Attualità
De Giorgi all'inaugurazione del PalaPalmiotto: «Tempio dello sport»
Giovinazzo ha il suo nuovo impianto. Special guest il ct della Nazionale italiana di volley: «Mi fa piacere essere tornato qui, ci ho anche giocato»
Giovinazzo - domenica 22 dicembre 2024
13.28
«Mi fa piacere essere tornato qui, dove ho anche giocato, credo nel 1978, a vedere una nuova versione di questo impianto». È stato Ferdinando De Giorgi, per tutti «Fefè», ad inaugurare il PalaPalmiotto di Giovinazzo pensato nei lontani anni '70 e ripensato per il suo futuro in chiave allargata di centro dello sport e dei servizi.
All'esterno l'area è stata del tutto riqualificata, mentre nella struttura intitolata alla memoria di Domenico Palmiotto, l'imprenditore e costruttore giovinazzese che, nel lontano 1973, iniziò a costruirlo per ultimarlo l'anno dopo, l'arena sportiva è stata dedicata a Michele Camporeale, presenza costante in campo, appassionato di volley e factotum della Libertas. La tribunetta, invece, avrà il nome di Luciano Minervini, voce storica dell'AFP che raccontò i trionfi hockeystici degli anni '80.
«Mi fa molto piacere - ha detto l'allenatore della Nazionale italiana maschile di pallavolo campione del mondo in carica e vice campione d'Europa - essere tornato qui, dove ho anche giocato, credo nel 1978 (quando militava nella squadra della sua città, la Vis Squinzano), a vedere una nuova versione di questo impianto. Vi lascio come ricordo in questo luogo di sport - ha proseguito -, dove si sono vissuti grandi momenti con la pallavolo (in serie A2) e con l'hockey su pista (in A1)».
La riapertura di «questo vero e proprio tempio dello sport», costato complessivamente 950mila euro, fra finanziamenti e risorse comunali servite per realizzare la facciata, gli esterni e le gradinate, «ci rende contenti - ha detto il sindaco Michele Sollecito - perché permetterà a numerose discipline sportive di allenarsi. Non solo: da un punto di vista affettivo, con le dediche che abbiamo pensato, servirà a riannodare i fili della storia che ci aiutano sulla scia degli esempi del passato». Non solo Domenico Palmiotto, che ha edificato e donato alla città la struttura sportiva di via de Ceglie, ma anche «Luciano Minervini che in questo Palazzetto ha condotto le sue radiocronache - ha continuato Sollecito, al fianco del presidente Francesco Cervone e di don Raffaele Tatulli, vicario generale della Diocesi - così come Michele Camporeale, tifoso numero uno della nostra pallavolo, senza dimenticare i veterani della pallacanestro, da Franco Piscitelli a tutti i suoi ragazzi».
Per l'assessora allo Sport, Vincenza Serrone, «non c'è regalo di Natale più bello e più grande che potessimo fare alla nostra città - ha affermato -. Spero che tutte le società sportive che in questi anni hanno dovuto affrontare mille difficoltà legate all'indisponibilità della struttura, in particolare la pallacanestro e la pallavolo, si carichino di energia e abbiano lo slancio necessario per ricominciare a sognare e trovino in questo moderno impianto il luogo dove costruire le future vittorie».
Ma non è stato semplice rifare, sostanzialmente, una struttura sportiva realizzata con i parametri di oltre 50 anni prima ormai vetusti da quelli che le leggi attuali prevedono: «Anzi è stato molto complesso - ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Depalo - perché ci siamo trovati di fronte a tante difficoltà aggiunte e alla necessità di incamerare altre risorse che siamo riusciti ad ottenere, sino ad ottenere un impianto moderno, agibile, sicuro e omologato agli standard attuali».
Il PalaPalmiotto, «finalmente agibile ed omologabile», avrà una capienza pari a 150 posti, ma in totale sicurezza: «Le dimensioni della struttura attuale - ha detto Depalo - non consentono di avere, allo stato attuale, per vari fattori, un numero di spettatori che era magari possibile avere con le norme vigenti negli anni '70».
All'esterno l'area è stata del tutto riqualificata, mentre nella struttura intitolata alla memoria di Domenico Palmiotto, l'imprenditore e costruttore giovinazzese che, nel lontano 1973, iniziò a costruirlo per ultimarlo l'anno dopo, l'arena sportiva è stata dedicata a Michele Camporeale, presenza costante in campo, appassionato di volley e factotum della Libertas. La tribunetta, invece, avrà il nome di Luciano Minervini, voce storica dell'AFP che raccontò i trionfi hockeystici degli anni '80.
«Mi fa molto piacere - ha detto l'allenatore della Nazionale italiana maschile di pallavolo campione del mondo in carica e vice campione d'Europa - essere tornato qui, dove ho anche giocato, credo nel 1978 (quando militava nella squadra della sua città, la Vis Squinzano), a vedere una nuova versione di questo impianto. Vi lascio come ricordo in questo luogo di sport - ha proseguito -, dove si sono vissuti grandi momenti con la pallavolo (in serie A2) e con l'hockey su pista (in A1)».
La riapertura di «questo vero e proprio tempio dello sport», costato complessivamente 950mila euro, fra finanziamenti e risorse comunali servite per realizzare la facciata, gli esterni e le gradinate, «ci rende contenti - ha detto il sindaco Michele Sollecito - perché permetterà a numerose discipline sportive di allenarsi. Non solo: da un punto di vista affettivo, con le dediche che abbiamo pensato, servirà a riannodare i fili della storia che ci aiutano sulla scia degli esempi del passato». Non solo Domenico Palmiotto, che ha edificato e donato alla città la struttura sportiva di via de Ceglie, ma anche «Luciano Minervini che in questo Palazzetto ha condotto le sue radiocronache - ha continuato Sollecito, al fianco del presidente Francesco Cervone e di don Raffaele Tatulli, vicario generale della Diocesi - così come Michele Camporeale, tifoso numero uno della nostra pallavolo, senza dimenticare i veterani della pallacanestro, da Franco Piscitelli a tutti i suoi ragazzi».
Per l'assessora allo Sport, Vincenza Serrone, «non c'è regalo di Natale più bello e più grande che potessimo fare alla nostra città - ha affermato -. Spero che tutte le società sportive che in questi anni hanno dovuto affrontare mille difficoltà legate all'indisponibilità della struttura, in particolare la pallacanestro e la pallavolo, si carichino di energia e abbiano lo slancio necessario per ricominciare a sognare e trovino in questo moderno impianto il luogo dove costruire le future vittorie».
Ma non è stato semplice rifare, sostanzialmente, una struttura sportiva realizzata con i parametri di oltre 50 anni prima ormai vetusti da quelli che le leggi attuali prevedono: «Anzi è stato molto complesso - ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Depalo - perché ci siamo trovati di fronte a tante difficoltà aggiunte e alla necessità di incamerare altre risorse che siamo riusciti ad ottenere, sino ad ottenere un impianto moderno, agibile, sicuro e omologato agli standard attuali».
Il PalaPalmiotto, «finalmente agibile ed omologabile», avrà una capienza pari a 150 posti, ma in totale sicurezza: «Le dimensioni della struttura attuale - ha detto Depalo - non consentono di avere, allo stato attuale, per vari fattori, un numero di spettatori che era magari possibile avere con le norme vigenti negli anni '70».