiedo - ha detto -: Daneco può essere soggetto in grado di onorare il contratto? A quanto ammonta il suo debito verso il Comune di Giovinazzo? Questa Amministrazione - ha poi concluso - spero sia pronta a cercare soluzioni condivise per il futuro dei nostri figli, che servano ad affrontare seriamente la fase obbligatoria di post-gestione che durerà almeno 30 anni».
Interrogativi pressanti a cui Tommaso Depalma ha voluto dare risposte, non sappiamo quanto soddisfacenti per i sostenitori di de Gennaro, che proviamo a riassumervi in un altro articolo che trovate sul nostro portale.