Politica
Ciclovia, Sollecito: «Si chiarisca il giallo della firma sull'esposto al Ministero»
La lettera giuntaci in redazione intende replicare a PrimaVera Alternativa
Giovinazzo - giovedì 5 luglio 2018
07.00
Pubblichiamo la richiesta di controreplica sulla vicenda della ciclovia Giovinazzo-Santo Spirito pervenutaci in redazione da parte del Vicesindaco Michele Sollecito. Questo è quanto da lui scritto.
«Gentile direttore, mi preme replicare alla nota di PrimaVera Alternativa pubblicata dalla vostra testata.
L'Amministrazione comunale ha già risposto in merito alle osservazioni proposte dall'opposizione il 5 maggio scorso (https://www.giovinazzoviva.it/notizie/ciclovia-per-santo-spirito-l-amministrazione-replica-a-pva/) ed è tuttora al lavoro per garantire il rispetto delle indicazioni ministeriali. È notizia di pochi giorni fa l'accensione completa di tutta la strada Giovinazzo-S.Spirito, passo propedeutico agli ultimi accorgimenti utili. Purtroppo in passato sono stati trafugati i cavi di alimentazione e i tempi di attesa dell'allaccio Enel hanno infine comportato una dilatazione dei tempi. E così oggi, con molta enfasi, un'opera strutturale finanziata con fondi europei diviene la "Salerno-Reggio Calabria" nostrana o ancora un'Odissea. Di sicuro il ricorso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti da parte di PrimaVera Alternativa contro la delimitazione del centro abitato approvata dal Comune è stato ritenuto inammissibile per carenza di legittimazione oltre che irregolare per l'assenza di imposta di bollo. Dopo l'Odissea per restare in tema letterario citerei qui una nota commedia di Shakespeare il cui titolo tutti possono immaginare.
Respingo al mittente l'accusa ridicola di aver occultato la relazione ministeriale o di aver scavalcato un collega Assessore: prima della conferenza stampa di PrimaVera Alternativa, l'Amministrazione era già al lavoro sulla scorta delle indicazioni ministeriali. Ricordo che al vaglio dell'ispezione ministeriale, per esposto formalizzato dalla Pro Loco, erano le seguenti opere: la ZTL del centro storico; la ciclovia; la pista ciclabile sul lungomare di Levante; le rotatorie di via Molfetta; le rotatorie della Piazza. Benché siano state denunciate dalla Pro Loco come opere "improntate all'improvvisazione" non è possibile rilevare censure nette in merito alla sicurezza stradale di tutte queste opere. Si parla di ciclovia ma sono state messe "sotto accusa" dalla Pro Loco, e in seguito dall'avvocato Daniele de Gennaro con una serie di quesiti inviati al Ministero, una serie di opere che mi sembra abbiano migliorato molti aspetti della vita cittadina.
Come paragonare i vecchi e sempre rotti Pilomat del centro storico alla ZTL odierna controllata da videocamere con riconoscimento targhe? Come paragonare le rotatorie di via Molfetta agli incroci semaforici e al Photored? Come paragonare le code interminabili con auto ferme in attesa per diversi minuti su tutta via Bari e via Molfetta con la fluidità del traffico odierno in virtù delle rotatorie della Piazza? Come paragonare la vecchia pista ciclabile del lungomare di Levante che era solo una verniciatura a terra con l'attuale pista ciclabile dove diversi ciclisti pedalano in tutta tranquillità? E ancora: come paragonare la vecchia strada statale 16, un rettilineo dove si sfrecciava oltre i 100 Km orari, una strada buia, insicura, senza piazzole di sosta per gli autobus, senza alcun accorgimento per gli attraversamenti pedonali, causa di incidenti mortali, con una ciclovia che nel complesso impone una forte riduzione di velocità agli automobilisti e ha portato in dote l'illuminazione completa di tutta la strada?
E per tornare agli esposti iniziali al Ministero le stranezze sono due: la prima riguarda l'avvocato de Gennaro che chiede al Ministero di sapere "chi sia il progettista dei lavori in esame" e "se siano stai disposti i pagamenti in suo favore" (foto 1). Un Consigliere comunale che chiede al Ministero dati che sono su delibere e determine comunali cui ogni cittadino può avere accesso in pochissimo tempo è alquanto singolare. Non elaboro teorie su queste richieste, credo di non disporre dell'acume necessario. La seconda stranezza riguarda la firma in calce all'esposto stesso. Nell'articolo del 15 settembre 2017 della Gazzetta del Mezzogiorno, a proposito dell'esposto al Ministero, si legge testualmente che la presidente della Pro Loco, Carolina Serrone, in quella firma "non ha riconosciuto la propria grafia" (foto 2 e foto 3). Penso che un passaggio del genere vada chiarito, diversamente ognuno si farà una propria idea. Respingo quindi il cortese invito a tacere di PrimaVera Alternativa e attendo fiducioso una risposta da parte di chi magari può svelare questo piccolo "giallo".
Infine direttore permetta che esprima a lei, alla redazione e all'editore la mia solidarietà per alcune affermazioni infelici che hanno descritto il vostro operato proprio in tema di ciclovia. Lo scorso 2 giugno si verificò un incidente sulla strada statale 16, uno scontro frontale tra due auto di cui una stava svoltando per l'hotel Riva del Sole. Tutti i giornali locali riportarono la cronaca e tutti esclusero dall'articolo eventuali responsabilità della ciclovia. Solo nel caso di GiovinazzoViva l'articolo fu bollato da simpatizzanti dell'opposizione cittadina come esempio di "pessimo giornalismo". Probabilmente perché non era utile alla solita strumentalizzazione politica. Ritengo doveroso ribadire la sua estrema correttezza e quella dell'intera redazione alla quale rinnovo la mia stima incondizionata».
