Vita di città
"Boys of Costantinopoli", quando la musica è uno stile di vita
Una bottega del borgo antico ritrovo abituale per amici che sono già nelle storia della comunità giovinazzese
Giovinazzo - mercoledì 17 ottobre 2018
Durante una delle tante passeggiate nel centro storico di Giovinazzo,nel tardo pomeriggio di lunedì 15 ottobre, passando per piazza Costantinopoli, avvolta in un silenzio particolarissimo, abbiamo avuto il piacere di ri-ascoltare i "Boys of Costantinopoli".
Da anni impazzano sui social perché la loro musica è un motivo di attrazione per chiunque transiti in quella piazza. Si tratta di un gruppo di amici che s'incontra da tanto tempo nella bottega artigiana di Vincenzo Caccavo, un tempo impiegato nella scuola, oggi in pensione, talentuoso chitarrista che ha collaborato con il pianista jazz Peppino Mitolo, suonando con lui in svariate situazioni live tutte molto apprezzate (a breve è in programma un concerto n.d.r).
E c'è anche un simpatico nonnino Minguccio Depalo, che ha lavorato quarant'anni, si può dire una vita, nelle Acciaierie e Ferriere Pugliesi, appassionato cantante, ma anche barzellettiere, capace di raccontare storie della tradizione dialettale sia pugliese sia napoletana, un portento con i suoi novant'anni intrisi di ricordi e di esperienza. Con loro Nino Leali, docente di Educazione Fisica oltre che appassionato chitarrista. Ai tre si aggiungono, senza darsi un appuntamento preciso, ci ha detto lo stesso Vincenzo Caccavo, ma passando di lì per un saluto, altri amici uniti dalla passione per il canto e la musica, oltre che musicisti professionisti, i quali si dilettano con i "Boys". E così la formazione si allarga spesso, divenendo d'emblée una jam session.
Quando è a Giovinazzo, per esempio, si unisce a loro Eric Forsmark, urbanista, fotografo professionista svedese, chitarrista di talento, che ama trascorrere tempo libero dai suoi amici in piazza Costantinopoli, in quel borgo antico che ha scelto come casa tanti anni fa.
Ed in quella bottega, a due passi dalla splendida statua di San Michele che domina sul suggestivo scenario delle viuzze che si aprono nel centro storico, lunedì scorso abbiamo avuto un incontro casuale che ci ha davvero ed ancora una volta emozionato.
Lo scenario provate ad immaginarlo: si tratta di una bottega di arte pittorica, di arte sacra, di libri e di spartiti, di tante cose che sanno di vissuto, in cui l'atmosfera è deliziosa ed il tempo pare si sia fermato. I virtuosismi delle chitarre classiche di Nino Leali e Vincenzo Caccavo hanno creato con maestria e un pizzico di simpatia un momento di pausa, in cui staccare la spina da una giornata frenetica a ritmo di swing, di standard jazz, e di pezzi intramontabili tra cui "Caravan", "All of me", "East of the sun", "Via con me". Poi sono arrivate le sonorità gitane di "Cumanà", con Minguccio lì a tenere il ritmo con le mani e dopo a cantare per noi un classico napoletano del 1958: "O' Cantastorie". L'atmosfera si è così fatta suadente, fermando di fatto le lancette del nostro orologio.
E pensare che nel 2006, in un pomeriggio in cui la pace ed il silenzio dominavano su tutto (un po' come accaduto lunedì scorso, ndr), passeggiava nel centro storico della nostra bella Giovinazzo il M° Riccardo Muti accompagnato da un suo amico. Il direttore d'orchestra sentì una bella musica arrivare da quella bottega, si guardò intorno ed andò a cercare da dove provenisse.
E fu quella l'occasione in cui conobbe Vincenzo Caccavo e suo cugino Michele Martini, che suonavano e che restarono onorati dall'attenzione che il Maestro dedicò loro fermandosi per ascoltarli in una amichevole esibizione. Riccardo Muti si complimentò e scrisse una dedica con autografo su uno degli spartiti. E quel ricordo, per Vincenzo Caccavo, è racchiuso ancora in una grande indimenticabile emozione.
