Cronaca
Continua la "strage" delle tartarughe marine
Rinvenute altre due carcasse a ridosso del lido dei Vigili del Fuoco
Giovinazzo - martedì 27 dicembre 2016
11.47
Due tartarughe marine rinvenute sul tratto di costa che va da Giovinazzo a Santo Spirito, a ridosso del lido dei Vigili del Fuoco. Carcasse lunghe 75 e 45 centimetri (la seconda già in avanzato stato di decomposizione) e segnalate da passanti e residenti durante una passeggiata a riva.
Ma quali potrebbero essere le cause di queste stragi? Per Pasquale Salvemini, responsabile del WWF e del centro recupero tartarughe marine di Molfetta, «uno dei due esemplari, quello più grande, sembrerebbe essere morto per annegamento», probabilmente dopo essere rimasto impigliato nelle reti da pesca. Quando i pescatori trovano le tartarughe nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, infatti, le rigettano in mare e le correnti poi le spingono sino a spiaggiarle.
Anche a Giovinazzo, ormai, questi fenomeni sono frequenti, basti pensare che a dicembre sono state rinvenute altri due esemplari senza vita. Le carcasse recuperate dalla Polizia Locale, dall'Ufficio Locale Marittimo e dal Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale al confine con Santo Spirito saranno ben presto smaltite (anche perché quella più piccola si presentava ormai in un pessimo stato di conservazione) da una ditta specializzata.
L'associazione ambientalista è impegnata insieme al centro di recupero delle tartarughe marine di Molfetta in attività di sensibilizzazione con i pescatori. «Vogliamo monitorare al meglio questo fenomeno - conclude Salvemini - e speriamo che possa esserci una riduzione di questi ritrovamenti».
Ma quali potrebbero essere le cause di queste stragi? Per Pasquale Salvemini, responsabile del WWF e del centro recupero tartarughe marine di Molfetta, «uno dei due esemplari, quello più grande, sembrerebbe essere morto per annegamento», probabilmente dopo essere rimasto impigliato nelle reti da pesca. Quando i pescatori trovano le tartarughe nelle reti o già morte per asfissia da annegamento, infatti, le rigettano in mare e le correnti poi le spingono sino a spiaggiarle.
Anche a Giovinazzo, ormai, questi fenomeni sono frequenti, basti pensare che a dicembre sono state rinvenute altri due esemplari senza vita. Le carcasse recuperate dalla Polizia Locale, dall'Ufficio Locale Marittimo e dal Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria Locale al confine con Santo Spirito saranno ben presto smaltite (anche perché quella più piccola si presentava ormai in un pessimo stato di conservazione) da una ditta specializzata.
L'associazione ambientalista è impegnata insieme al centro di recupero delle tartarughe marine di Molfetta in attività di sensibilizzazione con i pescatori. «Vogliamo monitorare al meglio questo fenomeno - conclude Salvemini - e speriamo che possa esserci una riduzione di questi ritrovamenti».