La Guardia Costiera
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Cronaca

"Confine illegale", la Guardia Costiera garantisce più qualità sulle tavole dei consumatori

Sequestrate oltre 80 tonnellate di prodotto ittico non conforme, elevate sanzioni pari a 1,5 milione di euro

Come ogni anno la tradizione delle festività natalizie richiama sulle tavole degli italiani molti piatti a base di pesce, sinonimo di convivialità e di proprietà nutrizionali.

Aumenta di conseguenza il rischio da parte del consumatore di acquistare prodotti ittici non sicuri o qualitativamente non aderenti alle sue aspettative o, ancora peggio, non perfettamente idonei al consumo umano, con il rischio di imbattersi in vere e proprie frodi commerciali.

Per questo motivo, in un periodo in cui è massima la commercializzazione di prodotti provenienti dall'attività di pesca, il ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, ha chiesto uno sforzo supplementare agli uomini e donne della Guardia Costiera, disponendo l'operazione "Confine illegale", a tutela dei consumatori, degli operatori onesti del settore e del "made in Italy".

Un'operazione, iniziata a fine novembre e che durerà sino al 30 dicembre, fortemente voluta per garantire il rispetto delle vigenti disposizioni sugli scambi commerciali nazionali e soprattutto internazionali, a tutela degli stock ittici e dell'ecosistema, con il coinvolgimento di oltre 5mila tra uomini e donne della Guardia Costiera e con l'impiego di mezzi aeronavali come Nave Gregoretti, specializzata nell'attività di contrasto alla pesca illegale.

Il dispositivo operativo messo in campo a livello nazionale dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera ha già consentito la contestazione di oltre 700 sanzioni penali e amministrative, il sequestro di oltre 80 tonnellate di prodotto ittico non conforme, per un importo totale delle sanzioni pari a circa 1,5 milione di euro.

Naturalmente l'operazione ha coinvolto anche il 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari che ha coordinato l'attività a livello regionale. I controlli sono stati eseguiti su tutto l'ambito di giurisdizione, sia lungo le coste che nell'entroterra, conseguendo risultati di notevole rilievo, che si sommano ai dati riferiti a tutto il 2018.

Il totale complessivo, fino ad oggi, è stato di oltre 120mila verifiche, sia in mare che lungo la filiera commerciale, con l'elevazione di oltre 5.600 sanzioni tra amministrative e penali per un importo di circa 11,5 milioni di euro di sanzioni pecuniarie, ed il sequestro di oltre 400 tonnellate di prodotto proveniente, per un terzo, da piattaforme logistiche e centri all'ingrosso che commerciano principalmente prodotto di provenienza estera.

Tali risultati rappresentano lo sforzo profuso in tutto l'anno nell'assolvimento della funzione di controllo del settore della pesca, affidato al Corpo delle Capitanerie di Porto dal competente Dicastero delle Politiche Agricole Alimentari e del Turismo.

Un'azione di contrasto decisa nei confronti di chi agisce in modo fraudolento a danno degli operatori onesti e a discapito dei consumatori, con lo scopo di dare un sostegno al settore della pesca nazionale e assicurare, nel contempo, una filiera ittica virtuosa che garantisca ai consumatori l'acquisto di prodotti certificati e di qualità.

L'operazione "Confine illegale", tuttora in corso, ha appunto lo scopo di garantire la conservazione e lo sfruttamento delle risorse ittiche in condizioni di piena sostenibilità economica, sociale, ambientale.
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