Daniele de Gennaro in piazza
Daniele de Gennaro in piazza
Politica

Daniele de Gennaro tra passato e futuro

La nostra intervista al leader di PrimaVera Alternativa ad un anno dal ballottaggio nelle amministrative del 2017

Prima abbiamo voluto sentire il vincitore della contesa elettorale dello scorso anno. Poi abbiamo inteso dare la parola allo sconfitto, che però porta con sé tanti consensi e sembra essere ancora oggi il leader più credibile per il centro-sinistra giovinazzese.

Di seguito la nostra intervista a Daniele de Gennaro, Consigliere comunale di PrimaVera Alternativa, uomo simbolo di un modo di fare politica opposto a quello di Depalma. Interessanti le sue risposte che vi riportiamo integralmente. Buona lettura.


Lo abbiamo fatto con il Sindaco Depalma e vogliamo farlo anche con lei. Riapra la scatola dei ricordi e torni alla notte del 26 giugno 2017: che sensazione le evoca e cosa si porta dentro di quella lunga ed avvincente campagna elettorale? Ha qualche rimpianto?

Un ricordo entusiasmante di coinvolgimento e passione di tante persone, soprattutto giovani, una gran voglia di partecipazione, una speranza di un cambiamento possibile. Di quella notte non potrò mai dimenticare le decine di persone che tra abbracci, lacrime ed incoraggiamenti affollarono sino all'alba la sede di PrimaVera Alternativa. Siamo ripartiti con ancor più forza e determinazione proprio dagli abbracci, dalle lacrime e dai propositi di quella notte! Molti dicono che abbiamo perso perché non siamo scesi a patti con quelli che definiamo "i portatori insani di voti". Ma rivendico con forza quella decisione, perché quei personaggi non ci avrebbero consentito di governare con i principi di giustizia, trasparenza ed uguaglianza che avevamo posto alla base del nostro programma Cosa che invece, il mio competitore, quello che condannò i "dinosauri" nella precedente tornata elettorale, non ha omesso di fare nelle sue ben 8 liste!

Inevitabile con lei, esponente di PrimaVera Alternativa, parlare di discarica. Quali sono, a suo avviso, le prossime mosse che gli amministratori devono fare in chiave post-gestione? Siamo sulla strada giusta o c'è ancora da preoccuparsi?

Sulla vicenda discarica siamo preoccupati e non ci fidiamo di nessuno. Pretendiamo che sia condotta con metodo scientifico una attività di caratterizzazione delle matrici ambientali: i Giovinazzesi hanno il diritto di sapere lo "stato di salute" di aria, suolo e delle acque di falda di quel sito. E la circostanza che, anche a seguito delle nostre iniziative di denuncia e mobilitazione, la Regione abbia finanziato la messa in sicurezza attingendo dai fondi POR destinati agli interventi per la bonifica di aree inquinate non ci tranquillizza affatto!
E poi ci sono le voci, alimentate da articoli giornalistici, che continuano a prospettare un sopralzo dei primi tre lotti della discarica. Una vera e propria follia, considerate le caratteristiche tecniche con cui quei primi lotti furono realizzati. Per non parlare dell'incognita sul destino del quinto lotto, oggi completamente vuoto, che doveva essere asservito solo all'impianto di bio-stabilizzazione, ma che oggi rischia di diventare un nuovo buco da riempire con rifiuti. Insomma non abbasseremo di certo la guardia, anche a costo di essere nuovamente denunciati per procurato allarme (sic!).

Capitolo ciclovia per Santo Spirito: l'hanno soddisfatta le risposte date dagli amministratori ai rilievi mossi dal Ministero?

Assolutamente no! Anzi, le soluzioni adottate su quella che sta diventando sempre più "la Salerno - Reggio Calabria delle ciclovie" hanno ancor più aggravato le problematiche rilevate dagli ispettori del Ministero dei Trasporti. Lo spostamento del centro abitato fino allo sbocco sulla statale 16 bis e la qualificazione di quella strada come "strada urbana", infatti, non hanno risolto il problema della percorribilità da parte di autobus e mezzi pesanti (per la qualcosa ci vorrebbe una larghezza della carreggiata di 7 metri, anziché 5,50 metri attuali), ed hanno reso ancor più illegittima la ciclovia esistente. Dimostrazione ne è che ancora oggi nessuno si assume la responsabilità di emettere il provvedimento che ne regolamenti la percorribilità! Quanti altri incidenti dobbiamo aspettarci su quella strada?

Come immagina Giovinazzo nel futuro da un punto di vista turistico e culturale? Le distanze con l'Amministrazione ci sembrano enormi. Ci sbagliamo?

Noi avevamo coraggiosamente scelto di fare della "Cultura", della qualità degli eventi e della valorizzazione del Centro Storico le vie maestre da seguire. Puntavamo a costruire una rete fra commercianti e associazioni tutte, finalmente slegate dalle influenze politiche e libere di esprimersi; a non organizzare eventi spot o bandi cuciti ad arte per utilizzare i fondi pubblici come mangiatoia per accontentare amici, restituire favori o creare consensi; ad individuare "spazi" aggregativi sull'esempio virtuoso della rigenerazione urbana del Mattatoio di Terlizzi (MAT), capaci di creare anche nuove opportunità lavorative. Ed invece continuiamo ad assistere ad assenza di programmazione e sciatteria: basti guardare ai bandi per il Natale e per i Fuochi di S. Antonio, miseramente conclusisi con la elargizione di somme ad associazioni nate solo pochi giorni prima dei bandi. Per ultimo, non certo per importanza, segna una profonda distanza da questa amministrazione la totale assenza di "cura del Paese". Dedicarsi alla cura delle aree verdi, alla pulizia delle spiagge, all'incremento dei servizi di supporto (es: servizi igienici), dovrebbe invece essere una priorità strategica per una città che vuole puntare ad uno sviluppo turistico! Ed è inutile che io sottolinei lo stato attuale di degrado del nostro verde e delle nostre coste.

