Cronaca
Attacco alla movida, De Scisciolo: «Le mani dei clan sulla vita notturna»
Quattro episodi negli ultimi 24 giorni fra Bisceglie, Giovinazzo e Molfetta. Per il presidente dell'Antiracket «la situazione è gravissima»
Giovinazzo - lunedì 29 aprile 2024
10.17
Quattro roghi sulla costa a nord di Bari. Altrettanti locali della movida dati alle fiamme. «La situazione è gravissima - le parole di Renato De Scisciolo, presidente dell'Antiracket di Puglia -. I clan vogliono impossessarsi del controllo del buttafuori nei locali», un servizio di vigilanza che fa profitti anche grazie alla criminalità.
Per gli investigatori, i roghi avvenuti negli ultimi ventiquattro giorni da Bisceglie a Giovinazzo passando per Molfetta, a prima vista, hanno tutte le caratteristiche di un messaggio intimidatorio. Non c'è alcun movente, per ora, nessuna richiesta estorsiva di base, né si conoscono motivi di rancore verso proprietari e gestori. Il primo episodio si è registrato a Giovinazzo il 2 aprile, quando un incendio doloso è stato messo a segno ai danni del ristorante e cocktail bar Fronte del Porto.
Le fiamme si sono scatenate poco dopo la mezzanotte impossessandosi della struttura, danneggiando le pareti e i controsoffitti in legno, oltre alle suppellettili. E sempre il 2 aprile, a Giovinazzo, è toccato al Satori Mystical Sensations Land, beach bar e events in località Trincea: in questo caso, però, le fiamme, intorno alle ore 21.00, si sono scatenate da una Bmw Z3. E così, in pochi minuti, il rogo si è impossessato di una parte dell'area esterna, distruggendo alcuni arredi in legno.
Nella notte fra il 9 e il 10 aprile scorsi, invece, è stato il lido e ristorante Tuka Beach, in via Siciliani a Bisceglie, il teatro di un tentativo di danneggiamento della struttura attraverso un incendio doloso: le fiamme, infatti, intorno all'01.00, sono divampate per volere di qualcuno, ma fortunatamente, i danni riportati sono stati limitati. «Grazie alla tempestività siamo riusciti a scongiurare il peggio - hanno scritto i proprietari su Facebook -. Non sarà un gesto vile e codardo a fermarci».
Venerdì, invece, alle ore 22.30 un altro incendio ha colpito l'ennesimo locale della movida, il neonato Sacro, a Molfetta, in località Terza Cala. È qui che qualcuno ha preso di mira un immobile di proprietà del titolare del ristorante Playa del Sol, ma di fatto gestito da terze persone. Il botto sordo di una bottiglia incendiaria lanciata sul bancone presente all'esterno, nel giardino, ha richiamato l'attenzione del proprietario che, con i suoi collaboratori, ha domato il rogo con gli estintori.
Gli interrogativi sono quelli circa il movente e l'autore dei messaggi intimidatori da parte degli investigatori. Certi che, nonostante si tratti di episodi con chiavi di lettura diverse, possa esservi un fil rouge a collegare, se non tutti, parte di questi recenti casi avvenuti tutti ai danni di locali della movida affacciati sull'Adriatico.
Per gli investigatori, i roghi avvenuti negli ultimi ventiquattro giorni da Bisceglie a Giovinazzo passando per Molfetta, a prima vista, hanno tutte le caratteristiche di un messaggio intimidatorio. Non c'è alcun movente, per ora, nessuna richiesta estorsiva di base, né si conoscono motivi di rancore verso proprietari e gestori. Il primo episodio si è registrato a Giovinazzo il 2 aprile, quando un incendio doloso è stato messo a segno ai danni del ristorante e cocktail bar Fronte del Porto.
Le fiamme si sono scatenate poco dopo la mezzanotte impossessandosi della struttura, danneggiando le pareti e i controsoffitti in legno, oltre alle suppellettili. E sempre il 2 aprile, a Giovinazzo, è toccato al Satori Mystical Sensations Land, beach bar e events in località Trincea: in questo caso, però, le fiamme, intorno alle ore 21.00, si sono scatenate da una Bmw Z3. E così, in pochi minuti, il rogo si è impossessato di una parte dell'area esterna, distruggendo alcuni arredi in legno.
Nella notte fra il 9 e il 10 aprile scorsi, invece, è stato il lido e ristorante Tuka Beach, in via Siciliani a Bisceglie, il teatro di un tentativo di danneggiamento della struttura attraverso un incendio doloso: le fiamme, infatti, intorno all'01.00, sono divampate per volere di qualcuno, ma fortunatamente, i danni riportati sono stati limitati. «Grazie alla tempestività siamo riusciti a scongiurare il peggio - hanno scritto i proprietari su Facebook -. Non sarà un gesto vile e codardo a fermarci».
Venerdì, invece, alle ore 22.30 un altro incendio ha colpito l'ennesimo locale della movida, il neonato Sacro, a Molfetta, in località Terza Cala. È qui che qualcuno ha preso di mira un immobile di proprietà del titolare del ristorante Playa del Sol, ma di fatto gestito da terze persone. Il botto sordo di una bottiglia incendiaria lanciata sul bancone presente all'esterno, nel giardino, ha richiamato l'attenzione del proprietario che, con i suoi collaboratori, ha domato il rogo con gli estintori.
Gli interrogativi sono quelli circa il movente e l'autore dei messaggi intimidatori da parte degli investigatori. Certi che, nonostante si tratti di episodi con chiavi di lettura diverse, possa esservi un fil rouge a collegare, se non tutti, parte di questi recenti casi avvenuti tutti ai danni di locali della movida affacciati sull'Adriatico.