Attività produttive
Crisi agricoltura, il Ministro Centinaio ha incontrato Coldiretti a Roma
Ed oggi tocca ai gilet arancioni far sentire le proprie ragioni
Giovinazzo - mercoledì 9 gennaio 2019
Questa mattina i gilet arancioni, in rappresentanza di varie sigle del settore agricolo pugliese e non solo, incontreranno a Roma il Ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, che nella giornata di ieri aveva parlato durante la manifestazione capitolina di Coldiretti.
Proprio dal numero uno del dicastero sono arrivate rassicurazioni, con la Lega (di cui Centinaio è espressione) che già nel pomeriggio aveva presentato un emendamento al Decreto Semplificazione per tutelare la produzione olivicola, calata quest'anno del 65%, anche a causa delle gelate dello scorso febbraio. Intanto nella conferenza Stato-Regioni, la prossima settimana, sarà presentata anche una bozza per un decreto sulla xylella, problema centrale dell'intero comparto oleario del Nord Barese e della Bat. L'infezione è giunta ormai alle porte di Monopoli senza che nel Salento si sia opposta l'adeguata contromisura alla sua espansione. Inoltre i manifestanti chiedono al Governo più efficaci misure per la tutela del made in Italy, vista l'invasione sulle nostre tavole di prodotti di bassa qualità provenienti dai più svariati Paesi.
«Per affrontare l'emergenza, serve la dichiarazione di calamità naturale, con lo stanziamento di risorse adeguate. Tutto questo per consentire a coloro i quali sono stati duramente colpiti di ripartire dopo aver vissuto situazioni drammatiche come quella pugliese, dove si è verificato un calo del 65% dei raccolti», ha affermato il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha poi chiesto «un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale».
La Puglia, va ricordato, produce all'incirca il 50% dell'olio nazionale e nel Nord Barese, di cui Giovinazzo è un pezzo importante, l'oro verde è parte essenziale dell'economia di diverse comunità. Sono 90mila gli ettari coltivati nella nostra regione, ma quest'anno il raccolto ha perso circa i due terzi, il che è equivalso a perdere un milione di giornate lavorative.
Oggi tocca ai gilet arancioni, ossia a tutte le altre sigle di categoria, a cui capo c'è Onofrio Spagnoletti Zeuli, portare nelle stanze dei bottoni tutte le richieste degli agricoltori della nostra terra. Da Bari, due giorni fa, era arrivata forte la loro idea di protesta: non si fermeranno fino a quando non avranno concretamente ottenuto i risultati sperati sia dall'Esecutivo nazionale sia da quello regionale.
Proprio dal numero uno del dicastero sono arrivate rassicurazioni, con la Lega (di cui Centinaio è espressione) che già nel pomeriggio aveva presentato un emendamento al Decreto Semplificazione per tutelare la produzione olivicola, calata quest'anno del 65%, anche a causa delle gelate dello scorso febbraio. Intanto nella conferenza Stato-Regioni, la prossima settimana, sarà presentata anche una bozza per un decreto sulla xylella, problema centrale dell'intero comparto oleario del Nord Barese e della Bat. L'infezione è giunta ormai alle porte di Monopoli senza che nel Salento si sia opposta l'adeguata contromisura alla sua espansione. Inoltre i manifestanti chiedono al Governo più efficaci misure per la tutela del made in Italy, vista l'invasione sulle nostre tavole di prodotti di bassa qualità provenienti dai più svariati Paesi.
«Per affrontare l'emergenza, serve la dichiarazione di calamità naturale, con lo stanziamento di risorse adeguate. Tutto questo per consentire a coloro i quali sono stati duramente colpiti di ripartire dopo aver vissuto situazioni drammatiche come quella pugliese, dove si è verificato un calo del 65% dei raccolti», ha affermato il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che ha poi chiesto «un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale».
La Puglia, va ricordato, produce all'incirca il 50% dell'olio nazionale e nel Nord Barese, di cui Giovinazzo è un pezzo importante, l'oro verde è parte essenziale dell'economia di diverse comunità. Sono 90mila gli ettari coltivati nella nostra regione, ma quest'anno il raccolto ha perso circa i due terzi, il che è equivalso a perdere un milione di giornate lavorative.
Oggi tocca ai gilet arancioni, ossia a tutte le altre sigle di categoria, a cui capo c'è Onofrio Spagnoletti Zeuli, portare nelle stanze dei bottoni tutte le richieste degli agricoltori della nostra terra. Da Bari, due giorni fa, era arrivata forte la loro idea di protesta: non si fermeranno fino a quando non avranno concretamente ottenuto i risultati sperati sia dall'Esecutivo nazionale sia da quello regionale.