Cronaca
Assenteismo all'ospedale, parla Minervini: «Sacche di illegalità da estirpare»
Il direttore generale dell'Asl di Bari Sanguedolce: «Collaboriamo con le Autorità Giudiziarie»
Giovinazzo - lunedì 8 luglio 2019
14.35
La notizia del giorno, anche a Giovinazzo, è quella legata ai cosiddetti "furbetti del cartellino" stanati oggi all'ospedale monsignor Antonio Bello di Molfetta dai finanzieri della Tenenza di Molfetta.
Il Sindaco Tommaso Minervini ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito prima di una conferenza legate ad altre tematiche che si è tenuta questa mattina presso la sede comunale di Lama Scotella: «Notizie come quella odierna da un lato fanno male, perché testimoniano in maniera tangibile la presenza ancora forte di alcune sacche di illegalità all'interno della nostra società e della nostra città, in particolar modo in un settore cruciale come quello della sanità».
«D'altra parte - prosegue Minervini -, il fatto che queste persone siano state messe allo scoperto rende onore all'operato delle autorità competenti che hanno condotto l'operazione e ci aiuta a sperare che sempre più, nel tempo, queste forme di illegalità possano essere estirpate. Chi lavora del pubblico deve sapere di dover fare di più e l'assenteismo durante gli orari di lavoro è un qualcosa di imperdonabile».
Anche il direttore generale dell'Azienda Sanitaria di Bari, Antonio Sanguedolce, interviene sul caso: «Abbiamo appreso dagli organi di stampa che questa mattina 30 persone che svolgono la propria attività lavorativa presso l'ospedale di Molfetta sono state indagate dalla Procura della Repubblica di Trani per i reati di truffa aggravata, falsità ideologica, abuso d'ufficio e peculato. Tra queste 30 persone, 12 sono state già arrestate».
«La Direzione Generale - dice ancora - ha offerto, e continuerà ad offrire, la massima collaborazione alle Autorità Giudiziarie competenti, e assicura la massima celerità nell'apertura dei procedimenti disciplinari previsti per legge e nella sospensione cautelare dal servizio prevista dalla legge a carico di tutti coloro che hanno abusato della loro qualità di dipendenti pubblici».
Sanguedolce prosegue: «In questi casi la legge (art. 55 quater del d.lgs 165/2001 e s.m.i) oltre alla sospensione cautelare dal servizio prevede anche il licenziamento disciplinare per tutti coloro che hanno falsato l'attestazione della presenza in servizio, e della violazione risponde anche chi abbia agevolato con la propria condotta attiva o omissiva la predetta condotta fraudolenta».
«L'Azienda Sanitaria Locale di Bari - conclude - licenzierà senza indugio i dipendenti interessati dalla vicenda di che trattasi se i fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Trani dovessero essere confermati nelle modalità previste dalla legge».
Il Sindaco Tommaso Minervini ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito prima di una conferenza legate ad altre tematiche che si è tenuta questa mattina presso la sede comunale di Lama Scotella: «Notizie come quella odierna da un lato fanno male, perché testimoniano in maniera tangibile la presenza ancora forte di alcune sacche di illegalità all'interno della nostra società e della nostra città, in particolar modo in un settore cruciale come quello della sanità».
«D'altra parte - prosegue Minervini -, il fatto che queste persone siano state messe allo scoperto rende onore all'operato delle autorità competenti che hanno condotto l'operazione e ci aiuta a sperare che sempre più, nel tempo, queste forme di illegalità possano essere estirpate. Chi lavora del pubblico deve sapere di dover fare di più e l'assenteismo durante gli orari di lavoro è un qualcosa di imperdonabile».
Anche il direttore generale dell'Azienda Sanitaria di Bari, Antonio Sanguedolce, interviene sul caso: «Abbiamo appreso dagli organi di stampa che questa mattina 30 persone che svolgono la propria attività lavorativa presso l'ospedale di Molfetta sono state indagate dalla Procura della Repubblica di Trani per i reati di truffa aggravata, falsità ideologica, abuso d'ufficio e peculato. Tra queste 30 persone, 12 sono state già arrestate».
«La Direzione Generale - dice ancora - ha offerto, e continuerà ad offrire, la massima collaborazione alle Autorità Giudiziarie competenti, e assicura la massima celerità nell'apertura dei procedimenti disciplinari previsti per legge e nella sospensione cautelare dal servizio prevista dalla legge a carico di tutti coloro che hanno abusato della loro qualità di dipendenti pubblici».
Sanguedolce prosegue: «In questi casi la legge (art. 55 quater del d.lgs 165/2001 e s.m.i) oltre alla sospensione cautelare dal servizio prevede anche il licenziamento disciplinare per tutti coloro che hanno falsato l'attestazione della presenza in servizio, e della violazione risponde anche chi abbia agevolato con la propria condotta attiva o omissiva la predetta condotta fraudolenta».
«L'Azienda Sanitaria Locale di Bari - conclude - licenzierà senza indugio i dipendenti interessati dalla vicenda di che trattasi se i fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Trani dovessero essere confermati nelle modalità previste dalla legge».