Altarino Chiesa di Maria SS di Costantinopoli. <span>Foto Marzia Morva</span>
Altarino Chiesa di Maria SS di Costantinopoli. Foto Marzia Morva
Chiesa locale

Confraternita Maria SS di Costantinopoli: quell'altarino immerso nella storia

Altra novità del percorso a tappe di quest'anno. Ne abbiamo parlato con priore e vice-priore

Una bella novità è stata proposta quest'anno in occasione della solennità del 19 marzo. È stato infatti allestito l'altarino in onore di San Giuseppe a cura della Confraternita di Maria SS. di Costantinopoli.
Uno spazio ben addobbato è stato creato all'interno dell'antica e splendida chiesa Santa Maria di Costantinopoli situata nell'omonima piazza del centro storico all'incrocio con via Cattedrale a Giovinazzo. La benedizione è stata curata da padre Pasquale Rago, assistente spirituale della Confraternita. La nostra visita all'altarino ci ha dato la possibilità di saperne di più su questa iniziativa ricca dei valori devozionali e del culto a esso collegato. Naturalmente, speriamo che questo momento di incontro tra tradizione e preghiera continui a rinnovarsi nel corso del tempo perché è fortemente legato al tessuto cittadino e sembra essere stato molto apprezzato da fedeli e semplici visitatori.

Così priore Carmine Palermo
Come è nata la bella novità dell'allestimento nella chiesa possiamo scoprirlo dalle parole del Priore Carmine Palermo. Ecco cosa ci ha detto: «Da moltissimi anni a Giovinazzo si preparano gli altarini a devozione di San Giuseppe; si organizzano per lo più i privati che curano uno spazio nelle loro case e permettono alla gente di andare a visitarlo-ha affermato il Priore della Chiesa Santa Maria di Costantinopoli. Io mi ricordo che da piccolo già era in corso questa tradizione, lo facevano giù nelle case a piano terra ed era bello perché durante la visita si riceveva il pane, i taralli e il cuore, tutti benedetti. Questa tradizione è rimasta viva solo per alcune famiglie. Noi come chiesa Santa Maria di Costantinopoli, avendo una bellissima statua che rappresenta il simulacro di San Giuseppe, dallo scorso anno 2024 abbiamo pensato di riportare alla luce questa festa che rende omaggio al padre putativo di Gesù, nella giornata della festa del papà. Lo scorso anno ci siamo organizzati collocando la statua all' ingresso della chiesa perché non avevamo l'ufficialità dell'apertura della chiesa al culto in quanto c'erano in corso rilievi. Quest' anno stiamo riportando alla luce tutte le tradizioni che avevamo già proposto nella nostra chiesa. In più abbiamo aggiunto questa festa che sicuramente continueremo a proporre nei prossimi anni, sperando che ci sia un'affluenza di devoti che ci venga a trovare per far visita a San Giuseppe», ha concluso il Priore Carmine Palermo.La storia della statua di San Giuseppe, ce ne ha parlato il vice-priore Michele Lobasso
«La statua è collocata sul lato sinistro dell'altare maggiore - ci ha subito detto Michele Lobasso -. Non abbiamo documenti riguardo le origini della statua, possiamo dire che è una statua abbastanza recente, non ne conosciamo l'autore, possiamo solo pensare che sia stata messa qui perché secondo alcuni documenti storici, conservati nell'archivio diocesano della Cattedrale, si rileva che sin dal 1600 in questa chiesa vigeva un cosiddetto " Beneficio di San Giuseppe " a cura della famiglia Digiaro che aveva l'obbligo di tenere la lampada votiva accesa a San Giuseppe: si trattava di un voto. Si può supporre che, facendo seguito a quella tradizione, è stata acquistata la statua e messa qui in chiesa, probabilmente agli inizi del novecento ma non ne abbiamo certezza in mancanza di documenti ufficiali. Il culto legato agli altarini è stato introdotto lo scorso anno perché in molti ci hanno fatto notare che la statua è molto bella e andava valorizzata. San Giuseppe è il patrono della chiesa universale e per noi avere una statua così bella è una grande opportunità per onorare la festività del diciannove marzo. Noi siamo una Confraternita che si ritrova unita per porre attenzione al culto e a svariate occasioni di festa».

Le iniziative messe in campo dalla Confraternita
La chiesa di Costantinopoli ha riaperto al culto varie festività religiose, a dicembre quella in onore di Santa Lucia, a gennaio per la festività liturgica di Sant' Antonio Abate, occasioni importanti per riavvicinare i fedeli, ma anche i visitatori e turisti, e in questo periodo la festa della Madonna di Costantinopoli, il cui simulacro per tutto il mese di marzo sarà visitabile in chiesa.
«In cantiere ci sono nuovi progetti - ci ha detto il Priore Carmine Palermo - mentre prosegue nel suo corso il progetto "Abbi cura di me", progettualità cardine atta a raccogliere fondi da destinare alle iniziative per supportare e "curare" la bellezza dell'arte e della storia custodite nella chiesa. Ci saranno nuove opportunità di incontro in modo da aprire sempre più al culto la chiesa. Le festività che prevedono maggiore apertura della chiesa ci danno la possibilità di rendere più facile visitarla: il sabato e la domenica, nei periodi estivi la chiesa sarà aperta per visite guidate anche in collaborazione della Pro Loco e dell'Info Point. Tutti apprezzano la bellezza della chiesa che è un gioiello ricco di arte sacra, storia e tradizioni antiche. La Confraternita è orgogliosa di valorizzare la chiesa, patrimonio culturale, storico e artistico della città In tanti chiedono se ci si possa sposare nella chiesa Santa Maria di Costantinopoli, ma non si può perché la chiesa non è una parrocchia bensì una rettoria in cui non si amministrano i sacramenti».
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