Cultura
Dino Campana tra poesia e musica
Serata dedicata al poeta toscoromagnolo per l'anteprima di Giovinazzo Teatro
Giovinazzo - giovedì 25 agosto 2016
13.03
«Sono contento di accogliere questo evento nel più ampio contenitore di "Giovinazzo Teatro", perché è uno spettacolo molto particolare e ricco di contenuti». Lo ha affermato ieri sera Franco Martini dal palco allestito nel Giardino della Scuola Elementare "San Giovanni Bosco", presentando "…Il mio antico cuore. Per Dino Campana", lo spettacolo posto come anteprima della diciassettesima edizione dell'attesissima rassegna teatrale.
Ed altrettanto particolare è stata l'atmosfera creatasi nel corso della serata tra il pubblico presente, che si è fermato ad ascoltare in un religiosissimo silenzio, interessato a conoscere le travagliate vicende biografiche di Campana e rapito dal naturale ritmo dei versi dei suoi "Canti Orfici".
Grande merito va attribuito ad Annarita Poliseno, che illustrato il profilo biografico ed artistico di Campana ricostruito dal musicologo e flautista Fausto Tuscano, ed a Franco Martini, che insieme all'operatrice della Scuola di italiano "Dante Alighieri" di Salisburgo, ha poi letto alcuni versi dai Canti Orfici.
Al centro della serata non solo sull'inquietudine "genetica" di Campana, inasprita dai numerosi internamenti manicomiali a cui è stato costretto il poeta originario di Marradi, sull'Appennino tosco-emiliano, ma in particolar modo quell'unione indissolubile tra musica e parola alla base dei suoi testi, da cui deriva il fascino indiscusso che ha portato da qualche anno a rivalutare la sua opera. Le strutture musicali dei "Canti Orfici" sono l'oggetto delle ricerche del prof. Tuscano, che la Poliseno e Martini hanno saputo far proprie adattando la lettura dei versi scelti e mettendo in risalto l'intrinseca vocazione musicale dei componimenti. Una posizione questa, confermata anche dall'ascolto di una registrazione di melodie composte appositamente da Tuscano, proprio a partire dalla lettura e dalla comprensione dei testi di Campana. Ne è venuto fuori un profilo inedito di Campana, quello di poeta-compositore, che fa della sua poesia un canto ancestrale, in cui le immagini evocate sono costantemente a metà strada tra concretezza e trasfigurazione.
Questo è stato il primo e succulento assaggio di "Giovinazzo Teatro", rassegna che promette altre piacevoli sorprese nel corso delle sei serate messe a punto congiuntamente dal Gruppo Teatro Moduloesse e dal Comitato regionale F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) Puglia, con la collaborazione dell'Associazione "Ascenaperta" ed il patrocinio del Comune di Giovinazzo e della Regione Puglia.
Il sipario sulla manifestazione si alzerà ufficialmente sabato 27 agosto, quando la Compagnia Si riprende a Volare porterà in scena "Camera 719- Il padre della sposa" di Neil Simon, e proseguirà domenica 28 agosto con la commedia eduardiana "Ditegli sempre di sì", interpretata dagli attori della Compagnia Instabile Napolinscena.
Ed altrettanto particolare è stata l'atmosfera creatasi nel corso della serata tra il pubblico presente, che si è fermato ad ascoltare in un religiosissimo silenzio, interessato a conoscere le travagliate vicende biografiche di Campana e rapito dal naturale ritmo dei versi dei suoi "Canti Orfici".
Grande merito va attribuito ad Annarita Poliseno, che illustrato il profilo biografico ed artistico di Campana ricostruito dal musicologo e flautista Fausto Tuscano, ed a Franco Martini, che insieme all'operatrice della Scuola di italiano "Dante Alighieri" di Salisburgo, ha poi letto alcuni versi dai Canti Orfici.
Al centro della serata non solo sull'inquietudine "genetica" di Campana, inasprita dai numerosi internamenti manicomiali a cui è stato costretto il poeta originario di Marradi, sull'Appennino tosco-emiliano, ma in particolar modo quell'unione indissolubile tra musica e parola alla base dei suoi testi, da cui deriva il fascino indiscusso che ha portato da qualche anno a rivalutare la sua opera. Le strutture musicali dei "Canti Orfici" sono l'oggetto delle ricerche del prof. Tuscano, che la Poliseno e Martini hanno saputo far proprie adattando la lettura dei versi scelti e mettendo in risalto l'intrinseca vocazione musicale dei componimenti. Una posizione questa, confermata anche dall'ascolto di una registrazione di melodie composte appositamente da Tuscano, proprio a partire dalla lettura e dalla comprensione dei testi di Campana. Ne è venuto fuori un profilo inedito di Campana, quello di poeta-compositore, che fa della sua poesia un canto ancestrale, in cui le immagini evocate sono costantemente a metà strada tra concretezza e trasfigurazione.
Questo è stato il primo e succulento assaggio di "Giovinazzo Teatro", rassegna che promette altre piacevoli sorprese nel corso delle sei serate messe a punto congiuntamente dal Gruppo Teatro Moduloesse e dal Comitato regionale F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) Puglia, con la collaborazione dell'Associazione "Ascenaperta" ed il patrocinio del Comune di Giovinazzo e della Regione Puglia.
Il sipario sulla manifestazione si alzerà ufficialmente sabato 27 agosto, quando la Compagnia Si riprende a Volare porterà in scena "Camera 719- Il padre della sposa" di Neil Simon, e proseguirà domenica 28 agosto con la commedia eduardiana "Ditegli sempre di sì", interpretata dagli attori della Compagnia Instabile Napolinscena.