Un'emozione quasi pari a quella che lui e gli altri "Boys" donano a chiunque si avvicini all'origine di quei suoni, a quella "bottega della musica", a quei pochi metri quadri in cui il tempo rallenta e che piace tanto ai giovinazzesi ed ai turisti di ogni parte del mondo che hanno la fortuna di imbattersi in essa.
Da anni impazzano sui social perché la loro musica è un motivo di attrazione per chiunque transiti in quella piazza. Si tratta di un gruppo di amici che s'incontra da tanto tempo nella bottega artigiana di Vincenzo Caccavo, un tempo impiegato nella scuola, oggi in pensione, talentuoso chitarrista che ha collaborato con il pianista jazz Peppino Mitolo, suonando con lui in svariate situazioni live tutte molto apprezzate (a breve è in programma un concerto n.d.r).
E c'è anche un simpatico nonnino Minguccio Depalo, che ha lavorato quarant'anni, si può dire una vita, nelle Acciaierie e Ferriere Pugliesi, appassionato cantante, ma anche barzellettiere, capace di raccontare storie della tradizione dialettale sia pugliese sia napoletana, un portento con i suoi novant'anni intrisi di ricordi e di esperienza. Con loro Nino Leali, docente di Educazione Fisica oltre che appassionato chitarrista. Ai tre si aggiungono, senza darsi un appuntamento preciso, ci ha detto lo stesso Vincenzo Caccavo, ma passando di lì per un saluto, altri amici uniti dalla passione per il canto e la musica, oltre che musicisti professionisti, i quali si dilettano con i "Boys". E così la formazione si allarga spesso, divenendo d'emblée una jam session.
Quando è a Giovinazzo, per esempio, si unisce a loro Eric Forsmark, urbanista, fotografo professionista svedese, chitarrista di talento, che ama trascorrere tempo libero dai suoi amici in piazza Costantinopoli, in quel borgo antico che ha scelto come casa tanti anni fa.
Ed in quella bottega, a due passi dalla splendida statua di San Michele che domina sul suggestivo scenario delle viuzze che si aprono nel centro storico, lunedì scorso abbiamo avuto un incontro casuale che ci ha davvero ed ancora una volta emozionato.
Lo scenario provate ad immaginarlo: si tratta di una bottega di arte pittorica, di arte sacra, di libri e di spartiti, di tante cose che sanno di vissuto, in cui l'atmosfera è deliziosa ed il tempo pare si sia fermato. I virtuosismi delle chitarre classiche di Nino Leali e Vincenzo Caccavo hanno creato con maestria e un pizzico di simpatia un momento di pausa, in cui staccare la spina da una giornata frenetica a ritmo di swing, di standard jazz, e di pezzi intramontabili tra cui "Caravan", "All of me", "East of the sun", "Via con me". Poi sono arrivate le sonorità gitane di "Cumanà", con Minguccio lì a tenere il ritmo con le mani e dopo a cantare per noi un classico napoletano del 1958: "O' Cantastorie". L'atmosfera si è così fatta suadente, fermando di fatto le lancette del nostro orologio.
E pensare che nel 2006, in un pomeriggio in cui la pace ed il silenzio dominavano su tutto (un po' come accaduto lunedì scorso, ndr), passeggiava nel centro storico della nostra bella Giovinazzo il M° Riccardo Muti accompagnato da un suo amico. Il direttore d'orchestra sentì una bella musica arrivare da quella bottega, si guardò intorno ed andò a cercare da dove provenisse.
E fu quella l'occasione in cui conobbe Vincenzo Caccavo e suo cugino Michele Martini, che suonavano e che restarono onorati dall'attenzione che il Maestro dedicò loro fermandosi per ascoltarli in una amichevole esibizione. Riccardo Muti si complimentò e scrisse una dedica con autografo su uno degli spartiti. E quel ricordo, per Vincenzo Caccavo, è racchiuso ancora in una grande indimenticabile emozione.
Un'emozione quasi pari a quella che lui e gli altri "Boys" donano a chiunque si avvicini all'origine di quei suoni, a quella "bottega della musica", a quei pochi metri quadri in cui il tempo rallenta e che piace tanto ai giovinazzesi ed ai turisti di ogni parte del mondo che hanno la fortuna di imbattersi in essa.