Cronaca
Delitto Meredith, Guede libero per fine pena
Esce dal carcere l'unico imputato condannato per la morte della studentessa inglese
Giovinazzo - martedì 23 novembre 2021
15.05
L'ivoriano Rudy Guede è da oggi formalmente libero per fine pena. Ha scontato 13 anni effettivi di detenzione nel carcere di Viterbo per essere stato condannato (a 16 anni) per l'omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese trovata morta in una appartamento di via della Pergola, a Perugia, nella notte tra l'1 ed il 2 novembre 2007. Di quell'omicidio erano stati accusati in concorso anche l'americana Amanda Knox ed il giovinazzese Raffaele Sollecito, poi assolti entrambi in Cassazione. Una vicenda tristissima che aveva coinvolto non solo la famiglia dell'imputato, ma l'intera comunità locale.
Anche Rudy Guede, attraverso i suoi legali, così come era accaduto per l'ingegnere informatico giovinazzese, ha chiesto di essere lasciato tranquillo, addirittura di «essere dimenticato».
Il cittadino ivoriano ha lavorato in questo ultimo anno come volontario presso la Caritas e nel pomeriggio nella biblioteca del Centro studi criminologici di Viterbo per guadagnare qualcosa.
«Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas - ha dichiarato a Tgcom 24 il professor Claudio Mariani, che in quel centro studi insegna - e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c'è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio».
Guede, che non rientrerà più in carcere, si è sempre dichiarato innocente ed in tanti hanno osservato quanto particolare fosse stata la formula della sua condanna per omicidio "in concorso", ma essendo stati assolti gli altri due imputati non si comprendono le ragioni di tale pronunzia.
Cala il sipario, probabilmente definitivo, sulla tristissima vicenda di Perugia della sera del 1° novembre 2007. Qualunque sia l'opinione individuale di ciascun lettore, una vita è stata spezzata nel fiore degli anni per motivi banalissimi e altre tre sono state segnate in maniera indelebile, così come le loro famiglie portano ancora oggi tutto il peso di quegli eventi.
Anche Rudy Guede, attraverso i suoi legali, così come era accaduto per l'ingegnere informatico giovinazzese, ha chiesto di essere lasciato tranquillo, addirittura di «essere dimenticato».
Il cittadino ivoriano ha lavorato in questo ultimo anno come volontario presso la Caritas e nel pomeriggio nella biblioteca del Centro studi criminologici di Viterbo per guadagnare qualcosa.
«Rudy la mattina alle 8 prende servizio come volontario alla mensa della Caritas - ha dichiarato a Tgcom 24 il professor Claudio Mariani, che in quel centro studi insegna - e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi. Non c'è più altro da aggiungere a questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio».
Guede, che non rientrerà più in carcere, si è sempre dichiarato innocente ed in tanti hanno osservato quanto particolare fosse stata la formula della sua condanna per omicidio "in concorso", ma essendo stati assolti gli altri due imputati non si comprendono le ragioni di tale pronunzia.
Cala il sipario, probabilmente definitivo, sulla tristissima vicenda di Perugia della sera del 1° novembre 2007. Qualunque sia l'opinione individuale di ciascun lettore, una vita è stata spezzata nel fiore degli anni per motivi banalissimi e altre tre sono state segnate in maniera indelebile, così come le loro famiglie portano ancora oggi tutto il peso di quegli eventi.