In campagna elettorale, lei aveva sempre scherzato sull'accusa, mossale dai suoi avversari, circa una regia occulta alle sue spalle. Il riferimento era ad un noto dirigente comunale. Che cosa ci può dire in merito? Tutte fandonie?

Si è trattato chiaramente di una "arma di distrazione delle masse", costruita a tavolino dalla propaganda depalmiana, tesa a sminuire la elaborazione di un programma elettorale, che per la prima volta è stata realmente partecipata, sostenibile e condivisa. Una voce messa in giro ad arte per nascondere la sfera di influenza, anzi di ingerenza "barese", calata sulla città, a partire dall'avvento dell'assessorato dell'ing. Elio Sannicandro e per "giustificare" quelle che anche agli organi inquirenti sono apparse come delle vere e proprie "epurazioni", su cui la magistratura presto si esprimerà.

Una cosa certa dell'attività politica del suo gruppo, PrimaVera Alternativa, è che ci sia una matrice cattolico-riformista. E con i movimenti alla vostra sinistra che rapporti ci sono? C'è qualche problema a far sintesi su alcuni argomenti o la sintonia è piena?

Il collante fra le diverse componenti della nostra coalizione è stata, ed è tuttora, la condivisione di un metodo di lavoro impostato sul confronto, dialogo, ascolto e studio e di alcuni principi e valori fondamentali su cui non transigere, quali l'attenzione agli ultimi, la legalità, la giustizia, la trasparenza, la tutela del bene comune. Iniziano, invece, a farsi sempre più laceranti le crepe politiche nella maggioranza, specie ora che Depalma e Sollecito hanno deciso di "fare i politici", schierandosi nel movimento "Italia in Comune" al fianco di Michele Emiliano.

Sembravate lontani dal Partito Democratico giovinazzese. Poi, un paio di mesi fa, la volontà palesatasi di fare un percorso comune. Ci può spiegare in che cosa consiste e quali sono i punti di convergenza?

Inutile negarlo. Una parte consistente dei nostri sostenitori sono vecchi elettori del PD, delusi a livello locale dal "metodo Emiliano". Abbiamo deciso di svolgere congiuntamente l'attività istituzionale e consiliare di opposizione, certi che questo segnale politico potesse servire per ridare entusiasmo ai tanti simpatizzanti di quel partito che sono desiderosi, come noi, di spendersi per il bene del paese e con i quali è possibile, anzi necessario, dialogare per costruire insieme qualcosa di buono. Il tempo ci dirà se questo dialogo potrà condurre a convergenze più ampie anche in prospettiva di futuro governo della nostra città. Stiamo incontrando e coinvolgendo anche altre realtà associative e movimenti per confrontare esperienze, immaginare nuovi percorsi virtuosi, unire le strade e scoprire un modo diverso di fare politica. Abbiamo fame di conoscenza, di esperienza, abbiamo necessità di unire le energie per valorizzare il territorio e crescere insieme.

Le chiediamo di guardare nella sfera di cristallo e osservare il futuro. Nel 2022 si vede ancora leader e candidato Sindaco per PVA? E se non fosse lei a correre, chi potrebbe farlo al suo posto?

Quello della leadership del nostro gruppo, mi creda, è un problema veramente secondario. Ho sentito accrescere in questi mesi la stima dei giovinazzesi e dei miei elettori, e non troverei strano se gli stessi mi candidassero anche per la prossima tornata elettorale. Ma non mi meraviglierei, ed anzi sarei felice, se altre candidature fossero avanzate, poiché, come dicevo prima, il nostro è un gruppo nel quale ci sono diverse persone, giovani e meno giovani, che per capacità e moralità sarebbero in grado di assolvere adeguatamente a quel compito.

Ha infine la possibilità di mandare un messaggio non alla sua parte politica, non solo ai suoi elettori, amici, sostenitori, ma a tutti i giovinazzesi sul futuro della città e della sua azione in Consiglio comunale. Cosa vuol dir loro?

Candidandomi, così come i miei compagni di coalizione, ho scelto di servire questa città, qualunque fosse stata la posizione in cui sarei venuto a trovarmi dopo le elezioni. Il responso elettorale mi ha relegato all'opposizione, ma ciò non riduce il mio impegno ed il contributo che posso dare a questa città. Da oppositore vigilerò perché tutto venga svolto nel rispetto della legalità e giustizia e denuncerò ogni abuso ed irregolarità. Mi batterò perché le periferie ricevano la giusta attenzione e perché non vi siano discriminazioni nelle politiche sociali, soprattutto a riguardo degli ultimi. Per il futuro mi spenderò per creare una proposta politica coerente, inclusiva, radicata sul territorio e che valorizzi i giovani per costruire una città più bella, vivibile e coesa.
  • Daniele de Gennaro
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