Politica
de Gennaro a Levante: nasce una Giovinazzo "forte e chiara"
Il candidato sindaco ha incontrato ieri gli elettori nella grande festa "Giovinaction"
Giovinazzo - sabato 30 aprile 2022
11.16
Daniele de Gennaro lancia la sua campagna elettorale definitivamente ed entra nel cuore dei problemi della città.
Ieri sera, 29 aprile, il candidato sindaco di PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana, Movimento per la Puglia, Civica 22 e Per Daniele de Gennaro Sindaco ha incontrato l'elettorato, amici e simpatizzanti lungo la passeggiata Messere, a Levante.
"GiovinaAction", il titolo dato dagli organizzatori ad una festa che ha coinvolto molti giovani e che è servita per mettere a nudo problematiche, cercando di far capire le intenzioni per il futuro a medio e lungo termine dell'avvocato e consigliere comunale uscente.
Quattro differenti colori a rappresentare le aree tematiche: azzurro per sviluppo economico e commerciale, urbanistica e mare; il giallo per innovazione e cultura; il verde per ambiente e agricoltura ed il rosa per inclusione e salute.
Le domande e le proposte sono arrivate al candidato sindaco su ciascuno di questi settori della vita sociale da persone di ogni fascia anagrafica e lui ha cercato, anche con un fuori programma (lo si vede nelle foto mentre, seduto in riva al mare, discute con i più giovani), di mettersi a disposizione di tutti, cercando di dare risposte.
Ne è certo Daniele de Gennaro, tutti gli indicatori cittadini, dopo 10 anni di amministrazione Depalma-Sollecito sono al ribasso.
«Nessun indicatore cittadino che faccia pensare ad un avanzamento della città - ha ribadito -: il dato demografico è in calo, sceso sotto 20.000 abitanti per la prima volta dopo decenni (19.400). Le migliori forze a Giovinazzo non ci sono più», è il monito dell'avvocato amministrativista che guarda ad un impoverimento anche umano della città.
«Mancano realtà industriali di un certo rilievo - ha insistito de Gennaro -; ancora irrilevante è l'apporto dei settori dell'agricoltura e della pesca; il turismo stenta a decollare e le attività commerciali e di ristorazione ne subiscono le conseguenze più gravi. Al momento sembra tenere solo il terziario, che costringe però moltissimi Giovinazzesi a raggiungere il posto di lavoro fuori comune. Cosa si sia fatto di concreto per cercare di invertire questa tendenza? Poco o nulla!», ha attaccato de Gennaro.
Il «crimine massimo» per il candidato sindaco di centrosinistra è stato stare fuori dalle Zone Economiche Speciali che avrebbero potuto attirare investimenti di società importanti, beneficiando di sgravi fiscali. «Mi incatenerò sotto la Regione Puglia, se necessario, per ottenerle», è stata la provocazione.
Quanto al turismo, de Gennaro ha invocato una politica balneare più accattivante, «con spiagge più pulite, accessibili a tutti e con servizi e parcheggi adeguati, strade più decorose e maggior cura del verde pubblico, un atteggiamento più accogliente e meno vessatorio verso i turisti. Manca una seria programmazione per destagionalizzare l'offerta - è l'appunto maggiore in fatto di eventi -, limitata ai soli mesi di luglio e agosto. Fallimentari sono stati i tentativi con i chiringuitos sul litorale e sulla piazza, non più riproposti dopo un solo anno di prova, l'ostracismo a manifestazioni di grosso richiamo come il Giovinazzo Rock Festival, costretto a chiudere i battenti e trasferirsi altrove, il forte contrasto ad associazioni culturali locali (Pro Loco) poco allineate».
Non sono mancati i riferimenti all'urbanistica, ad una zona C2 costiera che è ancora rimasta prigioniera dell'assurda destinazione agricola e a pascolo e ad un PUG mai completato.
Sulla maglia urbana D1.1, de Gennaro ha attaccato l'amministrazione comunale, accusandola di immobilismo, di aver atteso la fine della vicenda giudiziaria, che ha di fatto «significato attendere l'estinzione del nostro artigianato», mentre sulla C3 (oltre il cavalcaferrovia di via Daconto) il candidato sindaco si è detto certo dell'errore dell'esecutivo cittadino, che ha scelto di non dare risposte alla richiesta abitativa ed ha condannato i giovinazzesi a pagare il 40 o 50% in più dei comuni limitrofi.
