Attualità
Depalma soddisfatto per la giornata "rosa". E su ordine pubblico ricorda: «È in capo alla Prefettura»
Una breve intervista al sindaco di Giovinazzo su quello che è ha rappresentato l'arrivo del Giro d'Italia a Giovinazzo
Giovinazzo - domenica 11 ottobre 2020
L'elicottero ed i droni che girano su Giovinazzo e riprendono lo splendido borgo antico e tutto il tratto costiero dall'alto. La festa della gente, anche di chi è arrivato da fuori, ma anche le polemiche per gli assembramenti in piazza Vittorio Emanuele II.
Il Giro d'Italia in questo lembo di Paese è stato anche questo e noi abbiamo voluto fare un bilancio col Sindaco Tommaso Depalma, fautore principale di questa tappa che ha portato con sé gioia e qualche polemica.
Sindaco, le immagini di Giovinazzo sono entrate nelle case di tanti italiani e sono state viste in diversi Paesi del mondo. Giovinazzo, dopo questo weekend in rosa, è finalmente consapevole delle sue potenzialità?
Penso che Giovinazzo abbia dimostrato una volta di più che è una località tarata per eventi importanti e dal grande richiamo. Tutti gli apprezzamenti che ci sono giunti, anche da addetti ai lavori, non sono frutto di rapporti intessuti negli anni, ma sono sinceri. Adesso anche i giovinazzesi sanno che Giovinazzo è bella, che vale tanto e le prossime manifestazioni devono servire a consolidare questo che è ormai un sistema virtuoso che abbiamo creato in chiave turistico-attrattiva.
Qualche cittadino si è lamentato anche delle restrizioni alla viabilità in questi giorni, lo sa?
In realtà per qualcuno che si lamenta, ce ne sono tantissimi che hanno compreso che qualche piccolo sacrificio serve a dare smalto a questo sistema. I giovinazzesi sono più consapevoli della bellezza del luogo in cui vivono e delle nostre enormi potenzialità, da qualche anno non più inespresse. Poi, ritengo che ogni critica, purché costruttiva, sia legittima.
Casi di positività al Giro: lei da appassionato di ciclismo cosa ne pensa?
Sono convinto che il Giro d'Italia sia una formidabile macchina per propagandare le bellezze del nostro Paese e che sia portatore di un messaggio di riscatto, di voglia di farcela. Ecco, mi auguro davvero che si abbia la forza di farlo arrivare a Milano. Sarebbe un peccato il contrario.
Molte critiche sono arrivate agli amministratori per gli assembramenti di ieri in piazza. Non si può dire effettivamente che le distanze siano state rispettate in tempo di emergenza sanitaria. Come risponde?
Guardi, mi prendo le colpe per la viabilità se qualcuno si è trovato in difficoltà, anche se i riscontri sono invece positivi; mi prendo le colpe anche per l'organizzazione di eventi a margine, se c'è chi non ha gradito.
Ma voglio chiarire un aspetto importante: questi grandi eventi hanno tutti la regia della Prefettura in coordinamento con la Questura. È da esse che dipende l'ordine pubblico, noi amministratori locali, una volta terminati i tavoli di confronto precedenti, dobbiamo farci da parte. Se poi c'è qualcuno che vuole criticare a prescindere, allora lo faccia, non posso impedirlo.
Ma ripeto e spero di essere chiaro: mi prendo le colpe su tutto, ma sull'ordine pubblico di ieri, vista la massiccia presenza di uomini e donne delle forze dell'ordine, passo la mano.
Cosa resta di questa due giorni?
Resta una Giovinazzo più forte, più convinta dei propri mezzi e di essere un posto speciale, dove vive gente speciale. Tra qualche anno, quando le paure per questo maledetto virus saranno lontane, riguarderemo quelle foto, le immagini, rileggeremo i vostri articoli e saremo fieri di quanto fatto e di una giornata che resterà nella storia della nostra comunità.
Il Giro d'Italia in questo lembo di Paese è stato anche questo e noi abbiamo voluto fare un bilancio col Sindaco Tommaso Depalma, fautore principale di questa tappa che ha portato con sé gioia e qualche polemica.
Sindaco, le immagini di Giovinazzo sono entrate nelle case di tanti italiani e sono state viste in diversi Paesi del mondo. Giovinazzo, dopo questo weekend in rosa, è finalmente consapevole delle sue potenzialità?
Penso che Giovinazzo abbia dimostrato una volta di più che è una località tarata per eventi importanti e dal grande richiamo. Tutti gli apprezzamenti che ci sono giunti, anche da addetti ai lavori, non sono frutto di rapporti intessuti negli anni, ma sono sinceri. Adesso anche i giovinazzesi sanno che Giovinazzo è bella, che vale tanto e le prossime manifestazioni devono servire a consolidare questo che è ormai un sistema virtuoso che abbiamo creato in chiave turistico-attrattiva.
Qualche cittadino si è lamentato anche delle restrizioni alla viabilità in questi giorni, lo sa?
In realtà per qualcuno che si lamenta, ce ne sono tantissimi che hanno compreso che qualche piccolo sacrificio serve a dare smalto a questo sistema. I giovinazzesi sono più consapevoli della bellezza del luogo in cui vivono e delle nostre enormi potenzialità, da qualche anno non più inespresse. Poi, ritengo che ogni critica, purché costruttiva, sia legittima.
Casi di positività al Giro: lei da appassionato di ciclismo cosa ne pensa?
Sono convinto che il Giro d'Italia sia una formidabile macchina per propagandare le bellezze del nostro Paese e che sia portatore di un messaggio di riscatto, di voglia di farcela. Ecco, mi auguro davvero che si abbia la forza di farlo arrivare a Milano. Sarebbe un peccato il contrario.
Molte critiche sono arrivate agli amministratori per gli assembramenti di ieri in piazza. Non si può dire effettivamente che le distanze siano state rispettate in tempo di emergenza sanitaria. Come risponde?
Guardi, mi prendo le colpe per la viabilità se qualcuno si è trovato in difficoltà, anche se i riscontri sono invece positivi; mi prendo le colpe anche per l'organizzazione di eventi a margine, se c'è chi non ha gradito.
Ma voglio chiarire un aspetto importante: questi grandi eventi hanno tutti la regia della Prefettura in coordinamento con la Questura. È da esse che dipende l'ordine pubblico, noi amministratori locali, una volta terminati i tavoli di confronto precedenti, dobbiamo farci da parte. Se poi c'è qualcuno che vuole criticare a prescindere, allora lo faccia, non posso impedirlo.
Ma ripeto e spero di essere chiaro: mi prendo le colpe su tutto, ma sull'ordine pubblico di ieri, vista la massiccia presenza di uomini e donne delle forze dell'ordine, passo la mano.
Cosa resta di questa due giorni?
Resta una Giovinazzo più forte, più convinta dei propri mezzi e di essere un posto speciale, dove vive gente speciale. Tra qualche anno, quando le paure per questo maledetto virus saranno lontane, riguarderemo quelle foto, le immagini, rileggeremo i vostri articoli e saremo fieri di quanto fatto e di una giornata che resterà nella storia della nostra comunità.