Attualità
Depalma su vaccini Covid: «Spettacolarizzata prima fase. A noi nessuna informazione sulla seconda»
Il primo cittadino di Giovinazzo sollecita programmazione e lancia l'allarme sui mancati arrivi di quello anti-influenzale
Giovinazzo - lunedì 28 dicembre 2020
2.09
Hanno creato suggestioni le immagini e le foto delle prime vaccinazioni anti-Covid in Puglia, figlie di quanto previsto a livello nazionale per il 27 dicembre. In tutta l'UE (faceva eccezione l'Ungheria) ieri c'è stato il "V-Day", accompagnato da grande clamore mediatico. Noi stessi vi abbiamo raccontato dalle nostre pagine tutto, dall'arrivo a Palese, sino alle prime vaccinazioni di domenica mattina, ma non sono mancate le perplessità da parte di molti.
Abbiamo al riguardo sentito il Sindaco Tommaso Depalma per sapere come Giovinazzo si stia preparando (inevitabilmente come supporto eventuale alla ASL) alla campagna vaccinale vera e propria (quella di ieri era una giornata storica, ma meramente dimostrativa), che dovrebbe partire da gennaio.
«Mi ha un po' dato fastidio - ci ha confessato - la spettacolarizzazione di questa primissima fase. Per quelle che sono le informazioni in mio possesso sulle fasi successive - ha spiegato -, fino a giovedì scorso, ultimo giorno di apertura degli uffici comunali, non ci era arrivata alcuna indicazione su quanto accadrà da gennaio. Immagino che passeranno settimane prima che ci dicano ciò che le amministrazioni locali dovranno fare e se lo dovranno fare».
Depalma ha anche voluto lanciare un allarme condiviso da molti lettori che ci avevano contattato per segnalare un vero e proprio "disservizio": «Voglio sottolineare - ci ha detto - che pur essendo due cose differenti, circa il 30% dei vaccini anti-influenzali non è ancora stato consegnato ai medici di base per dare la copertura totale ai nostri concittadini. Se magari riuscissimo a finire di fare le cose semplici - ha ironizzato -, poi magari potremmo passare a fare quelle un po' più complicate, entrambe estremamente necessarie».
Il Sindaco di Giovinazzo ha quindi voluto concludere, lanciando un ennesimo messaggio ai suoi amministrati: «In questa fase - ha concluso -, l'unica cosa che ci resta da fare è quella di continuare a rispettare le regole che ormai ben conosciamo da quasi un anno, in attesa che il vaccino venga diffuso su vasta scala e possa andare a coprire tutte le fasce della popolazione, a partire da quelle più deboli sino a finire a quelle che scientificamente riescono a combattere meglio il virus e che quindi devono logicamente aspettare per essere vaccinate».
Abbiamo al riguardo sentito il Sindaco Tommaso Depalma per sapere come Giovinazzo si stia preparando (inevitabilmente come supporto eventuale alla ASL) alla campagna vaccinale vera e propria (quella di ieri era una giornata storica, ma meramente dimostrativa), che dovrebbe partire da gennaio.
«Mi ha un po' dato fastidio - ci ha confessato - la spettacolarizzazione di questa primissima fase. Per quelle che sono le informazioni in mio possesso sulle fasi successive - ha spiegato -, fino a giovedì scorso, ultimo giorno di apertura degli uffici comunali, non ci era arrivata alcuna indicazione su quanto accadrà da gennaio. Immagino che passeranno settimane prima che ci dicano ciò che le amministrazioni locali dovranno fare e se lo dovranno fare».
Depalma ha anche voluto lanciare un allarme condiviso da molti lettori che ci avevano contattato per segnalare un vero e proprio "disservizio": «Voglio sottolineare - ci ha detto - che pur essendo due cose differenti, circa il 30% dei vaccini anti-influenzali non è ancora stato consegnato ai medici di base per dare la copertura totale ai nostri concittadini. Se magari riuscissimo a finire di fare le cose semplici - ha ironizzato -, poi magari potremmo passare a fare quelle un po' più complicate, entrambe estremamente necessarie».
Il Sindaco di Giovinazzo ha quindi voluto concludere, lanciando un ennesimo messaggio ai suoi amministrati: «In questa fase - ha concluso -, l'unica cosa che ci resta da fare è quella di continuare a rispettare le regole che ormai ben conosciamo da quasi un anno, in attesa che il vaccino venga diffuso su vasta scala e possa andare a coprire tutte le fasce della popolazione, a partire da quelle più deboli sino a finire a quelle che scientificamente riescono a combattere meglio il virus e che quindi devono logicamente aspettare per essere vaccinate».