Attualità
Bandiera ucraina su Palazzo di Città
Sollecito: «Pace unica via»
Giovinazzo - venerdì 24 febbraio 2023
15.52
«Ad un anno dall'invasione russa esprimiamo la nostra solidarietà al popolo ucraino. Auspichiamo una risoluzione diplomatica di questo conflitto con il cessate il fuoco immediato della Russia. Un pensiero, inoltre, a tutti i morti di questa ennesima guerra, un monito affinché sia chiaro che le contese armate provocano solo morte, dolore, disperazione. La Pace è l'unica via».
Con queste parole, comparse anche sui social network, il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, ha voluto ricordare il primo (e speriamo unico) anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina.
Da questa mattina, venerdì 24 febbraio, una grande bandiera ucraina campeggia su Palazzo di Città. Un messaggio chiaro che arriva da tutta l'amministrazione comunale di Giovinazzo e da tutto il fronte delle opposizioni.
Dalla diocesi che fu di don Tonino Bello arriva chiaro alle stanze dei bottoni, anche in Italia, il messaggio: Giovinazzo e la Puglia sono terre di pace, di accoglienza e non accetteranno mai nessuna altra strada che non sia quella di rapidi negoziati per far cessare morti, distruzione e devastazione di un popolo, oltre che di un territorio, prima di riprendere il cammino di interscambi interrotto con i russi, da sempre amici ed innamorati della nostra regione.
Con queste parole, comparse anche sui social network, il sindaco di Giovinazzo, Michele Sollecito, ha voluto ricordare il primo (e speriamo unico) anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina.
Da questa mattina, venerdì 24 febbraio, una grande bandiera ucraina campeggia su Palazzo di Città. Un messaggio chiaro che arriva da tutta l'amministrazione comunale di Giovinazzo e da tutto il fronte delle opposizioni.
Dalla diocesi che fu di don Tonino Bello arriva chiaro alle stanze dei bottoni, anche in Italia, il messaggio: Giovinazzo e la Puglia sono terre di pace, di accoglienza e non accetteranno mai nessuna altra strada che non sia quella di rapidi negoziati per far cessare morti, distruzione e devastazione di un popolo, oltre che di un territorio, prima di riprendere il cammino di interscambi interrotto con i russi, da sempre amici ed innamorati della nostra regione.