Michele Sollecito
«Gentile direttore, mi preme replicare alla nota di PrimaVera Alternativa pubblicata dalla vostra testata.
L'Amministrazione comunale ha già risposto in merito alle osservazioni proposte dall'opposizione il 5 maggio scorso (https://www.giovinazzoviva.it/notizie/ciclovia-per-santo-spirito-l-amministrazione-replica-a-pva/) ed è tuttora al lavoro per garantire il rispetto delle indicazioni ministeriali. È notizia di pochi giorni fa l'accensione completa di tutta la strada Giovinazzo-S.Spirito, passo propedeutico agli ultimi accorgimenti utili. Purtroppo in passato sono stati trafugati i cavi di alimentazione e i tempi di attesa dell'allaccio Enel hanno infine comportato una dilatazione dei tempi. E così oggi, con molta enfasi, un'opera strutturale finanziata con fondi europei diviene la "Salerno-Reggio Calabria" nostrana o ancora un'Odissea. Di sicuro il ricorso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti da parte di PrimaVera Alternativa contro la delimitazione del centro abitato approvata dal Comune è stato ritenuto inammissibile per carenza di legittimazione oltre che irregolare per l'assenza di imposta di bollo. Dopo l'Odissea per restare in tema letterario citerei qui una nota commedia di Shakespeare il cui titolo tutti possono immaginare.
Respingo al mittente l'accusa ridicola di aver occultato la relazione ministeriale o di aver scavalcato un collega Assessore: prima della conferenza stampa di PrimaVera Alternativa, l'Amministrazione era già al lavoro sulla scorta delle indicazioni ministeriali. Ricordo che al vaglio dell'ispezione ministeriale, per esposto formalizzato dalla Pro Loco, erano le seguenti opere: la ZTL del centro storico; la ciclovia; la pista ciclabile sul lungomare di Levante; le rotatorie di via Molfetta; le rotatorie della Piazza. Benché siano state denunciate dalla Pro Loco come opere "improntate all'improvvisazione" non è possibile rilevare censure nette in merito alla sicurezza stradale di tutte queste opere. Si parla di ciclovia ma sono state messe "sotto accusa" dalla Pro Loco, e in seguito dall'avvocato Daniele de Gennaro con una serie di quesiti inviati al Ministero, una serie di opere che mi sembra abbiano migliorato molti aspetti della vita cittadina.
Come paragonare i vecchi e sempre rotti Pilomat del centro storico alla ZTL odierna controllata da videocamere con riconoscimento targhe? Come paragonare le rotatorie di via Molfetta agli incroci semaforici e al Photored? Come paragonare le code interminabili con auto ferme in attesa per diversi minuti su tutta via Bari e via Molfetta con la fluidità del traffico odierno in virtù delle rotatorie della Piazza? Come paragonare la vecchia pista ciclabile del lungomare di Levante che era solo una verniciatura a terra con l'attuale pista ciclabile dove diversi ciclisti pedalano in tutta tranquillità? E ancora: come paragonare la vecchia strada statale 16, un rettilineo dove si sfrecciava oltre i 100 Km orari, una strada buia, insicura, senza piazzole di sosta per gli autobus, senza alcun accorgimento per gli attraversamenti pedonali, causa di incidenti mortali, con una ciclovia che nel complesso impone una forte riduzione di velocità agli automobilisti e ha portato in dote l'illuminazione completa di tutta la strada?
E per tornare agli esposti iniziali al Ministero le stranezze sono due: la prima riguarda l'avvocato de Gennaro che chiede al Ministero di sapere "chi sia il progettista dei lavori in esame" e "se siano stai disposti i pagamenti in suo favore" (foto 1). Un Consigliere comunale che chiede al Ministero dati che sono su delibere e determine comunali cui ogni cittadino può avere accesso in pochissimo tempo è alquanto singolare. Non elaboro teorie su queste richieste, credo di non disporre dell'acume necessario. La seconda stranezza riguarda la firma in calce all'esposto stesso. Nell'articolo del 15 settembre 2017 della Gazzetta del Mezzogiorno, a proposito dell'esposto al Ministero, si legge testualmente che la presidente della Pro Loco, Carolina Serrone, in quella firma "non ha riconosciuto la propria grafia" (foto 2 e foto 3). Penso che un passaggio del genere vada chiarito, diversamente ognuno si farà una propria idea. Respingo quindi il cortese invito a tacere di PrimaVera Alternativa e attendo fiducioso una risposta da parte di chi magari può svelare questo piccolo "giallo".
Infine direttore permetta che esprima a lei, alla redazione e all'editore la mia solidarietà per alcune affermazioni infelici che hanno descritto il vostro operato proprio in tema di ciclovia. Lo scorso 2 giugno si verificò un incidente sulla strada statale 16, uno scontro frontale tra due auto di cui una stava svoltando per l'hotel Riva del Sole. Tutti i giornali locali riportarono la cronaca e tutti esclusero dall'articolo eventuali responsabilità della ciclovia. Solo nel caso di GiovinazzoViva l'articolo fu bollato da simpatizzanti dell'opposizione cittadina come esempio di "pessimo giornalismo". Probabilmente perché non era utile alla solita strumentalizzazione politica. Ritengo doveroso ribadire la sua estrema correttezza e quella dell'intera redazione alla quale rinnovo la mia stima incondizionata».
Michele Sollecito