
Musica
Concerto di Passione, tanti consensi in Cattedrale per l'Orchestra di Fiati "Filippo Cortese"
Si è chiuso così il programma degli eventi in onore dell'Addolorata
Giovinazzo - domenica 13 aprile 2025
Si è chiuso nella serata di ieri, sabato 12 aprile, l'intenso programma liturgico e culturale varato dalla Confraternita di Maria SS della Purificazione, sotto la guida spirituale di padre Pasquale Rago, in occasione del Settenario in onore della Beata Maria Vergine Addolorata.
All'interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta un folto pubblico ha potuto assistere al consueto Concerto di marce funebri a cura dell'Orchestra di Fiati della scuola di Musica "Filippo Cortese" di Giovinazzo. Consueto perché tradizionalmente a chiusura del periodo quaresimale e quasi ad aprire quello della Settimana Santa, ma nient'affatto nel programma di sala proposto dall'ensemble diretto dal M° Michele Marzella, quest'anno notevolmente rinnovato.
In scaletta "L'Addolorata" di G.Sibilano, "Tramonto tragico" di A.Inglese, "Fatalità" di S.Calò, "U' conzasiegge" di V. Valente, "Il pianto dell'orfano" di A. Amenduni. La chiusura di grandissimo spessore, col meraviglioso "Stabat Mater" di Gioacchino Rossini, con una direzione d'orchestra ed una esecuzione intense.
Come ha ricordato padre Pasquale Rago in chiusura, si è trattato di un dono fatto dalla Confraternita di Maria SS della Purificazione fatto alla città di Giovinazzo ed ai tanti appassionati del genere giunti anche da fuori città. Un dono "partecipato", così come accaduto per la processione del Venerdì di Passione, ben oltre le attese, sintomo di una ritrovata attenzione verso tutto ciò che circonda i riti del periodo di Passione e della Settimana Santa.
E forse è stata questa la risposta più bella a quanto raccontato dal M° Michele Marzella prima dell'ultima esecuzione, quando aveva ribadito la pervicacia nel (ri)proporre un'antica tradizione musicale che in Puglia ha tanti estimatori. C'è bisogno di tutto questo, un ritrovato bisogno, di riflessione ed elevazione spirituale attraverso la bellezza delle note.
All'interno della Concattedrale di Santa Maria Assunta un folto pubblico ha potuto assistere al consueto Concerto di marce funebri a cura dell'Orchestra di Fiati della scuola di Musica "Filippo Cortese" di Giovinazzo. Consueto perché tradizionalmente a chiusura del periodo quaresimale e quasi ad aprire quello della Settimana Santa, ma nient'affatto nel programma di sala proposto dall'ensemble diretto dal M° Michele Marzella, quest'anno notevolmente rinnovato.
In scaletta "L'Addolorata" di G.Sibilano, "Tramonto tragico" di A.Inglese, "Fatalità" di S.Calò, "U' conzasiegge" di V. Valente, "Il pianto dell'orfano" di A. Amenduni. La chiusura di grandissimo spessore, col meraviglioso "Stabat Mater" di Gioacchino Rossini, con una direzione d'orchestra ed una esecuzione intense.
Come ha ricordato padre Pasquale Rago in chiusura, si è trattato di un dono fatto dalla Confraternita di Maria SS della Purificazione fatto alla città di Giovinazzo ed ai tanti appassionati del genere giunti anche da fuori città. Un dono "partecipato", così come accaduto per la processione del Venerdì di Passione, ben oltre le attese, sintomo di una ritrovata attenzione verso tutto ciò che circonda i riti del periodo di Passione e della Settimana Santa.
E forse è stata questa la risposta più bella a quanto raccontato dal M° Michele Marzella prima dell'ultima esecuzione, quando aveva ribadito la pervicacia nel (ri)proporre un'antica tradizione musicale che in Puglia ha tanti estimatori. C'è bisogno di tutto questo, un ritrovato bisogno, di riflessione ed elevazione spirituale attraverso la bellezza delle note.