Cronaca
Boato nella notte. Assalto al bancomat del Monte dei Paschi di Siena
Alle ore 03.30 un'esplosione innescata da un ordigno ha divelto lo sportello automatico. Ladri in fuga con 20mila euro
Giovinazzo - lunedì 22 luglio 2024
10.03
Erano circa le ore 03.30 di oggi quando un boato ha squarciato il velo di una notte che i residenti giovinazzesi, in modo particolare fra il centro, il borgo antico e la litoranea di Levante non dimenticheranno facilmente. Il bancomat dell'istituto bancario Monte dei Paschi di Siena è stato sventrato e il colpo è andato a segno.
La deflagrazione è stata così forte, udita da molte persone, da devastare lo sportello automatico di via Papa Giovanni XXIII. «Ho sentito un forte botto, il rumore era quello di un'esplosione - ha raccontato un testimone -. Poi, dopo pochi minuti, è venuta fuori un'enorme colonna di fumo denso di colore grigio». L'onda d'urto ha danneggiato l'ufficio retrostante. E anche questa volta i malviventi hanno impiegato la tecnica della "marmotta", la stessa adottata più di recente in altri raid.
La marmotta esplosiva è un ordigno improvvisato, di solito un tubo con un terminale sul quale viene collocata la polvere pirica, che viene infilato nella fessura del bancomat, facendolo così saltare in aria. La dinamica è sempre la stessa: i ladri - «forse tre persone» - sono arrivati a bordo di una Seat Cupra nera. Poi, una volta sul marciapiede, hanno scardinato lo sportello automatico e via con la cassetta blindata che conteneva il denaro: all'interno un bottino pari a circa 20mila euro.
Soltanto in quel momento è scattato l'allarme, ma i ladri erano già in fuga. Tutto questo, infatti, è avvenuto in un tempo record. Il che lascia intendere con quanta meticolosità sia stata pianificata l'azione criminale. L'istituto bancario si trova nei pressi di due delle delle strade principali della città, via Bari e via Bitonto, da cui si esce fuori, fino alla strada statale 16 bis. Ed stata quella, probabilmente, la via di fuga. Sul posto, per i rilievi, sono piombati i Carabinieri della locale Stazione.
Con i colleghi della Compagnia di Molfetta, al sorgere del sole, sono arrivati pure gli uomini della Sezione Investigazioni Scientifiche, di stanza a Bari, per cercare di accertare cos'abbia provocato il tremendo boato, udito con nitidezza in tutta la zona. Le indagini sono in mano ai militari, i quali stanno vagliando i vari filmati dei sistemi di videosorveglianza privata della banca e delle vie limitrofe a caccia di dettagli utili ad una inchiesta che si sta allargando di settimana in settimana.
Non si contano più i raid analoghi avvenuti a cavallo fra fra l'area metropolitana di Bari e la sesta provincia pugliese: il penultimo assalto si è registrato ieri notte, fra le ore 04.30 e le ore 04.45, ad Altamura, dove il colpo è stato messo a segno ai danni dell'istituto Unicredit di via Bari. E la banda, forse, è sempre la stessa.
La deflagrazione è stata così forte, udita da molte persone, da devastare lo sportello automatico di via Papa Giovanni XXIII. «Ho sentito un forte botto, il rumore era quello di un'esplosione - ha raccontato un testimone -. Poi, dopo pochi minuti, è venuta fuori un'enorme colonna di fumo denso di colore grigio». L'onda d'urto ha danneggiato l'ufficio retrostante. E anche questa volta i malviventi hanno impiegato la tecnica della "marmotta", la stessa adottata più di recente in altri raid.
La marmotta esplosiva è un ordigno improvvisato, di solito un tubo con un terminale sul quale viene collocata la polvere pirica, che viene infilato nella fessura del bancomat, facendolo così saltare in aria. La dinamica è sempre la stessa: i ladri - «forse tre persone» - sono arrivati a bordo di una Seat Cupra nera. Poi, una volta sul marciapiede, hanno scardinato lo sportello automatico e via con la cassetta blindata che conteneva il denaro: all'interno un bottino pari a circa 20mila euro.
Soltanto in quel momento è scattato l'allarme, ma i ladri erano già in fuga. Tutto questo, infatti, è avvenuto in un tempo record. Il che lascia intendere con quanta meticolosità sia stata pianificata l'azione criminale. L'istituto bancario si trova nei pressi di due delle delle strade principali della città, via Bari e via Bitonto, da cui si esce fuori, fino alla strada statale 16 bis. Ed stata quella, probabilmente, la via di fuga. Sul posto, per i rilievi, sono piombati i Carabinieri della locale Stazione.
Con i colleghi della Compagnia di Molfetta, al sorgere del sole, sono arrivati pure gli uomini della Sezione Investigazioni Scientifiche, di stanza a Bari, per cercare di accertare cos'abbia provocato il tremendo boato, udito con nitidezza in tutta la zona. Le indagini sono in mano ai militari, i quali stanno vagliando i vari filmati dei sistemi di videosorveglianza privata della banca e delle vie limitrofe a caccia di dettagli utili ad una inchiesta che si sta allargando di settimana in settimana.
Non si contano più i raid analoghi avvenuti a cavallo fra fra l'area metropolitana di Bari e la sesta provincia pugliese: il penultimo assalto si è registrato ieri notte, fra le ore 04.30 e le ore 04.45, ad Altamura, dove il colpo è stato messo a segno ai danni dell'istituto Unicredit di via Bari. E la banda, forse, è sempre la stessa.