Politica
Città del Sole e Iniziativa Democratica dicono "sì" allo Ius Soli
La posizione ufficiale dei due partiti di maggioranza cittadina sul loro sito
Giovinazzo - venerdì 27 aprile 2018
08.00
Lo Ius Soli è uno dei temi più dibattuti in Italia negli ultimi mesi. Si deve o non si deve dare cittadinanza agli stranieri che vivono e che in alcuni casi sono nati sul suolo nazionale?
L'Azione Cattolica si era fatta portavoce di un'esigenza di chiarezza sul tema sia prima del confronto elettorale delle elezioni amministrative del giugno scorso, sia prima di quelle politiche, ben più importanti, di marzo 2018. Chiara la posizione di movimenti quali Liberi e Uguali e di PrimaVera Alternativa in favore di questa opzione, si aspettava la risposta da altri movimenti e partiti presenti sulla scena cittadina.
Così è giunta nelle scorse ore la risposta di Giovinazzo Città del Sole, il movimento creato nel 2012 dal Sindaco Tommaso Depalma, e di Iniziativa Democratica, che a Giovinazzo vede nell'Assessore Salvatore Stallone il suo punto di riferimento.
Entrambi i partiti hanno detto "sì" a questa proposta di legge e ne spiegano il loro percorso in un articolo-comunicato apparso sul sito di Next Giovinazzo.
«La riunione dei capigruppo politici tenutasi a Palazzo di Città decise all'unanimità dei presenti di affrontare questo argomento al termine delle elezioni politiche di marzo scorso in modo da indirizzare la mozione al nuovo Parlamento e al nuovo futuro Governo - si legge -.
Ora che il Parlamento è stato eletto ed è operativo seppur in assenza di Governo, ci si può preparare a condurre una riflessione approfondita sul tema. Diciamo subito che i gruppi consiliari di Giovinazzo Città del Sole e Iniziativa Democratica voteranno a favore di questa mozione. E spieghiamo subito i motivi.
Innanzitutto - evidenziano - occorre precisare che la legge arenata in Senato non istituisce lo Ius Soli puro (ossia la cittadinanza italiana acquisita da tutti al momento della nascita su territorio italiano). La legge istituisce lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae. Crediamo che questo chiarimento già serva a smontare buona parte delle obiezioni di fondo a questa iniziativa».
Nell'articolo apparso sul nuovo sito di riferimento dei due gruppi è spiegata anche la differenza tra le due figure. «Lo Ius Soli temperato prevede che un bambino nato in Italia diventi automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall'Unione Europea, deve possedere altri requisiti: un reddito non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale; la disponibilità di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge; il superamento di un test di conoscenza della lingua italiana.
Lo Ius Culturae prevede che possano chiedere la cittadinanza italiana i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico (scuole elementari o medie)».
Ma non basterebbe, è la domanda che si pone chi è contrario a questo provvedimento, la norma vigente. Ci si chiede perché non possa bastare ciò che il legislatore nazionale abbia giù previsto 26 anni fa.
E la risposta di CdS e ID è la seguente: «Perché - asseriscono - la nostra legge sulla cittadinanza risale al 1992 e ha mostrato diversi limiti: impedisce, infatti, di acquisire la cittadinanza italiana a migliaia di bambini nati, educati e formati in Italia facendo pesare sul loro futuro il destino dei loro genitori che per motivi vari si possono trovare nelle condizioni di lasciare il paese mentre i propri figli nel frattempo non hanno potuto acquisire la cittadinanza.
La nostra legge, infatti - concludono -, al momento stabilisce che un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano e che un bambino nato da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia "legalmente e ininterrottamente"».
Sin qui i passaggi essenziali sulla posizione dei due partiti, che si può trovare integralmente, anche con qualche obiezione, sul sito di riferimento www.nextgiovinazzo.it .
