Eventi e cultura
Corsina Depalo presenta a Giovinazzo “Stereotipi e Pregiudizi verso le comunità Romanés”
Appuntamento alle 18.30 all'Istituto Vittorio Emanuele II
Giovinazzo - giovedì 25 novembre 2021
13.36
L'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo, ospiterà questa sera, 25 novembre, con inizio alle ore 18,30, la presentazione dell'ultimo libro di Corsina Depalo "Stereotipi e Pregiudizi verso le comunità Romanés" edito da "Les Flaneurs".
A tenere a battesimo la prima presentazione Nazzareno Guarnieri, presidente nazionale dell'Associazione Romani' Italia con la presenza dell'Editore e dell'assessore alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Giovinazzo, Cristina Piscitelli.
La presentazione va a collocarsi nella "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" alle quali il libro di Corsina Depalo, docente pedagogista di scuola primaria e attivista dei diritti umani, dedica uno spazio particolare, a partire dalle suo ultradecennale impegno sul campo al fianco delle donne rom.
Donne non solo vittime di violenze nel doloroso fenomeno contemporaneo, ma anello di genere di una delle minoranze più popolose in Europa, oggetto di intolleranze, discriminazioni e pregiudizi. Un antiziganismo storico verso i popoli Rom e Sinti che riversa, in particolare nelle donne rom, sentimenti collettivi stigmatizzati dall'autrice nella severa affermazione "Ci sono donne che le stesse donne rendono invisibili", forme di razzismo meno esplicite, morbide e occulte e non meno insidiose.
Il libro cerca, attraverso un lavoro puntuale di ricerca e di rilettura critica della questione rom, di indagare sugli stereotipi e pregiudizi, artefici spesso di tensioni sociali e di ricomporre la frattura esistente tra la realtà socioculturale delle comunità romanés e la percezione che si ha della stessa in un processo di generalizzazione anche mediatico che impedisce di attivare i processi di inclusione e di cogliere, anche da parte delle istituzioni e del legislatore, elementi storico- culturali e linguistici e sfumature individuali.
Nell'analisi di Corsina Depalo forte è il riferimento di una dilagante opinione nei confronti delle comunità romanés che le relega sul piano distorto di un popolo da considerare comunque e sempre immigrato, straniero, nomade e senza una terra, al di là delle evidenti condizioni di stanzialità plurisecolare anche nel nostro paese.
È con tre punti chiave che il libro pone il forte accento per un nuovo approccio conoscitivo e dialettico: il Riconoscimento non come comunità nomade ma come comunità linguistica; il secondo riguarda la partecipazione attiva e qualificata dei rom; il terzo la responsabilizzazione dei rom, artefici del proprio destino e della difesa della propria identità in pieno dialogo con il tessuto sociale del territorio nel quale si trovano a vivere.
Il libro, quale importante strumento di conoscenza e studio, non manca altresì di contenere oltre alle esperienze personali dirette dell'autrice e come Associazione Eugema-Odv sul territorio locale e nazionale, anche ogni riferimento documentale utile per percorsi e approfondimenti formativi.
A tenere a battesimo la prima presentazione Nazzareno Guarnieri, presidente nazionale dell'Associazione Romani' Italia con la presenza dell'Editore e dell'assessore alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Giovinazzo, Cristina Piscitelli.
La presentazione va a collocarsi nella "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" alle quali il libro di Corsina Depalo, docente pedagogista di scuola primaria e attivista dei diritti umani, dedica uno spazio particolare, a partire dalle suo ultradecennale impegno sul campo al fianco delle donne rom.
Donne non solo vittime di violenze nel doloroso fenomeno contemporaneo, ma anello di genere di una delle minoranze più popolose in Europa, oggetto di intolleranze, discriminazioni e pregiudizi. Un antiziganismo storico verso i popoli Rom e Sinti che riversa, in particolare nelle donne rom, sentimenti collettivi stigmatizzati dall'autrice nella severa affermazione "Ci sono donne che le stesse donne rendono invisibili", forme di razzismo meno esplicite, morbide e occulte e non meno insidiose.
Il libro cerca, attraverso un lavoro puntuale di ricerca e di rilettura critica della questione rom, di indagare sugli stereotipi e pregiudizi, artefici spesso di tensioni sociali e di ricomporre la frattura esistente tra la realtà socioculturale delle comunità romanés e la percezione che si ha della stessa in un processo di generalizzazione anche mediatico che impedisce di attivare i processi di inclusione e di cogliere, anche da parte delle istituzioni e del legislatore, elementi storico- culturali e linguistici e sfumature individuali.
Nell'analisi di Corsina Depalo forte è il riferimento di una dilagante opinione nei confronti delle comunità romanés che le relega sul piano distorto di un popolo da considerare comunque e sempre immigrato, straniero, nomade e senza una terra, al di là delle evidenti condizioni di stanzialità plurisecolare anche nel nostro paese.
È con tre punti chiave che il libro pone il forte accento per un nuovo approccio conoscitivo e dialettico: il Riconoscimento non come comunità nomade ma come comunità linguistica; il secondo riguarda la partecipazione attiva e qualificata dei rom; il terzo la responsabilizzazione dei rom, artefici del proprio destino e della difesa della propria identità in pieno dialogo con il tessuto sociale del territorio nel quale si trovano a vivere.
Il libro, quale importante strumento di conoscenza e studio, non manca altresì di contenere oltre alle esperienze personali dirette dell'autrice e come Associazione Eugema-Odv sul territorio locale e nazionale, anche ogni riferimento documentale utile per percorsi e approfondimenti formativi.