Cronaca
Auto a fuoco in due diverse zone di Giovinazzo
Il primo allarme in vico Grossis, poi i Vigili del Fuoco sono intervenuti in via Partigiani Meridionali
Giovinazzo - venerdì 2 febbraio 2018
02.00
A 18 giorni dall'ultimo rogo di auto (avvenuto in via Di Vittorio, nel rione 167), nella tarda serata di ieri altre due vetture (una Subaru Justy ed un'Alfa Romeo 159) sono state incendiate, tra vico Grossis e via Partigiani Meridionali.
Ed almeno uno dei due episodi è certamente doloso: lo hanno confermato i resti di una bottiglia in plastica rinvenuti dai Vigili del Fuoco sulla Subaru Justy data alle fiamme in vico Grossis, il che lascia pensare, sebbene l'ipotesi sia ancora tutta da verificare, che qualcuno possa averla riempita di liquido infiammabile e posizionata nei pressi delle fessure di ventilazione. Il motivo per il quale ignoti abbiano appiccato l'incendio, però, resta un mistero.
In via Partigiani Meridionali, invece, i Vigili del Fuoco non hanno rinvenuto nessun elemento che possa fare propendere per una causa di origine dolosa. I dubbi, però, restano. Ecco perché i Carabinieri della locale Stazione stanno indagando a tutto campo senza tralasciare nulla. D'altronde a Giovinazzo è ancora vivo il ricordo delle 9 auto incendiate in sole 24 ore fra via Redipuglia e via Di Vittorio, soli 18 giorni fa.
Per ciò che riguarda gli ultimi due episodi incendiari verificatisi a Giovinazzo, la prima richiesta di intervento è arrivata alle ore 23.10 per il tentativo d'incendio, subito domato, di una Subaru Justy. Il mezzo era parcheggiato in vico Grossis, una strada poco illuminata, traversa di via XX Settembre. Il tempo di rinvenire, tra il parabrezza anteriore e il cofano, i resti ormai fusi di una bottiglia di plastica, che ai Vigili del Fuoco è giunta una seconda richiesta di intervento.
Le fiamme, infatti, sono divampate dal cofano di un'Alfa Romeo 159 posteggiata in via Partigiani Meridionali, nei pressi della chiesa Immacolata. A cercare di spegnere il rogo, nel disperato tentativo di salvare il mezzo, è stato proprio il proprietario dell'auto a cui si è aggiunto il volontario aiuto del vicinato e di alcuni passanti con alcuni secchi d'acqua. Ma ogni intervento è stato vano. Il rogo ha distrutto la parte anteriore del veicolo.
Immediate le operazioni di spegnimento e le successive ed approfondite verifiche per risalire alle cause dell'incendio, che al momento restano sconosciute. A fuoco spento, il personale del Distaccamento di Molfetta ed i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Molfetta non hanno rinvenuto tracce di liquido infiammabile anche se resta forte il dubbio che entrambi gli incendi siano di origine dolosa.
Tuttavia, il doppio episodio è apparso poco chiaro anche ai militari, i quali stanno indagando a tutto campo. I Carabinieri della locale Stazione, nelle prossime ore, recupereranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza privata presenti in zona per cercare di individuare qualche movimento sospetto.
Ed almeno uno dei due episodi è certamente doloso: lo hanno confermato i resti di una bottiglia in plastica rinvenuti dai Vigili del Fuoco sulla Subaru Justy data alle fiamme in vico Grossis, il che lascia pensare, sebbene l'ipotesi sia ancora tutta da verificare, che qualcuno possa averla riempita di liquido infiammabile e posizionata nei pressi delle fessure di ventilazione. Il motivo per il quale ignoti abbiano appiccato l'incendio, però, resta un mistero.
In via Partigiani Meridionali, invece, i Vigili del Fuoco non hanno rinvenuto nessun elemento che possa fare propendere per una causa di origine dolosa. I dubbi, però, restano. Ecco perché i Carabinieri della locale Stazione stanno indagando a tutto campo senza tralasciare nulla. D'altronde a Giovinazzo è ancora vivo il ricordo delle 9 auto incendiate in sole 24 ore fra via Redipuglia e via Di Vittorio, soli 18 giorni fa.
Per ciò che riguarda gli ultimi due episodi incendiari verificatisi a Giovinazzo, la prima richiesta di intervento è arrivata alle ore 23.10 per il tentativo d'incendio, subito domato, di una Subaru Justy. Il mezzo era parcheggiato in vico Grossis, una strada poco illuminata, traversa di via XX Settembre. Il tempo di rinvenire, tra il parabrezza anteriore e il cofano, i resti ormai fusi di una bottiglia di plastica, che ai Vigili del Fuoco è giunta una seconda richiesta di intervento.
Le fiamme, infatti, sono divampate dal cofano di un'Alfa Romeo 159 posteggiata in via Partigiani Meridionali, nei pressi della chiesa Immacolata. A cercare di spegnere il rogo, nel disperato tentativo di salvare il mezzo, è stato proprio il proprietario dell'auto a cui si è aggiunto il volontario aiuto del vicinato e di alcuni passanti con alcuni secchi d'acqua. Ma ogni intervento è stato vano. Il rogo ha distrutto la parte anteriore del veicolo.
Immediate le operazioni di spegnimento e le successive ed approfondite verifiche per risalire alle cause dell'incendio, che al momento restano sconosciute. A fuoco spento, il personale del Distaccamento di Molfetta ed i Carabinieri dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Molfetta non hanno rinvenuto tracce di liquido infiammabile anche se resta forte il dubbio che entrambi gli incendi siano di origine dolosa.
Tuttavia, il doppio episodio è apparso poco chiaro anche ai militari, i quali stanno indagando a tutto campo. I Carabinieri della locale Stazione, nelle prossime ore, recupereranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza privata presenti in zona per cercare di individuare qualche movimento sospetto.