Politica
Discarica, Città d’Amare contesta l’ordinanza
Secondo la lista civica giovinazzese l’atto è illegittimo: «Non esiste alcuna urgenza»
Giovinazzo - martedì 25 novembre 2014
14.51
«Il sindaco, per giustificare l'ordinanza n. 62 si appella all'articolo 191 del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152. Peccato che la legge citata non preveda affatto tali poteri al sindaco. È del tutto evidente che l'ordinanza è illegale e illegittima».
A dichiararlo, in un comunicato stampa, sono i componenti della lista civica Giovinazzo Città d'Amare «fortemente preoccupati - scrivono - per gli ultimi provvedimenti amministrativi adottati dal sindaco Tommaso Depalma. La nostra preoccupazione - continuano - è rivolta in modo particolare all'ordinanza n. 62 del 6 novembre 2014, nella quale, il sindaco autorizza l'ampliamento e la sopraelevazione dei lotti I, II e III della discarica di San Pietro Pago. Inoltre, prevede il conferimento dei rifiuti di quasi tutti i paesi della provincia di Bari e per la precisione: Altamura, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Cassano delle Murge, Corato, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Modugno, Molfetta, Palo del Colle, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Terlizzi e Toritto».
«Il sindaco, - ribadiscono - per giustificare l'ordinanza n. 62 si appella all'articolo 191 del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152. Peccato che la legge citata non preveda affatto tali poteri al sindaco. È del tutto evidente che l'ordinanza è illegale e illegittima. Non esiste alcuna urgenza e non ci sono nemmeno motivi di rischio o di pericoli da fronteggiare. Pertanto la competenza è esclusiva del presidente della Regione Puglia con procedura coordinata di VIA/AIA». Di conseguenza forti sono le perplessità relative la scelta di emanare l'ordinanza n. 62: «Perché il sindaco ha tanta fretta di ampliare la discarica? Di chi sta facendo gli interessi? Certamente non sta facendo gli interessi dei cittadini. Grazie a questa tempestiva ordinanza Giovinazzo è costretta a vivere tutte le sere sotto una cappa di fetore irrespirabile e da voltastomaco».
Inoltre, sempre secondo Giovinazzo Città d'Amare, la scelta del primo cittadino potrebbe potenzialmente arrecare un grave danno d'immagine dovuto a valutazioni poco corrette: «Giovinazzo potrà mai essere una città turistica se queste sono le premesse?».
A dichiararlo, in un comunicato stampa, sono i componenti della lista civica Giovinazzo Città d'Amare «fortemente preoccupati - scrivono - per gli ultimi provvedimenti amministrativi adottati dal sindaco Tommaso Depalma. La nostra preoccupazione - continuano - è rivolta in modo particolare all'ordinanza n. 62 del 6 novembre 2014, nella quale, il sindaco autorizza l'ampliamento e la sopraelevazione dei lotti I, II e III della discarica di San Pietro Pago. Inoltre, prevede il conferimento dei rifiuti di quasi tutti i paesi della provincia di Bari e per la precisione: Altamura, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Cassano delle Murge, Corato, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Modugno, Molfetta, Palo del Colle, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Terlizzi e Toritto».
«Il sindaco, - ribadiscono - per giustificare l'ordinanza n. 62 si appella all'articolo 191 del decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152. Peccato che la legge citata non preveda affatto tali poteri al sindaco. È del tutto evidente che l'ordinanza è illegale e illegittima. Non esiste alcuna urgenza e non ci sono nemmeno motivi di rischio o di pericoli da fronteggiare. Pertanto la competenza è esclusiva del presidente della Regione Puglia con procedura coordinata di VIA/AIA». Di conseguenza forti sono le perplessità relative la scelta di emanare l'ordinanza n. 62: «Perché il sindaco ha tanta fretta di ampliare la discarica? Di chi sta facendo gli interessi? Certamente non sta facendo gli interessi dei cittadini. Grazie a questa tempestiva ordinanza Giovinazzo è costretta a vivere tutte le sere sotto una cappa di fetore irrespirabile e da voltastomaco».
Inoltre, sempre secondo Giovinazzo Città d'Amare, la scelta del primo cittadino potrebbe potenzialmente arrecare un grave danno d'immagine dovuto a valutazioni poco corrette: «Giovinazzo potrà mai essere una città turistica se queste sono le premesse?».