Territorio
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
Abbandonato nella notte vicino alla chiesetta del Padre Eterno
Giovinazzo - sabato 18 ottobre 2014
9.58
«Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori». È uno dei passaggi più intensi del "Padre Nostro", la preghiera chiave dei cristiani di tutti il mondo e di tutte le confessioni. Per qualcuno quelle parole, evidentemente, non hanno valore.
Che si sia credenti o no, il pane abbandonato, gettato in terra nei pressi della chiesa del Padre Eterno, nelle campagne tra Giovinazzo e Terlizzi, rappresenta uno scempio senza tema di smentita. Un chilo e mezzo circa sull'asfalto. I contadini del posto ci hanno raccontato che si tratta della terza volta in poco tempo ed il tutto accadrebbe nelle nottate e mai di giorno, quando in zona c'è passaggio di mezzi e di agricoltori diretti ai loro poderi. Di cosa si tratta dunque? Di semplice maleducazione o c'è dell'altro? Si tratta forse di strani riti compiuti davanti ad una chiesetta simbolo della religiosità dell'intera comunità giovinazzese? È da tempo che si mormora quel luogo sia frequentato notte tempo da adepti a riti esoterici. O siamo più probabilmente di fronte all'ennesima bravata di qualche ragazzino? È comunque uno scempio che fa male alla vista e che fa male soprattutto al cuore di chi pensa che, a maggior ragione in un periodo in cui affrontiamo una crisi economica che miete ogni giorno vittime, il pane sia l'alimento base da preservare e mai sciupare.
Il pane è quasi sacro, elemento essenziale della nostra alimentazione e ristoro per i poveri. L'altra categoria di poveri, quelli di spirito che compiono tali azioni, probabilmente non ne ha mai compreso il valore intrinseco. I loro debiti saranno rimessi allo loro stessa coscienza più che al giudizio di un dio.
Che si sia credenti o no, il pane abbandonato, gettato in terra nei pressi della chiesa del Padre Eterno, nelle campagne tra Giovinazzo e Terlizzi, rappresenta uno scempio senza tema di smentita. Un chilo e mezzo circa sull'asfalto. I contadini del posto ci hanno raccontato che si tratta della terza volta in poco tempo ed il tutto accadrebbe nelle nottate e mai di giorno, quando in zona c'è passaggio di mezzi e di agricoltori diretti ai loro poderi. Di cosa si tratta dunque? Di semplice maleducazione o c'è dell'altro? Si tratta forse di strani riti compiuti davanti ad una chiesetta simbolo della religiosità dell'intera comunità giovinazzese? È da tempo che si mormora quel luogo sia frequentato notte tempo da adepti a riti esoterici. O siamo più probabilmente di fronte all'ennesima bravata di qualche ragazzino? È comunque uno scempio che fa male alla vista e che fa male soprattutto al cuore di chi pensa che, a maggior ragione in un periodo in cui affrontiamo una crisi economica che miete ogni giorno vittime, il pane sia l'alimento base da preservare e mai sciupare.
Il pane è quasi sacro, elemento essenziale della nostra alimentazione e ristoro per i poveri. L'altra categoria di poveri, quelli di spirito che compiono tali azioni, probabilmente non ne ha mai compreso il valore intrinseco. I loro debiti saranno rimessi allo loro stessa coscienza più che al giudizio di un dio.