Attualità
C'è una barca in piazza. Ma sono le aziende che hanno "adottato" le rotatorie
Sette imprenditori pronti a farsi carico della loro manutenzione in cambio di pubblicità gratuita
Giovinazzo - venerdì 19 gennaio 2018
13.21
Ha attirato l'attenzione di automobilisti, passanti e semplici curiosi. Da questa mattina, sulla rotatoria posta all'incrocio tra piazza Vittorio Emanuele II e via Agostino Gioia c'è una barca. Una vera barca.
L'installazione (ancora in via di completamento) è frutto dell'accordo tra il Comune di Giovinazzo e sette imprenditori locali che si occuperanno della manutenzione delle tre rotatorie realizzate dall'Amministrazione comunale in piazza la scorsa primavera. La pratica è assai diffusa in tutta Italia, ormai, con il Comune che si impegna a non far pagare la tassa di affissione per la pubblicità e le aziende che si fanno carico della manutenzione ordinaria delle rotatorie.
A Giovinazzo, aveva fatto da apripista Marco Bonserio, imprenditore del rione Immacolata che aveva "adottato" quelle di via Molfetta e del piazzale antistante la stazione ferroviaria.
Questa volta si è pensato a qualcosa di differente, ad una vera e propria installazione che richiamasse il mare, elemento costitutivo dell'identità giovinazzese. Sulle altre rotatorie verranno poste piante, poiché è risultato impossibile piantarvici ulivi, altro simbolo della nostra terra, per evidenti ragioni di sicurezza e di possibile intralcio al traffico.
L'idea era partita da Michele Defronzo di Angeli s.r.l., accompagnato quasi subito da Depergola Fotografia, dall'Azienda Agricola Depalo e dal Sunset Caffè di Vincenzo Giordano. Poi hanno sposato la causa anche l'azienda Tedesco Pietre, la pizzeria Matthew's Pizza di via Molfetta ed infine VF Elettronica.
Il progetto di installare la barca, ci fanno sapere gli imprenditori e gli esercenti, è stato approvato dal Comune stesso.
Sui social sono già arrivate le foto e, come spesso accade a Giovinazzo, ci si sta dividendo tra i favorevoli ed i contrari, tra chi ironizza e chi incoraggia ad andare avanti, tra chi ha sempre avversato la nascita delle rotatorie stesse e chi invece ne apprezza la funzione.
Un aspetto è tuttavia positivo: le aziende stanno seguendo l'esempio di Bonserio e stanno assumendosi la responsabilità di tutelare un bene pubblico e l'arredo urbano, in cambio di pubblicità. Un bel modo di pensare a fare impresa, indipendentemente dal giudizio che ciascun cittadino possa legittimamente farsi su installazioni e rotatorie.
L'installazione (ancora in via di completamento) è frutto dell'accordo tra il Comune di Giovinazzo e sette imprenditori locali che si occuperanno della manutenzione delle tre rotatorie realizzate dall'Amministrazione comunale in piazza la scorsa primavera. La pratica è assai diffusa in tutta Italia, ormai, con il Comune che si impegna a non far pagare la tassa di affissione per la pubblicità e le aziende che si fanno carico della manutenzione ordinaria delle rotatorie.
A Giovinazzo, aveva fatto da apripista Marco Bonserio, imprenditore del rione Immacolata che aveva "adottato" quelle di via Molfetta e del piazzale antistante la stazione ferroviaria.
Questa volta si è pensato a qualcosa di differente, ad una vera e propria installazione che richiamasse il mare, elemento costitutivo dell'identità giovinazzese. Sulle altre rotatorie verranno poste piante, poiché è risultato impossibile piantarvici ulivi, altro simbolo della nostra terra, per evidenti ragioni di sicurezza e di possibile intralcio al traffico.
L'idea era partita da Michele Defronzo di Angeli s.r.l., accompagnato quasi subito da Depergola Fotografia, dall'Azienda Agricola Depalo e dal Sunset Caffè di Vincenzo Giordano. Poi hanno sposato la causa anche l'azienda Tedesco Pietre, la pizzeria Matthew's Pizza di via Molfetta ed infine VF Elettronica.
Il progetto di installare la barca, ci fanno sapere gli imprenditori e gli esercenti, è stato approvato dal Comune stesso.
Sui social sono già arrivate le foto e, come spesso accade a Giovinazzo, ci si sta dividendo tra i favorevoli ed i contrari, tra chi ironizza e chi incoraggia ad andare avanti, tra chi ha sempre avversato la nascita delle rotatorie stesse e chi invece ne apprezza la funzione.
Un aspetto è tuttavia positivo: le aziende stanno seguendo l'esempio di Bonserio e stanno assumendosi la responsabilità di tutelare un bene pubblico e l'arredo urbano, in cambio di pubblicità. Un bel modo di pensare a fare impresa, indipendentemente dal giudizio che ciascun cittadino possa legittimamente farsi su installazioni e rotatorie.