Territorio
Chiusa la discarica di Giovinazzo, aumenterà la Tari?
L’assessore regionale Nicastro smorza le polemiche: «Al lavoro per soluzione che non aggravi i costi»
Giovinazzo - venerdì 16 gennaio 2015
15.01
Il sequestro della discarica di Trani ha mandato in emergenza rifiuti l'intera provincia di Bari. Da lunedì è infatti chiusa anche la discarica di Giovinazzo, l'altra che serviva la zona, e che nell'ultimo periodo ha dovuto ospitare pure i rifiuti dei comuni della Murgia, anch'essi in emergenza dopo il sequestro e la chiusura della discarica di Conversano.
«Il sequestro di ieri sull'impianto di Trani - spiega in una nota l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente, Lorenzo Nicastro - non altera il quadro dei flussi di rifiuti all'interno dell'Oga di Bari, dal momento che, come è noto, nell'impianto già dal 4 settembre scorso, a seguito del provvedimento di sospensione dell'autorizzazione all'esercizio, erano sospesi i conferimenti. Diversa è la vicenda dell'esaurimento dell'impianto di Giovinazzo: rispetto a questo, tuttavia, sappiamo che l'Oga di Bari, quale organo deputato alla definizione dei flussi all'interno del territorio di competenza, sta già lavorando a una ipotesi di sito alternativo nel tentativo di arginare qualunque difficoltà e, contemporaneamente, di calmierare il rischio dell'aumento dei costi di conferimento».
Intanto, ad oggi, non ci sono più impianti pubblici dove portare i rifiuti e per quanto la differenziata possa aumentare comunque gli Enti pubblici avranno bisogno dei privati. E andranno incontro a un salasso. «Esistono 28 siti all'interno della provincia di Bari su cui, in caso di necessità, è possibile contare per definire i flussi e limitare al massimo i disagi, così come esistono - prosegue l'assessore regionale - vari strumenti normativi per inquadrare le modalità di utilizzo di questi siti in caso di pubblica necessità. Siamo convinti che il presidente dell'Oga farà, come ha già ampiamente dimostrato, tutto quello che è in suo potere per risolvere la questione e, aggiungo, voglio che sappia che da parte della Regione Puglia avrà tutto il supporto necessario».
«Il sequestro di ieri sull'impianto di Trani - spiega in una nota l'assessore regionale alla Qualità dell'Ambiente, Lorenzo Nicastro - non altera il quadro dei flussi di rifiuti all'interno dell'Oga di Bari, dal momento che, come è noto, nell'impianto già dal 4 settembre scorso, a seguito del provvedimento di sospensione dell'autorizzazione all'esercizio, erano sospesi i conferimenti. Diversa è la vicenda dell'esaurimento dell'impianto di Giovinazzo: rispetto a questo, tuttavia, sappiamo che l'Oga di Bari, quale organo deputato alla definizione dei flussi all'interno del territorio di competenza, sta già lavorando a una ipotesi di sito alternativo nel tentativo di arginare qualunque difficoltà e, contemporaneamente, di calmierare il rischio dell'aumento dei costi di conferimento».
Intanto, ad oggi, non ci sono più impianti pubblici dove portare i rifiuti e per quanto la differenziata possa aumentare comunque gli Enti pubblici avranno bisogno dei privati. E andranno incontro a un salasso. «Esistono 28 siti all'interno della provincia di Bari su cui, in caso di necessità, è possibile contare per definire i flussi e limitare al massimo i disagi, così come esistono - prosegue l'assessore regionale - vari strumenti normativi per inquadrare le modalità di utilizzo di questi siti in caso di pubblica necessità. Siamo convinti che il presidente dell'Oga farà, come ha già ampiamente dimostrato, tutto quello che è in suo potere per risolvere la questione e, aggiungo, voglio che sappia che da parte della Regione Puglia avrà tutto il supporto necessario».