Politica
Cimitero comunale, il punto di vista dell'Amministrazione
La replica al comunicato dell'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune
Giovinazzo - martedì 9 agosto 2016
14.27
«Non vi è nessun allarme per le inumazioni presso il cimitero. A breve verranno rese disponibili nuove aree». Così l'Amministrazione comunale replica al comunicato stampa con cui l'Osservatorio per la Legalità e la Difesa del Bene Comune chiedeva lumi sulla situazione legata agli spazi ormai risicati all'interno del cimitero comunale.
L'Osservatorio lamentava una sostanziale inattività da parte dell'Amministrazione. Così da Palazzo di Città hanno sentito di dover rispondere per precisare che «La delibera di annullamento in autotutela è frutto di un lungo lavoro amministrativo per cercare di dipanare una matassa molto complicata che risale al 2007, anno in cui si decise di ampliare il cimitero con la formula del project financing ovvero chiedendo ad un soggetto esterno di realizzare l'opera con un evidente ritorno economico. Una scelta a monte contestabile, constatato che non è possibile per legge concedere aree per sepolture private a soggetti che mirano a farne oggetto di lucro».
«Il contratto per l'ampliamento del cimitero - spiega la nota dell'Amministrazione - era scaduto il 15 marzo 2012 ben prima dell'insediamento dell'attuale amministrazione. A quella data il concessionario (Italstudi di Roma) non avendo incassato quanto preventivato, circa 940.000 euro, chiedeva per tempo una proroga del contratto (14 marzo 2012) per poter meglio raggiungere l'obiettivo del ritorno economico preventivato. Tale proroga poteva essere approvata solo prima della scadenza del contratto, quindi prima del 15 marzo 2012, ma così non è stato per motivi sconosciuti a questa Amministrazione».
Poi gli amministratori fanno riferimento ad un passaggio importante: «Il 26 agosto 2013 l'arch. Turturro proponeva alla giunta di prorogare un contratto scaduto più di un anno prima e di approvare così la variante progettuale per realizzare edicole la cui vendita doveva servire a recuperare il preventivato incasso dei circa 940.000 euro. Tale delibera, sebbene approvata, non è mai stata resa esecutiva per il palese vizio di legittimità e competenza rilevato dal dirigente del servizio economico-finanziario e dal Segretario generale così come si evince dagli allegati e pubblicati insieme alla delibera sull'albo pretorio».
Della questione, ricordano da Palazzo di Città, era stato investito anche l'avvocato Saverio Profeta, il parere del quale coincideva di fatto con quello del dirigente del settore economico- finanziario e con quello del Segretario generale. Bisognava, in altre parole, annullare la delibera del 26 agosto 2013 in autotutela.
Poi la chiosa, con tanto di stoccata all'Osservatorio: «Fa specie che l'Osservatorio difenda solo, sempre e comunque, l'arch. Turturro anche quando ha sottoposto alla giunta una delibera illegittima».
Questo il parere dell'Amministrazione comunale su una vicenda assai delicata, che ha già messo in allarme tanti cittadini giovinazzesi. La nostra redazione si attiene ai dati richiamati ed invita l'Osservatorio ad una eventuale controreplica se vi fossero zone d'ombra.
L'Osservatorio lamentava una sostanziale inattività da parte dell'Amministrazione. Così da Palazzo di Città hanno sentito di dover rispondere per precisare che «La delibera di annullamento in autotutela è frutto di un lungo lavoro amministrativo per cercare di dipanare una matassa molto complicata che risale al 2007, anno in cui si decise di ampliare il cimitero con la formula del project financing ovvero chiedendo ad un soggetto esterno di realizzare l'opera con un evidente ritorno economico. Una scelta a monte contestabile, constatato che non è possibile per legge concedere aree per sepolture private a soggetti che mirano a farne oggetto di lucro».
«Il contratto per l'ampliamento del cimitero - spiega la nota dell'Amministrazione - era scaduto il 15 marzo 2012 ben prima dell'insediamento dell'attuale amministrazione. A quella data il concessionario (Italstudi di Roma) non avendo incassato quanto preventivato, circa 940.000 euro, chiedeva per tempo una proroga del contratto (14 marzo 2012) per poter meglio raggiungere l'obiettivo del ritorno economico preventivato. Tale proroga poteva essere approvata solo prima della scadenza del contratto, quindi prima del 15 marzo 2012, ma così non è stato per motivi sconosciuti a questa Amministrazione».
Poi gli amministratori fanno riferimento ad un passaggio importante: «Il 26 agosto 2013 l'arch. Turturro proponeva alla giunta di prorogare un contratto scaduto più di un anno prima e di approvare così la variante progettuale per realizzare edicole la cui vendita doveva servire a recuperare il preventivato incasso dei circa 940.000 euro. Tale delibera, sebbene approvata, non è mai stata resa esecutiva per il palese vizio di legittimità e competenza rilevato dal dirigente del servizio economico-finanziario e dal Segretario generale così come si evince dagli allegati e pubblicati insieme alla delibera sull'albo pretorio».
Della questione, ricordano da Palazzo di Città, era stato investito anche l'avvocato Saverio Profeta, il parere del quale coincideva di fatto con quello del dirigente del settore economico- finanziario e con quello del Segretario generale. Bisognava, in altre parole, annullare la delibera del 26 agosto 2013 in autotutela.
Poi la chiosa, con tanto di stoccata all'Osservatorio: «Fa specie che l'Osservatorio difenda solo, sempre e comunque, l'arch. Turturro anche quando ha sottoposto alla giunta una delibera illegittima».
Questo il parere dell'Amministrazione comunale su una vicenda assai delicata, che ha già messo in allarme tanti cittadini giovinazzesi. La nostra redazione si attiene ai dati richiamati ed invita l'Osservatorio ad una eventuale controreplica se vi fossero zone d'ombra.