Cultura
Concluso il 1° Corso per lavorare la cartapesta a cura dell'Aiap
A curarlo Vincenzo Gagliardi durante il mese di maggio. Soddisfazione dei vertici associativi
Giovinazzo - martedì 6 giugno 2017
Non si è trattato solo del 1° Corso per lavorare la cartapesta, ma di una vera e propria scommessa vinta, che ha visto impegnati i presepisti dell'Aiap , l'Associazione Italiana Amici del Presepio, della sede di Giovinazzo. Tra di essi Angelo Sterlacci, Luigi Ribatti, Giuseppe Lobasso, Alberto Fiorentino, Sergio Decandia, Pantaleo Centrone, Saverio De Candia, Aldo Stufano e Filippo Carrieri.
Il percorso progettuale, in cui sono stati impegnati, ha racchiuso in sé elementi a carattere sociale oltre che storico e culturale. Vi spieghiamo perché.
Il corso si è svolto nelle domeniche di maggio a cura del noto maestro cartapestaio, Vincenzo Gagliardi, sordomuto e quindi con una diversabilità che comunque non gli ha impedito di integrarsi nel corso della sua vita, condividendo in questa circostanza con i presepisti giovinazzesi momenti legati all'acquisizione della tecnica di utilizzo della cartapesta.
Lui è tra i maestri che hanno per anni curato a Molfetta la realizzazione dei carri allegorici per il Carnevale e suo è il trabucco in cartapesta realizzato per la sfilata del rione Immacolata prima del Gamberemo di qualche anno fa.
Gli incontri di laboratorio del corso per la lavorazione della cartapesta hanno impegnato i presepisti nella realizzazione dei personaggi del presepe della grandezza di 30 centimetri, in modo da potersi abbinare alla grande scenografia di una Natività in corso di allestimento per il prossimo dicembre.
Ci siamo fatti spiegare in cosa è consistito il lavoro e ci hanno spiegato che la struttura grande del corpo dei personaggi è di cartapesta, mentre i piccoli particolari quali viso, testa, mani e piedi sono stati realizzati in argilla cotta nel forno.
Su di una base di legno sono stati posti i fili di ferro utili a fare da anima alla struttura della statua. Per realizzare la colla, necessaria per lavorare la cartapesta, il maestro Gagliardi ha insegnato una antica ricetta, visto che nel passato la colla vinilica non esisteva. Ha fatto mescolare farina e acqua e il composto fluido è stato posto sulla carta di giornale che ricopre l'anima di ferro. Poi è stata riempita di paglia e via via con strati di carta e colla da manipolare è stata creata la struttura al personaggio.
Si è trattato di un progetto speciale dedicato alla cartapesta che ci ha ricordato le parole del vescovo, Mons. Domenico Cornacchia, il quale in visita alla mostra dei presepi presso l'IVE, il 29 dicembre scorso, diede proprio questa idea per valorizzare la tecnica che andava perdendosi.
I vertici Aiap hanno lanciato così un messaggio chiaro di inclusione sociale e sperano in tante iscrizioni durante i mesi estivi, in modo da realizzare diversi progetti in vista del Natale.
Per far questo ci si può rivolgere alla sede Aiap, situata nella Cittadella della Cultura, in piazza S. Agostino, ogni sera dalle ore 18.00 alle ore 20.00. Fondamentale per la crescita di queste pratiche antiche sarà poi il rinnovato rapporto tra l'associazione e la rete scolastica giovinazzese.
Il percorso progettuale, in cui sono stati impegnati, ha racchiuso in sé elementi a carattere sociale oltre che storico e culturale. Vi spieghiamo perché.
Il corso si è svolto nelle domeniche di maggio a cura del noto maestro cartapestaio, Vincenzo Gagliardi, sordomuto e quindi con una diversabilità che comunque non gli ha impedito di integrarsi nel corso della sua vita, condividendo in questa circostanza con i presepisti giovinazzesi momenti legati all'acquisizione della tecnica di utilizzo della cartapesta.
Lui è tra i maestri che hanno per anni curato a Molfetta la realizzazione dei carri allegorici per il Carnevale e suo è il trabucco in cartapesta realizzato per la sfilata del rione Immacolata prima del Gamberemo di qualche anno fa.
Gli incontri di laboratorio del corso per la lavorazione della cartapesta hanno impegnato i presepisti nella realizzazione dei personaggi del presepe della grandezza di 30 centimetri, in modo da potersi abbinare alla grande scenografia di una Natività in corso di allestimento per il prossimo dicembre.
Ci siamo fatti spiegare in cosa è consistito il lavoro e ci hanno spiegato che la struttura grande del corpo dei personaggi è di cartapesta, mentre i piccoli particolari quali viso, testa, mani e piedi sono stati realizzati in argilla cotta nel forno.
Su di una base di legno sono stati posti i fili di ferro utili a fare da anima alla struttura della statua. Per realizzare la colla, necessaria per lavorare la cartapesta, il maestro Gagliardi ha insegnato una antica ricetta, visto che nel passato la colla vinilica non esisteva. Ha fatto mescolare farina e acqua e il composto fluido è stato posto sulla carta di giornale che ricopre l'anima di ferro. Poi è stata riempita di paglia e via via con strati di carta e colla da manipolare è stata creata la struttura al personaggio.
Si è trattato di un progetto speciale dedicato alla cartapesta che ci ha ricordato le parole del vescovo, Mons. Domenico Cornacchia, il quale in visita alla mostra dei presepi presso l'IVE, il 29 dicembre scorso, diede proprio questa idea per valorizzare la tecnica che andava perdendosi.
I vertici Aiap hanno lanciato così un messaggio chiaro di inclusione sociale e sperano in tante iscrizioni durante i mesi estivi, in modo da realizzare diversi progetti in vista del Natale.
Per far questo ci si può rivolgere alla sede Aiap, situata nella Cittadella della Cultura, in piazza S. Agostino, ogni sera dalle ore 18.00 alle ore 20.00. Fondamentale per la crescita di queste pratiche antiche sarà poi il rinnovato rapporto tra l'associazione e la rete scolastica giovinazzese.