Cronaca
D1.1, per Tedeschi «la vicenda non risulta essere in via di risoluzione»
Secondo il penalista «la pronuncia della Corte Europea non ha confermato le aspettative dei diretti interessati»
Giovinazzo - giovedì 24 gennaio 2019
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La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, il 28 giugno 2018, si è espressa sulla vicenda giudiziaria della zona artigianale D1.1, che aveva portato alla confisca dei beni ai proprietari dei lotti della zona 167 e la condanna in primo grado per lottizzazione abusiva di dirigenti comunali, progettisti, artigiani stessi ed imprenditori.
La Grande Camera della Corte con sede a Strasburgo ha in realtà sancito che la confisca di quei beni è illegittima. Per Tiziano Tedeschi, però, «la controversa vicenda giudiziaria che riguarda la zona artigianale del Comune di Giovinazzo, purtroppo, non risulta essere in via di risoluzione». E proprio domani si ritornerà in aula, per entrare nel merito della vicenda.
«La tanto attesa pronuncia, si è aspettato tre anni - ha proseguito il penalista -, da parte della Gran Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sul dibattuto tema della compatibilità con gli articoli 7, 6.2 e 1 Prot. Add. Cedu rispetto alla confisca urbanistica, non ha confermato le aspettative di chi risulta interessato dagli effetti di detta sentenza».
«Dalla lettura attenta delle motivazioni della sentenza del 28 giugno 2018 - ha spiegato Tedeschi - non emergono elementi che possano creare l'auspicio di una risoluzione a breve della vicenda. Anzi, la sentenza conferma i fondati timori, che, nonostante i termini di prescrizione, i lotti possano essere oggetto di confisca. Ciò nonostante vi siano stati positivi commenti nell'immediato conseguenti al deposito della tanto attesa sentenza».
«Ritengo personalmente che il capitolo giudiziario non si concluderà attraverso il processo di secondo grado, anzi - ha terminato - dovendo la Corte di Appello, necessariamente valutare la contestata lottizzazione abusiva nel merito, il risultato risulta in termini probabilistici quasi scontato. Di certo la vicenda non si concluderà in questa fase e non certo a breve».
La Grande Camera della Corte con sede a Strasburgo ha in realtà sancito che la confisca di quei beni è illegittima. Per Tiziano Tedeschi, però, «la controversa vicenda giudiziaria che riguarda la zona artigianale del Comune di Giovinazzo, purtroppo, non risulta essere in via di risoluzione». E proprio domani si ritornerà in aula, per entrare nel merito della vicenda.
«La tanto attesa pronuncia, si è aspettato tre anni - ha proseguito il penalista -, da parte della Gran Camera della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sul dibattuto tema della compatibilità con gli articoli 7, 6.2 e 1 Prot. Add. Cedu rispetto alla confisca urbanistica, non ha confermato le aspettative di chi risulta interessato dagli effetti di detta sentenza».
«Dalla lettura attenta delle motivazioni della sentenza del 28 giugno 2018 - ha spiegato Tedeschi - non emergono elementi che possano creare l'auspicio di una risoluzione a breve della vicenda. Anzi, la sentenza conferma i fondati timori, che, nonostante i termini di prescrizione, i lotti possano essere oggetto di confisca. Ciò nonostante vi siano stati positivi commenti nell'immediato conseguenti al deposito della tanto attesa sentenza».
«Ritengo personalmente che il capitolo giudiziario non si concluderà attraverso il processo di secondo grado, anzi - ha terminato - dovendo la Corte di Appello, necessariamente valutare la contestata lottizzazione abusiva nel merito, il risultato risulta in termini probabilistici quasi scontato. Di certo la vicenda non si concluderà in questa fase e non certo a breve».