Sugli immobili comunali, ex carcere, mattatoio, scuola "Pansini", de Gennaro ha infine ricordato il degrado in cui versano e come Depalma nel 2012 li avesse tra i suoi cavalli di battaglia contro la precedente amministrazione.
«Non dobbiamo più prendere in giro la gente - ha rimarcato de Gennaro -: ci diranno che siamo sempre i soliti incendiatori e contestatori, ma voi non permettete loro di ridurre la politica a mero spavento dell'elettorato. Noi abbiamo bisogno di un elettorato attivo, non di servi sciocchi, un elettorato che bruci di passione! Abbiamo deciso di essere fortemente popolari e tutto questo fa male ai pochi che vogliono gestire il potere in maniera oligarchica», è stato forse uno dei passaggi più forti della serata a Levante.
«Dobbiamo convincerci - ha concluso de Gennaro davanti alla folla dei suoi sostenitori -: dobbiamo essere per questa comunità la luce ed il riscatto. Portare nel Palazzo le eccellenze, le migliori professionalità. Sosterremo la nostra gente e la porteremo verso la normalità. Abbiamo bisogno di essere la voce della nuova Giovinazzo, che parla ai tanti e non ai pochi, che ha il coraggio di sognare in grande e che quei sogni si manifestino in programmi concreti. Abbiamo bisogno di una Giovinazzo che sia forte, con programmi ed idee, e chiara, che sia trasparente e che apra alla partecipazione. Quella che i giovinazzesi attendono da anni».
Ieri sera, 29 aprile, il candidato sindaco di PrimaVera Alternativa, Sinistra Italiana, Movimento per la Puglia, Civica 22 e Per Daniele de Gennaro Sindaco ha incontrato l'elettorato, amici e simpatizzanti lungo la passeggiata Messere, a Levante.
"GiovinaAction", il titolo dato dagli organizzatori ad una festa che ha coinvolto molti giovani e che è servita per mettere a nudo problematiche, cercando di far capire le intenzioni per il futuro a medio e lungo termine dell'avvocato e consigliere comunale uscente.
Quattro differenti colori a rappresentare le aree tematiche: azzurro per sviluppo economico e commerciale, urbanistica e mare; il giallo per innovazione e cultura; il verde per ambiente e agricoltura ed il rosa per inclusione e salute.
Le domande e le proposte sono arrivate al candidato sindaco su ciascuno di questi settori della vita sociale da persone di ogni fascia anagrafica e lui ha cercato, anche con un fuori programma (lo si vede nelle foto mentre, seduto in riva al mare, discute con i più giovani), di mettersi a disposizione di tutti, cercando di dare risposte.
IL BILANCIO DELL'AMMINISTRAZIONE DEPALMA E I PROBLEMI SUL TAVOLO
«A sentir loro, in quest'ultimo decennio Giovinazzo ha conosciuto un periodo di splendore come non mai. Quali siano le ragioni di tanto entusiastico ottimismo, in realtà, si fa fatica a comprenderlo».Ne è certo Daniele de Gennaro, tutti gli indicatori cittadini, dopo 10 anni di amministrazione Depalma-Sollecito sono al ribasso.
«Nessun indicatore cittadino che faccia pensare ad un avanzamento della città - ha ribadito -: il dato demografico è in calo, sceso sotto 20.000 abitanti per la prima volta dopo decenni (19.400). Le migliori forze a Giovinazzo non ci sono più», è il monito dell'avvocato amministrativista che guarda ad un impoverimento anche umano della città.
«Mancano realtà industriali di un certo rilievo - ha insistito de Gennaro -; ancora irrilevante è l'apporto dei settori dell'agricoltura e della pesca; il turismo stenta a decollare e le attività commerciali e di ristorazione ne subiscono le conseguenze più gravi. Al momento sembra tenere solo il terziario, che costringe però moltissimi Giovinazzesi a raggiungere il posto di lavoro fuori comune. Cosa si sia fatto di concreto per cercare di invertire questa tendenza? Poco o nulla!», ha attaccato de Gennaro.
