Sede di Giovinazzo Città del Sole
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Politica

Città del Sole replica al Comitato per la Salute Pubblica

Enzo Fusaro: «La nostra sede pagata con autotassazione»

Il Comitato per la Salute Pubblica attacca, Giovinazzo Città del Sole replica.

La querelle legata alla mancata realizzazione del Corteo Storico, per volontà del direttivo della locale Pro Loco, ha finito per coinvolgere le forze politiche, animando non poco il dibattito cittadino. Qualche giorno fa, dalle pagine Facebook, alcuni esponenti di Giovinazzo Città del Sole, la lista con cui Tommaso Depalma è divenuto sindaco nel 2012, avevano evidenziato, con tanto di documentazione fotografica, la chiusura serale della Pro Loco in pieno agosto.

Un pretesto per attaccare Carolina Serrone ed il suo direttivo, avevano replicato alcune forze di sinistra, ed il Comitato per la Salute Pubblica era andato oltre, fotografando la sede di Città del Sole chiusa anch'essa, ponendo poi degli interrogativi sull'attività del gruppo e sulla consistenza dell'attuale Amministrazione comunale, a cominciare dagli assessori.

Il capogruppo di Giovinazzo Città del Sole in Consiglio comunale, Enzo Fusaro, ha così replicato: «Non ci interessava scivolare nella stucchevole bagarre legata alle vicende della locale Pro Loco, ma essendo stati trascinati - ha evidenziato - vorremmo sottolineare che la nostra sede è pagata con autotassazione degli iscritti. I consiglieri comunali versano 20 euro mensili, gli assessori 50 euro, mentre sindaco e presidente del Consiglio comunale addirittura 100 euro. Il Comitato, quindi, prende un abbaglio, considerato che la nostra sede non deve restare aperta al di fuori degli orari in cui c'è attività di partito. Non si tratta di circolo ricreativo».

Poi Fusaro sottolinea le differenze con la Pro Loco: «In quel caso, invece, si tratta di locali concessi in uso gratuito dal Comune e che hanno una funzione importante: ospitare la sede di un'associazione che dovrebbe promuovere il turismo e la cultura cittadina. Inoltre - ha continuato - quei locali di piazza Umberto I, non devo di certo ricordarlo io al Comitato, sono stati oggetto di ristrutturazione, soprattutto per quel che concerne i servizi igienici, totalmente a carico delle casse comunali, per un importo di 15.000 euro. Tenere aperta quella sede sempre nei mesi estivi - ha chiosato - mi sembra un atto minimo di buon senso».

Il capogruppo in Consiglio comunale di Città del Sole ha poi voluto smorzare i toni, dichiarando di non voler più entrare nella querelle politica attorno alla Pro Loco.

Più duro il vicesindaco, Michele Sollecito, che in un comunicato ufficiale condiviso dall'intero gruppo, giunto da pochissimo in redazione, scrive di un «fantasioso attacco del Comitato per la Salute Pubblica» evidenziando che «l'Amministrazione non ha mai giocato a "metter contro" l'Organizzazione festeggiamenti Maria SS. di Corsignano e la Pro Loco. Il carteggio tra le due associazioni (che parte dal 21 settembre scorso) - spiega la nota - non ha visto l'Amministrazione come protagonista nemmeno in copia per conoscenza. Gli incontri richiesti dall'Organizzazione alla Pro Loco per discutere di eventuali migliorie al Corteo Storico sono stati tutti disattesi (21 settembre 2015 e 23 novembre 2015) dalla Pro Loco e non prevedevano assolutamente la presenza dell'Amministrazione. Il primo incontro con la presenza del sindaco risale al 21 giugno su richiesta scritta della Pro Loco del 26 maggio 2016. Sino all'incontro del 21 giugno - evidenzia ancora Sollecito -, l'Amministrazione non è stata affatto ingerente in questa questione. Dopo il 21 giugno ha dimostrato la propria disponibilità all'associazione di piazza Umberto I, decidendo di mettere a disposizione della manifestazione 2.700 euro (1.200 euro non ritirati per l'edizione 2015 e 1.500 euro per l'edizione 2016). Ben al di sopra dei 1200 euro che dal 2001 ogni Amministrazione ha elargito alla Pro Loco per tutte le attività dell'anno e non solo per il corteo».

La nota evidenzia che la raccolta firme per chiedere le dimissioni del direttivo Pro Loco non è partita affatto dall'Amministrazione comunale, ma da un gruppo spontaneo di cittadini. Poi si legge: «È una legittima dimostrazione di dissenso che magari non avrà risvolti pratici come afferma il Comitato, ma parte tutto dal basso. Certo ora il Comitato proverà ad arzigogolare con le sue solite tesi complottistiche ma verrà puntualmente smentito dai tanti che gravitano attorno a questa questione e che indipendentemente hanno anche cercato di mediare con la presidente della Pro Loco senza però alcun successo».

Quanto alla chiusura della sede di Giovinazzo Città del Sole, i membri del gruppo politico ribadiscono il concetto secondo cui la sede della Pro Loco sarebbe "pubblica", «ossia di tutti» e non privata, mentre quella della lista sopravvive con autotassazione, come anticipato da Fusaro. Inoltre, fanno sapere nel finale della missiva, che «le riunioni si svolgono spesso in Comune perché impegnati ogni giorno in attività di ufficio e di ricevimento, ma non di rado alcuni incontri si sono tenuti anche nella sede di Giovinazzo città del Sole».

Il comunicato si chiude con una considerazione ed una stoccata ironica: «A proposito di cittadinanza attiva aggiungiamo che il nostro gruppo ha promosso per ben 4 anni di fila la pulizia dell'intero litorale e per 2 anni la pulizia delle villette della città oltre ad altre iniziative legate all'albergo diffuso e all'educazione ambientale. Si respinge al mittente l'accusa di essere "poltronisti", ricordando che nel gruppo di Giovinazzo città del Sole c'è gente che continua con abnegazione ad operare nel campo del volontariato.
Chiudiamo con una constatazione ironica che la dice lunga sulle risibili accuse del Comitato: è facile avere la sede sempre aperta se si opera all'interno di una Agenzia Immobiliare!».

Controreplica concessa a chi ne avesse interesse.





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