Un'aula del Tribunale
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Cronaca

Detenzione di armi e munizioni. Assolto dopo 17 anni

Il calvario di un 35enne bitontino residente a Giovinazzo. Scagionato per «non aver commesso il fatto»

Alla fine l'assoluzione è arrivata. Dopo ben 17 anni scanditi da interrogatori, udienze e testimonianze, i giudici della seconda sezione collegiale del Tribunale di Bari hanno assolto un 35enne bitontino residente a Giovinazzo dalle accuse di detenzione di armi da guerra e comuni da sparo e ricettazione.

Una vicenda giudiziaria incredibile. Nel 2004 i Carabinieri della Stazione di Bitonto, durante una perquisizione effettuata con i colleghi della Tenenza di Terlizzi, trovarono una vera e propria "santabarbara" di armi. Una mitragliatrice calibro 9 mm Parabellum, una pistola mitragliatrice Skorpion calibro 7.65 mm, una pistola Colt, una pistola semiautomatica calibro 7.65 mm, una pistola automatica calibro 9 mm ed un fucile semiautomatico oltre a numerosi proiettili di vario calibro.

Armi e munizioni di cui il 35enne, arrestato ma ben presto scarcerato, ha sempre sostenuto di non conoscere la provenienza. Per la Procura della Repubblica, invece, l'uomo non poteva non sapere nulla di quell'arsenale nascosto all'interno di un locale di pertinenza dell'abitazione dei propri genitori. La difesa, invece, ha sempre sostenuto il contrario: di quella "santabarbara", secondo il legale Mario Mongelli, il 35enne non ne sapeva proprio nulla.

Un calvario (il giudizio ordinario è stato avviato nel 2014, ben 10 anni dopo l'arresto operato dai Carabinieri, ndr) che ancora una volta porta in primo piano il problema dei tempi lunghissimi dei processi. Alla fine, in ogni modo, è passata la linea difensiva, mentre da parte sua, il pm Bruna Manganelli aveva chiesto, per i capi d'imputazione, la condanna del 35enne a 4 anni di carcere. Il penalista giovinazzese è invece riuscito a convincere il collegio, presieduto da Marco Guida, dell'estraneità del suo assistito.

E il Tribunale di Bari, il 14 marzo scorso, dopo 17 anni da quell'arresto, ha riconosciuto che il 35enne era innocente e lo ha assolto per «non aver commesso il fatto». In questo processo, ingiusta detenzione ed estrema lunghezza si sommano. È proprio il caso di dire che ogni tanto accade che il tempo sia galantuomo, ma 17 anni sono veramente troppi.
  • Armi Giovinazzo
  • Mario Mongelli
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