Politica
Centro Comunale di Raccolta, «Amministrazione e consigliere Bonvino rimandati a settembre»
PrimaVera Alternativa risponde ad una nota dell'esponente di maggioranza
Giovinazzo - venerdì 26 agosto 2016
Centro Comunale di Raccolta. È questo uno degli argomenti più "caldi" del dibattito politico giovinazzese in queste ultime settimane.
Da una parte PrimaVera Alternativa, che aveva presentato anche una interrogazione in Consiglio Comunale, dall'altra la maggioranza che sostiene le sue ragioni per il ritardo nell'allestimento. E così, qualche giorno fa, il consigliere comunale Filippo Bonvino aveva inteso inviarci una nota in cui rispondeva a PVA e chiariva la sua posizione sull'argomento, non senza qualche critica all'operato della maggioranza di cui egli stesso fa parte. Il suo obiettivo era quello di sensibilizzare la popolazione sull'impegno civico che ciascun cittadino dovrebbe metterci nel tenere pulita Giovinazzo, prima ancora di parlare di strutture e servizi.
Oggetto quindi della risposta del gruppo del presidente Girolamo Capurso le considerazioni dello stesso Bonvino sull'appalto relativo al Ccr. «In via preliminare - scrivono -, ci fa piacere che il consigliere Bonvino, dopo l'interrogazione popolare presentata da PrimaVera Alternativa, abbia deciso, per usare le sue parole, di "studiare questo appalto"».
«Tuttavia, non possiamo esimerci dal rilevare che la sua attività di studio, pur sempre lodevole, sia quantomeno tardiva, specie in considerazione del ruolo di consigliere comunale da lui rivestito. Ed infatti, il bando di gara, il capitolato speciale d'appalto, il disciplinare di gara, il DUVRI e i disciplinari tecnici prestazionali dei rispettivi Comuni facenti parte dell'ARO BA/2, contenenti le clausole essenziali del contratto da appaltare risultano essere stati approvati quasi un anno fa (Determina del Responsabile Unico del Procedimento n.882/2014 del 20/10/2015). Sarà forse la incompleta e tardiva attività di studio condotta che avrà fatto incorrere il consigliere in alcune evidenti imprecisioni, che PrimaVera Alternativa ha il dovere di emendare, al fine di informare compiutamente la cittadinanza».
La missiva continua con la spiegazione del disappunto dei componenti di PVA: «Se solo il consigliere Bonvino - si legge - avesse avuto il tempo ed il modo di leggere il disciplinare tecnico avrebbe appreso che:
- il costo mensile per la gestione del Centro Comunale di Raccolta, pari ad euro 2.935,11, oltre IVA, è già ricompreso nel canone che il Comune di Giovinazzo è contrattualmente tenuto a corrispondere all'Impresa aggiudicataria;
- il comune di Giovinazzo è proprietario di 22 mezzi dati in comodato d'uso all'impresa aggiudicataria, compresi 2 microcompattatori nuovi di zecca acquistati con fondi FESR e i costi di gestione e manutenzione dei mezzi sono previsti nel canone d'appalto. Consegue che la maggiorazione del costo annuale del nuovo contratto di igiene urbana di circa 700.000,00 Euro, pari a circa il 35%, rispetto al vecchio contratto intercorso con Daneco, non è dovuta solo ai mezzi utilizzati, ma alla diversità del servizio offerto».
La nota si chiude infine con una considerazione: «Insomma, anche in considerazione della approssimativa conoscenza del servizio palesata dal consigliere Bonvino, la prospettiva che Giovinazzo ed i suoi cittadini, dopo il triste primato per la TARI più alta tra i comuni dell'area metropolitana, si veda attribuire anche la prima posizione quale Comune meno virtuoso dell'intero ARO, inizia a farsi sempre più concreta, nonostante l'impegno, la buona volontà e il senso civico dei cittadini giovinazzesi».
Al consigliere lo spazio per eventuali controrepliche.
Da una parte PrimaVera Alternativa, che aveva presentato anche una interrogazione in Consiglio Comunale, dall'altra la maggioranza che sostiene le sue ragioni per il ritardo nell'allestimento. E così, qualche giorno fa, il consigliere comunale Filippo Bonvino aveva inteso inviarci una nota in cui rispondeva a PVA e chiariva la sua posizione sull'argomento, non senza qualche critica all'operato della maggioranza di cui egli stesso fa parte. Il suo obiettivo era quello di sensibilizzare la popolazione sull'impegno civico che ciascun cittadino dovrebbe metterci nel tenere pulita Giovinazzo, prima ancora di parlare di strutture e servizi.
Oggetto quindi della risposta del gruppo del presidente Girolamo Capurso le considerazioni dello stesso Bonvino sull'appalto relativo al Ccr. «In via preliminare - scrivono -, ci fa piacere che il consigliere Bonvino, dopo l'interrogazione popolare presentata da PrimaVera Alternativa, abbia deciso, per usare le sue parole, di "studiare questo appalto"».
«Tuttavia, non possiamo esimerci dal rilevare che la sua attività di studio, pur sempre lodevole, sia quantomeno tardiva, specie in considerazione del ruolo di consigliere comunale da lui rivestito. Ed infatti, il bando di gara, il capitolato speciale d'appalto, il disciplinare di gara, il DUVRI e i disciplinari tecnici prestazionali dei rispettivi Comuni facenti parte dell'ARO BA/2, contenenti le clausole essenziali del contratto da appaltare risultano essere stati approvati quasi un anno fa (Determina del Responsabile Unico del Procedimento n.882/2014 del 20/10/2015). Sarà forse la incompleta e tardiva attività di studio condotta che avrà fatto incorrere il consigliere in alcune evidenti imprecisioni, che PrimaVera Alternativa ha il dovere di emendare, al fine di informare compiutamente la cittadinanza».
La missiva continua con la spiegazione del disappunto dei componenti di PVA: «Se solo il consigliere Bonvino - si legge - avesse avuto il tempo ed il modo di leggere il disciplinare tecnico avrebbe appreso che:
- il costo mensile per la gestione del Centro Comunale di Raccolta, pari ad euro 2.935,11, oltre IVA, è già ricompreso nel canone che il Comune di Giovinazzo è contrattualmente tenuto a corrispondere all'Impresa aggiudicataria;
- il comune di Giovinazzo è proprietario di 22 mezzi dati in comodato d'uso all'impresa aggiudicataria, compresi 2 microcompattatori nuovi di zecca acquistati con fondi FESR e i costi di gestione e manutenzione dei mezzi sono previsti nel canone d'appalto. Consegue che la maggiorazione del costo annuale del nuovo contratto di igiene urbana di circa 700.000,00 Euro, pari a circa il 35%, rispetto al vecchio contratto intercorso con Daneco, non è dovuta solo ai mezzi utilizzati, ma alla diversità del servizio offerto».
La nota si chiude infine con una considerazione: «Insomma, anche in considerazione della approssimativa conoscenza del servizio palesata dal consigliere Bonvino, la prospettiva che Giovinazzo ed i suoi cittadini, dopo il triste primato per la TARI più alta tra i comuni dell'area metropolitana, si veda attribuire anche la prima posizione quale Comune meno virtuoso dell'intero ARO, inizia a farsi sempre più concreta, nonostante l'impegno, la buona volontà e il senso civico dei cittadini giovinazzesi».
Al consigliere lo spazio per eventuali controrepliche.