Attualità
Ciclovia: dubbi e prospettive di un'opera in itinere
Il Sindaco: «Valutiamo la spesa e la completeremo presto»
Giovinazzo - lunedì 11 aprile 2016
Due fronti, due modi di pensare differenti. Ed entrambe le parti, forse, hanno ragione.
La ciclovia per Santo Spirito, i cui lavori sono iniziati a fine dello scorso anno, continua a far discutere non solo a Giovinazzo, ma anche nel vicino quartiere di Santo Spirito. Già un articolo del collega Mino Ciocia, apparso la scorsa settimana sulla Gazzetta del Mezzogiorno, aveva cercato di far luce sulla vicenda, dando voce ai due fronti.
Facendo una sorta di riepilogo della situazione, è opportuno ricordare come l'opera sia da tempo quasi completa. Quel "quasi" fa tutta la differenza. Manca, infatti, il cordolo per oltre un chilometro, perché l'Autorità di bacino non ha dato l'autorizzazione a costruirlo. Il Comune di Giovinazzo non ha mollato la presa e conscio dei problemi che potrebbero sorgere, grazie all'impegno dell'Ufficio Tecnico sta cercando di trovare una soluzione proprio con l'Ente preposto.
A confermarlo sabato scorso il Sindaco, Tommaso Depalma, che in esclusiva ci ha detto: «Stiamo lavorando in due direzioni: da una parte ci sarà la valutazione di quanto c'è da fare e così potremo considerare la spesa per quel cordolo, a nostro avviso assolutamente necessario. Dall'altra - ha sottolineato - siamo in costante contatto con l'STP, l'azienda dei trasporti extraurbani. Ripristineremo tutte le fermate soppresse, garantendo il servizio ai nostri concittadini. E sui tempi - ha concluso - sono ottimista». Non ci ha detto nulla su una data, ma vuol chiudere prima dell'arrivo dell'estate. Una ciclovia, quella per Santo Spirito, già frequentatissima, soprattutto nei fine settimana, da ciclisti ed amanti del footing.
Una esigenza, quella espressa dal primo cittadino, condivisa da tanti abitanti dei residence che si affacciano sull'arteria, poiché i mezzi, anche pesanti, spesso non rispettano i limiti di velocità, creando non pochi pericoli visto un restringimento drastico della vecchia carreggiata. Sono stati ben sei i sinistri verificatisi, un paio solo piuttosto seri ma non gravi, quasi sempre frutto di imperizia. Ma sta di fatto che i cittadini si stanno muovendo per far fronte comune: ci vuole maggiore sicurezza. L'idea dell'Amministrazione di installare dei dissuasori di velocità in alcuni tratti non ha ancora sortito grandi effetti.
Ci è giunta in redazione, a tal proposito, la segnalazione di un lettore che aveva scritto all'STP per chiedere che, almeno gli autobus di linea, potessero rallentare in quel tratto di strada lungo circa 5 chilometri. Il Direttore di esercizio dell'STP, l'ing. Francesco Lucibello, non solo ha accolto la segnalazione, ma si è fatto carico di far da tramite con gli autisti dell'azienda tranese al fine di far loro «adottare alla guida un comportamento che rispetti in modo rigoroso quanto previsto dal Codice della Strada».
Un buonissimo segnale che va nella direzione auspicata da tanti: creare condizioni di massima sicurezza. Stringere i tempi burocratici ed aumentare i controlli fino alla chiusura del cantiere sarebbe importantissimo. L'illuminazione è quasi pronta del tutto (mancava una centralina), ma c'è una condizione essenziale che non riguarda Codici o amministratori e che concerne invece il buon senso: su quella strada, ormai urbana a tutti gli effetti da anni, non da oggi, bisogna procedere a 50 chilometri orari. Punto. Mezzi pubblici e soprattutto privati.
Presto vi aggiorneremo sull'evoluzione della vicenda.
La ciclovia per Santo Spirito, i cui lavori sono iniziati a fine dello scorso anno, continua a far discutere non solo a Giovinazzo, ma anche nel vicino quartiere di Santo Spirito. Già un articolo del collega Mino Ciocia, apparso la scorsa settimana sulla Gazzetta del Mezzogiorno, aveva cercato di far luce sulla vicenda, dando voce ai due fronti.
Facendo una sorta di riepilogo della situazione, è opportuno ricordare come l'opera sia da tempo quasi completa. Quel "quasi" fa tutta la differenza. Manca, infatti, il cordolo per oltre un chilometro, perché l'Autorità di bacino non ha dato l'autorizzazione a costruirlo. Il Comune di Giovinazzo non ha mollato la presa e conscio dei problemi che potrebbero sorgere, grazie all'impegno dell'Ufficio Tecnico sta cercando di trovare una soluzione proprio con l'Ente preposto.
A confermarlo sabato scorso il Sindaco, Tommaso Depalma, che in esclusiva ci ha detto: «Stiamo lavorando in due direzioni: da una parte ci sarà la valutazione di quanto c'è da fare e così potremo considerare la spesa per quel cordolo, a nostro avviso assolutamente necessario. Dall'altra - ha sottolineato - siamo in costante contatto con l'STP, l'azienda dei trasporti extraurbani. Ripristineremo tutte le fermate soppresse, garantendo il servizio ai nostri concittadini. E sui tempi - ha concluso - sono ottimista». Non ci ha detto nulla su una data, ma vuol chiudere prima dell'arrivo dell'estate. Una ciclovia, quella per Santo Spirito, già frequentatissima, soprattutto nei fine settimana, da ciclisti ed amanti del footing.
Una esigenza, quella espressa dal primo cittadino, condivisa da tanti abitanti dei residence che si affacciano sull'arteria, poiché i mezzi, anche pesanti, spesso non rispettano i limiti di velocità, creando non pochi pericoli visto un restringimento drastico della vecchia carreggiata. Sono stati ben sei i sinistri verificatisi, un paio solo piuttosto seri ma non gravi, quasi sempre frutto di imperizia. Ma sta di fatto che i cittadini si stanno muovendo per far fronte comune: ci vuole maggiore sicurezza. L'idea dell'Amministrazione di installare dei dissuasori di velocità in alcuni tratti non ha ancora sortito grandi effetti.
Ci è giunta in redazione, a tal proposito, la segnalazione di un lettore che aveva scritto all'STP per chiedere che, almeno gli autobus di linea, potessero rallentare in quel tratto di strada lungo circa 5 chilometri. Il Direttore di esercizio dell'STP, l'ing. Francesco Lucibello, non solo ha accolto la segnalazione, ma si è fatto carico di far da tramite con gli autisti dell'azienda tranese al fine di far loro «adottare alla guida un comportamento che rispetti in modo rigoroso quanto previsto dal Codice della Strada».
Un buonissimo segnale che va nella direzione auspicata da tanti: creare condizioni di massima sicurezza. Stringere i tempi burocratici ed aumentare i controlli fino alla chiusura del cantiere sarebbe importantissimo. L'illuminazione è quasi pronta del tutto (mancava una centralina), ma c'è una condizione essenziale che non riguarda Codici o amministratori e che concerne invece il buon senso: su quella strada, ormai urbana a tutti gli effetti da anni, non da oggi, bisogna procedere a 50 chilometri orari. Punto. Mezzi pubblici e soprattutto privati.
Presto vi aggiorneremo sull'evoluzione della vicenda.