La considerazione che viene spontanea è che sia Città del Sole, sia Iniziativa Democratica mostrano ancora una volta un'anima maggioritaria di centro-sinistra, con forti influenze cattoliche. Un'anima un po' lontana e talvolta in contrasto con alcuni pezzi dell'alleanza di governo cittadino che guarda a destra.
L'Azione Cattolica si era fatta portavoce di un'esigenza di chiarezza sul tema sia prima del confronto elettorale delle elezioni amministrative del giugno scorso, sia prima di quelle politiche, ben più importanti, di marzo 2018. Chiara la posizione di movimenti quali Liberi e Uguali e di PrimaVera Alternativa in favore di questa opzione, si aspettava la risposta da altri movimenti e partiti presenti sulla scena cittadina.
Così è giunta nelle scorse ore la risposta di Giovinazzo Città del Sole, il movimento creato nel 2012 dal Sindaco Tommaso Depalma, e di Iniziativa Democratica, che a Giovinazzo vede nell'Assessore Salvatore Stallone il suo punto di riferimento.
Entrambi i partiti hanno detto "sì" a questa proposta di legge e ne spiegano il loro percorso in un articolo-comunicato apparso sul sito di Next Giovinazzo.
«La riunione dei capigruppo politici tenutasi a Palazzo di Città decise all'unanimità dei presenti di affrontare questo argomento al termine delle elezioni politiche di marzo scorso in modo da indirizzare la mozione al nuovo Parlamento e al nuovo futuro Governo - si legge -.
Ora che il Parlamento è stato eletto ed è operativo seppur in assenza di Governo, ci si può preparare a condurre una riflessione approfondita sul tema. Diciamo subito che i gruppi consiliari di Giovinazzo Città del Sole e Iniziativa Democratica voteranno a favore di questa mozione. E spieghiamo subito i motivi.
Innanzitutto - evidenziano - occorre precisare che la legge arenata in Senato non istituisce lo Ius Soli puro (ossia la cittadinanza italiana acquisita da tutti al momento della nascita su territorio italiano). La legge istituisce lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae. Crediamo che questo chiarimento già serva a smontare buona parte delle obiezioni di fondo a questa iniziativa».
Nell'articolo apparso sul nuovo sito di riferimento dei due gruppi è spiegata anche la differenza tra le due figure. «Lo Ius Soli temperato prevede che un bambino nato in Italia diventi automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall'Unione Europea, deve possedere altri requisiti: un reddito non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale; la disponibilità di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge; il superamento di un test di conoscenza della lingua italiana.
Lo Ius Culturae prevede che possano chiedere la cittadinanza italiana i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico (scuole elementari o medie)».
Ma non basterebbe, è la domanda che si pone chi è contrario a questo provvedimento, la norma vigente. Ci si chiede perché non possa bastare ciò che il legislatore nazionale abbia giù previsto 26 anni fa.
E la risposta di CdS e ID è la seguente: «Perché - asseriscono - la nostra legge sulla cittadinanza risale al 1992 e ha mostrato diversi limiti: impedisce, infatti, di acquisire la cittadinanza italiana a migliaia di bambini nati, educati e formati in Italia facendo pesare sul loro futuro il destino dei loro genitori che per motivi vari si possono trovare nelle condizioni di lasciare il paese mentre i propri figli nel frattempo non hanno potuto acquisire la cittadinanza.
La nostra legge, infatti - concludono -, al momento stabilisce che un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano e che un bambino nato da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia "legalmente e ininterrottamente"».
Sin qui i passaggi essenziali sulla posizione dei due partiti, che si può trovare integralmente, anche con qualche obiezione, sul sito di riferimento www.nextgiovinazzo.it .
La considerazione che viene spontanea è che sia Città del Sole, sia Iniziativa Democratica mostrano ancora una volta un'anima maggioritaria di centro-sinistra, con forti influenze cattoliche. Un'anima un po' lontana e talvolta in contrasto con alcuni pezzi dell'alleanza di governo cittadino che guarda a destra.