Territorio
Ciclo rifiuti e nuove discariche: è emergenza
Confermati i 28 siti. Tra quindici giorni l'elenco sarà più ristretto
Giovinazzo - venerdì 23 gennaio 2015
14.37
Dopo giorni di polemiche a distanza tra Nichi Vendola e il fronte dei sindaci, sul piano regionale dei rifiuti, il governatore pugliese ha incontrato Antonio Decaro, giunto in rappresentanza dei 41 comuni della provincia di Bari.
Il tema è quello dell'emergenza rifiuti all'indomani della chiusura della discarica di Giovinazzo e del sequestro penale di quella di Trani. Una situazione che rischia di strozzare la raccolta della spazzatura e di far lievitare i costi per lo smaltimento in altri siti. Di qui la necessità di procedere congiuntamente all'individuazione di una soluzione permanente per il recapito finale dei rifiuti da inserire nell'apposito Piano regionale al fine di dare risposte concrete alle problematiche derivate dall'inattività delle discariche individuate per servire tutti i 41 comuni dell'area di Bari. Sono 28 i siti individuati nella provincia barese dove dare risposte a lungo termine sul conferimento dei rifiuti. Tra quindici giorni l'elenco sarà più ristretto ma, in ogni caso, per la realizzazione di una nuova discarica servirebbero almeno 2 anni tra autorizzazioni e progetti.
«L'emergenza - ha spiegato il sindaco Decaro - la possiamo scongiurare solo impegnandoci a separare correttamente la spazzatura che produciamo e a rispettare i divieti e gli orari di conferimento». Proprio nelle scorse ore lo stesso Decaro ha chiesto ai primi cittadini della provincia di emanare apposite ordinanze sindacali che vietano il conferimento dei rifiuti indifferenziati nei cassonetti durante la domenica e i giorni festivi. Una misura che potrebbe scongiurare il rischio di strade trasformate in pattumiere a cielo aperto. L'unico effetto è l'aumento, anche a Giovinazzo, dei costi di smaltimento considerato che i rifiuti finiscono adesso nelle discariche private del tarantino con una serie di costi aggiuntivi che a lungo termine potrebbero poi essere scaricati a fine anno sulla Tari, la tassa sui rifiuti, dei cittadini.
Il tributo, infatti, deve coprire integralmente, per legge, il costo del servizio.
Il tema è quello dell'emergenza rifiuti all'indomani della chiusura della discarica di Giovinazzo e del sequestro penale di quella di Trani. Una situazione che rischia di strozzare la raccolta della spazzatura e di far lievitare i costi per lo smaltimento in altri siti. Di qui la necessità di procedere congiuntamente all'individuazione di una soluzione permanente per il recapito finale dei rifiuti da inserire nell'apposito Piano regionale al fine di dare risposte concrete alle problematiche derivate dall'inattività delle discariche individuate per servire tutti i 41 comuni dell'area di Bari. Sono 28 i siti individuati nella provincia barese dove dare risposte a lungo termine sul conferimento dei rifiuti. Tra quindici giorni l'elenco sarà più ristretto ma, in ogni caso, per la realizzazione di una nuova discarica servirebbero almeno 2 anni tra autorizzazioni e progetti.
«L'emergenza - ha spiegato il sindaco Decaro - la possiamo scongiurare solo impegnandoci a separare correttamente la spazzatura che produciamo e a rispettare i divieti e gli orari di conferimento». Proprio nelle scorse ore lo stesso Decaro ha chiesto ai primi cittadini della provincia di emanare apposite ordinanze sindacali che vietano il conferimento dei rifiuti indifferenziati nei cassonetti durante la domenica e i giorni festivi. Una misura che potrebbe scongiurare il rischio di strade trasformate in pattumiere a cielo aperto. L'unico effetto è l'aumento, anche a Giovinazzo, dei costi di smaltimento considerato che i rifiuti finiscono adesso nelle discariche private del tarantino con una serie di costi aggiuntivi che a lungo termine potrebbero poi essere scaricati a fine anno sulla Tari, la tassa sui rifiuti, dei cittadini.
Il tributo, infatti, deve coprire integralmente, per legge, il costo del servizio.