Il «crimine massimo» per il candidato sindaco di centrosinistra è stato stare fuori dalle Zone Economiche Speciali che avrebbero potuto attirare investimenti di società importanti, beneficiando di sgravi fiscali. «Mi incatenerò sotto la Regione Puglia, se necessario, per ottenerle», è stata la provocazione.
Quanto al turismo, de Gennaro ha invocato una politica balneare più accattivante, «con spiagge più pulite, accessibili a tutti e con servizi e parcheggi adeguati, strade più decorose e maggior cura del verde pubblico, un atteggiamento più accogliente e meno vessatorio verso i turisti. Manca una seria programmazione per destagionalizzare l'offerta - è l'appunto maggiore in fatto di eventi -, limitata ai soli mesi di luglio e agosto. Fallimentari sono stati i tentativi con i chiringuitos sul litorale e sulla piazza, non più riproposti dopo un solo anno di prova, l'ostracismo a manifestazioni di grosso richiamo come il Giovinazzo Rock Festival, costretto a chiudere i battenti e trasferirsi altrove, il forte contrasto ad associazioni culturali locali (Pro Loco) poco allineate».
Non sono mancati i riferimenti all'urbanistica, ad una zona C2 costiera che è ancora rimasta prigioniera dell'assurda destinazione agricola e a pascolo e ad un PUG mai completato.
Sulla maglia urbana D1.1, de Gennaro ha attaccato l'amministrazione comunale, accusandola di immobilismo, di aver atteso la fine della vicenda giudiziaria, che ha di fatto «significato attendere l'estinzione del nostro artigianato», mentre sulla C3 (oltre il cavalcaferrovia di via Daconto) il candidato sindaco si è detto certo dell'errore dell'esecutivo cittadino, che ha scelto di non dare risposte alla richiesta abitativa ed ha condannato i giovinazzesi a pagare il 40 o 50% in più dei comuni limitrofi.
Sugli immobili comunali, ex carcere, mattatoio, scuola "Pansini", de Gennaro ha infine ricordato il degrado in cui versano e come Depalma nel 2012 li avesse tra i suoi cavalli di battaglia contro la precedente amministrazione.
IL MESSAGGIO AI SUOI ELETTORI
Il messaggio conclusivo sul far della sera è stato chiaro: a Giovinazzo «la nebbia politica si è infiltrata anche tra noi e non ci ha permesso di andare uniti grazie allo straordinario strumento delle primarie. Non sarà facile vincere - ha ammesso - e servirà energia e forza. Chi ora è con noi ed è stato nelle istituzioni li ha pesati, hanno compreso gli errori», ha detto con riferimento ai Lasorsa ed al consigliere Gianni Del Giudice, passati dalla sua parte dopo aver sostenuto Depalma.«Non dobbiamo più prendere in giro la gente - ha rimarcato de Gennaro -: ci diranno che siamo sempre i soliti incendiatori e contestatori, ma voi non permettete loro di ridurre la politica a mero spavento dell'elettorato. Noi abbiamo bisogno di un elettorato attivo, non di servi sciocchi, un elettorato che bruci di passione! Abbiamo deciso di essere fortemente popolari e tutto questo fa male ai pochi che vogliono gestire il potere in maniera oligarchica», è stato forse uno dei passaggi più forti della serata a Levante.
«Dobbiamo convincerci - ha concluso de Gennaro davanti alla folla dei suoi sostenitori -: dobbiamo essere per questa comunità la luce ed il riscatto. Portare nel Palazzo le eccellenze, le migliori professionalità. Sosterremo la nostra gente e la porteremo verso la normalità. Abbiamo bisogno di essere la voce della nuova Giovinazzo, che parla ai tanti e non ai pochi, che ha il coraggio di sognare in grande e che quei sogni si manifestino in programmi concreti. Abbiamo bisogno di una Giovinazzo che sia forte, con programmi ed idee, e chiara, che sia trasparente e che apra alla partecipazione. Quella che i giovinazzesi attendono da anni».