Politica
Depalma ed i sindaci del Sud rispondono a Beppe Sala
Il sindaco di Milano si era detto pronto a spendere i soldi che i comuni del Mezzogiorno non sapranno utilizzare
Giovinazzo - mercoledì 15 dicembre 2021
14.22 Comunicato Stampa
Con una lettera, gli oltre 500 sindaci del Mezzogiorno che hanno aderito al Recovery Sud , hanno risposto alla dichiarazione del sindaco di Milano, Beppe Sala, che si è detto pronto a spendere i fondi che il Sud non riuscirà ad utilizzare.
«Ognuno di noi invierà personalmente questa lettera al sindaco Sala - riferisce il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma - Perché è come se quella lettera l'abbia scritta ognuno di noi. Ed è talmente chiara che non mi pare ci sia altro da aggiungere».
Di seguito il testo integrale della lettera:
Caro Beppe,
non ti preoccupare, noi non ti lasceremo neanche un euro da spendere.
Se per la prima volta nella storia d'Italia i sindaci del Sud hanno deciso di fare squadra, è proprio per scongiurare questa eventualità.
Per fare questo, ci stiamo mettendo pancia a terra per esprimere tutte le progettualità che servono per porre fine, una volta per tutte, al divario Nord-Sud.
Anche se abbiamo macchine amministrative inadeguate, impoverite dai meccanismi perversi del federalismo fiscale, che non ha mai portato all'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, che non garantisce oggi servizi e diritti uguali su tutto il territorio nazionale, nonostante questo, noi stiamo tirando fuori tutte le nostre energie per farcela.
È successo tante volte, purtroppo, che i fondi destinati al Sud siano stati dirottati altrove. Ora non succederà. Perché abbiamo chiesto all'Unione Europea, attraverso una petizione, di vigilare con attenzione affinché la distribuzione delle risorse del Recovery Plan sortisca gli obiettivi che l'Europa ha dato all'Italia. Obiettivi che si riassumono in una sola parola: garantire la coesione nazionale all'interno di uno Stato che ha il più alto livello di diseguaglianza territoriale del continente.
Caro Beppe, anziché auspicare un nostro insuccesso, ti diamo un suggerimento: la tua città è piena di meridionali. Incontrali, ascoltali, e fatti suggerire da loro come proprio la "Capitale morale" della nostra nazione, anziché sollecitare altre migrazioni, può aiutare il Sud a diventare la nuova locomotiva di una Italia finalmente unita".
«Ognuno di noi invierà personalmente questa lettera al sindaco Sala - riferisce il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma - Perché è come se quella lettera l'abbia scritta ognuno di noi. Ed è talmente chiara che non mi pare ci sia altro da aggiungere».
Di seguito il testo integrale della lettera:
Caro Beppe,
non ti preoccupare, noi non ti lasceremo neanche un euro da spendere.
Se per la prima volta nella storia d'Italia i sindaci del Sud hanno deciso di fare squadra, è proprio per scongiurare questa eventualità.
Per fare questo, ci stiamo mettendo pancia a terra per esprimere tutte le progettualità che servono per porre fine, una volta per tutte, al divario Nord-Sud.
Anche se abbiamo macchine amministrative inadeguate, impoverite dai meccanismi perversi del federalismo fiscale, che non ha mai portato all'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, che non garantisce oggi servizi e diritti uguali su tutto il territorio nazionale, nonostante questo, noi stiamo tirando fuori tutte le nostre energie per farcela.
È successo tante volte, purtroppo, che i fondi destinati al Sud siano stati dirottati altrove. Ora non succederà. Perché abbiamo chiesto all'Unione Europea, attraverso una petizione, di vigilare con attenzione affinché la distribuzione delle risorse del Recovery Plan sortisca gli obiettivi che l'Europa ha dato all'Italia. Obiettivi che si riassumono in una sola parola: garantire la coesione nazionale all'interno di uno Stato che ha il più alto livello di diseguaglianza territoriale del continente.
Caro Beppe, anziché auspicare un nostro insuccesso, ti diamo un suggerimento: la tua città è piena di meridionali. Incontrali, ascoltali, e fatti suggerire da loro come proprio la "Capitale morale" della nostra nazione, anziché sollecitare altre migrazioni, può aiutare il Sud a diventare la nuova locomotiva di una Italia finalmente unita".