Cronaca
Detenuti ingiustamente per 102 giorni, risarciti con oltre 17mila euro
Nel 2011 furono accusati di ricettazione, nel 2016 furono riconosciuti innocenti. Ora incassano il risarcimento
Giovinazzo - domenica 12 gennaio 2020
14.07
La Corte di Appello di Bari ha disposto un risarcimento per ingiusta detenzione di 17.598 euro ciascuno in favore di un 30enne ed un 41enne, entrambi cittadini rumeni, detenuti ingiustamente per 102 giorni, tra carcere e arresti domiciliari. La notizia è stata diffusa da FoggiaToday.it.
I due furono arrestati il 26 novembre 2011 per ricettazione dopo una rapina da 250mila euro ad un autotrasportatore: secondo la denuncia presentata all'epoca dei fatti dalla vittima ai Carabinieri, i rapinatori, armati di pistole e fucili, costrinsero il mezzo ad arrestare la propria corsa e, dopo essersi liberati del conducente nelle campagne di Giovinazzo, trasportarono il semirimorchio in un posto sicuro, per scaricare parte della merce.
Partirono immediatamente le indagini: dai tracciati Gps rilevati dall'impianto satellitare anti-rapina istallati sul veicolo rapinato, gli agenti della Polizia Stradale di Foggia individuarono il luogo esatto, un capannone industriale recintato in agro di Orta Nova, sulla strada provinciale 81, dove il mezzo era stato condotto nelle ore successive la rapina, per permettere lo scarico e l'occultamento della refurtiva.
All'interno del capannone i poliziotti ritrovarono metà della refurtiva, fra cui 3 bobine di rame incamiciato del peso di circa 50 quintali del valore stimato di 60.000 euro, un inibitore del segnale Gps a cinque antenne e un'Audi A6 di colore grigio con targhe bulgare. Nella stessa area, accanto al capannone industriale, c'era un'abitazione in uso al 30enne ed al 41enne, che per questo furono arrestati e accusati, in concorso, di ricettazione.
Tutte accuse rigettate sin da subito dai due uomini, costretti però alla detenzione in carcere fino al 13 gennaio del 2012 e agli arresti domiciliari fino all'8 marzo 2012. Il 16 novembre 2016, dopo la revoca degli arresti domiciliari e la piena reimmissione in libertà, il Tribunale di Foggia ha assolto (la sentenza è divenuta definitiva il 1 aprile 2017, nda) i due imputati, difesi dall'avvocato Antonio Santoro, dal reato di ricettazione.
Ora la Corte di Appello di Bari, presieduta dal presidente Raffaele Di Venosa, ha stabilito il risarcimento di 17.598 euro ciascuno, pari a 235 euro per ciascuno dei 48 giorni passati in cella e 117 euro al giorno per i 54 giorni di detenzione domiciliare.
I due furono arrestati il 26 novembre 2011 per ricettazione dopo una rapina da 250mila euro ad un autotrasportatore: secondo la denuncia presentata all'epoca dei fatti dalla vittima ai Carabinieri, i rapinatori, armati di pistole e fucili, costrinsero il mezzo ad arrestare la propria corsa e, dopo essersi liberati del conducente nelle campagne di Giovinazzo, trasportarono il semirimorchio in un posto sicuro, per scaricare parte della merce.
Partirono immediatamente le indagini: dai tracciati Gps rilevati dall'impianto satellitare anti-rapina istallati sul veicolo rapinato, gli agenti della Polizia Stradale di Foggia individuarono il luogo esatto, un capannone industriale recintato in agro di Orta Nova, sulla strada provinciale 81, dove il mezzo era stato condotto nelle ore successive la rapina, per permettere lo scarico e l'occultamento della refurtiva.
All'interno del capannone i poliziotti ritrovarono metà della refurtiva, fra cui 3 bobine di rame incamiciato del peso di circa 50 quintali del valore stimato di 60.000 euro, un inibitore del segnale Gps a cinque antenne e un'Audi A6 di colore grigio con targhe bulgare. Nella stessa area, accanto al capannone industriale, c'era un'abitazione in uso al 30enne ed al 41enne, che per questo furono arrestati e accusati, in concorso, di ricettazione.
Tutte accuse rigettate sin da subito dai due uomini, costretti però alla detenzione in carcere fino al 13 gennaio del 2012 e agli arresti domiciliari fino all'8 marzo 2012. Il 16 novembre 2016, dopo la revoca degli arresti domiciliari e la piena reimmissione in libertà, il Tribunale di Foggia ha assolto (la sentenza è divenuta definitiva il 1 aprile 2017, nda) i due imputati, difesi dall'avvocato Antonio Santoro, dal reato di ricettazione.
Ora la Corte di Appello di Bari, presieduta dal presidente Raffaele Di Venosa, ha stabilito il risarcimento di 17.598 euro ciascuno, pari a 235 euro per ciascuno dei 48 giorni passati in cella e 117 euro al giorno per i 54 giorni di detenzione domiciliare.